Casoli - Italo Cucci sbatte la porta e annulla la
donazione della sua biblioteca a Casoli, un patrimonio librario di immenso
valore, tra i 5 e i 6mila volumi. Il giornalista sportivo ha detto “basta”
dopo mesi di silenzio e di inerzia dell’amministrazione comunale.
Lo ha fatto con amarezza, rammaricato che in cinque mesi il Comune non abbia
dato un minimo seguito alla sua volontà. Ma soprattutto il giornalista non
ha voluto in alcun modo - come spiega nell’intervento che riportiamo - che
la sua persona fosse coinvolta in polemiche interne al Comune e in
diatribe personali, come quelle fra il sindaco De Luca e Beppe Bottaro,
il presidente del Laboratorio Culturale Casoli 2007, associazione che aveva
promosso la donazione.
Finisce malamente, dunque, un’iniziativa che avrebbe arricchito la città
sotto il profilo culturale, ma non solo, grazie all’apporto indiscutibile
che una penna di prestigio come Cucci avrebbe potuto dare. I libri
prenderanno la via di Sassocorvaro, il paese natale di Cucci. Casoli
invece ha sprecato un’occasione unica e in questa vicenda non ne viene fuori
con una bella figura.
L’idea della donazione da parte di Italo Cucci prende corpo il 27 dicembre
2008, quando il giornalista arriva a Casoli proprio grazie all’amico Bottaro.
Il progetto è caldeggiato dal Laboratorio Culturale. Per il sodalizio
sarebbe un importante successo nell’ambito del percorso culturale avviato da
due anni nella cittadina. Il 18 maggio il giornalista incontra il vice
sindaco Filippo Travaglini e l’assessore Mario Foresi per confermare la sua
disponibilità. Si discute della sistemazione dell’enorme patrimonio librario
nelle sale del Castello e di altri dettagli, come il trasporto. Il giorno
seguente e il 29 maggio Cucci scrive una mail al sindaco, il quale risponde
di “aver incaricato gli uffici per la ratifica della donazione”.
Da allora, però, si ferma tutto, al punto che Bottaro sollecita
l’amministrazione comunale e chiede la disponibilità del Castello per il 16
ottobre, data in cui ufficializzare la donazione e concedere la cittadinanza
onoraria a Cucci. Spiega anche di aver risolto i problemi finanziari
dell’iniziativa, grazie all’impegno del vice Presidente della Provincia di
Chieti, Antonio Tavani, il quale ha assicurato il patrocinio di
Provincia, Regione, Figc e sponsor privati. Proprio perciò Fara San
Martino avrà una parte dell’archivio di Cucci, la sezione “Una vita da
inviato speciale”.
Anche questo “pressing” non subisce effetti. L’amministrazione comunale
avrebbe detto in via ufficiosa di non aver mai rinunciato alla
donazione di Cucci. Ma al giornalista non perviene alcuna giustificazione
circa i ritardi dell’iniziativa né altra comunicazione da parte della giunta
o del sindaco. La maggioranza di centro sinistra ha poi deciso, in un
incontro interno, di “voler portare avanti la donazione, ma con un
calendario da ridiscutere”. Altri tempi lunghi all’orizzonti,
insomma, incomprensibili di fronte alla celerità di Fara San Martino,
che in pochi giorni ha accettato e acquisito l’archivio del giornalista. Ma
soprattutto tempi inutili, perché nel frattempo Cucci aveva già cambiato
idea, stufo di qualche “bega” di troppo fra l’amministrazione e i
rappresentanti del Laboratorio Culturale.
“E’ intollerabile un sindaco che discrimina i progetti utili al paese in
base alla simpatia o antipatia delle persone che li propongono - attacca
Beppe Bottaro - La donazione di Cucci era un’opportunità irripetibile,
sulla quale sindaco e giunta hanno fallito, non dimostrandosi all’altezza.
Come dilettanti allo sbaraglio si sono lasciati sfuggire un patrimonio
culturale che avrebbe garantito prestigio e promozione a Casoli, grazie
anche alla presenza di Cucci. Si trattava di seimila libri, stimati in più
di 200mila euro di valore, che al Comune non sarebbero costati un euro -
accusa Bottaro. Secondo il presidente la vicenda “testimonia un
fallimento dai contorni scoraggianti che sta squalificando Casoli
nell’intera Regione e anche in altre città d’Italia” e anche “l’incapacità
di sviluppare un’efficace ’azione culturale in sintonia con le esigenze del
paese. Serietà e onestà intellettuale dovrebbero provocare quel minimo di
sincero dispiacere per una corretta assunzione di responsabilità”
prosegue Bottaro.
L’associazione Laboratorio Culturale si dichiara pronta alla sfida in un
confronto pubblico.
Alberto Savelli
IL GIORNALISTA ITALO CUCCI SPIEGA IN ESCLUSIVA AL “GIORNALE DELLA FRENTANIA”
LE RAGIONI CHE LO HANNO INDOTTO A TORNARE INDIETRO NELLA DECISIONE DI DONARE
LA SUA BIBLIOTECA AL COMUNE DI CASOLI
“Quando Beppe (Bottaro ndc) mi ha portato a Casoli, ho avuto un’ottima
accoglienza e subito ho deciso che fosse il posto giusto dove collocare
la mia biblioteca, che è stata al centro della mia vita. Volevo che
ne usufruissero altri, soprattutto i giovani che non sempre hanno un buon
rapporto con i libri e che dalla mia raccolta - in fondo la storia di una
vita- avrebbero potuto ricevere lo stimolo a imitarmi, anche se in
dimensioni più modeste.
Poi son successe cose che mi hanno amareggiato, perché non avrei
mai voluto diventare oggetto di una polemica interna al Comune. Passato
tanto tempo, con altre istituzioni (compresa quella del mio Comune natale,
Sassocorvaro nel Montefeltro) che premevano per una scelta diversa, ho
deciso per una divisione della grande quantità del materiale. Bottaro mi ha
portato a Fara San Martino e lì, durante un bel convegno e con un
costruttivo scambio di vedute, con il Sindaco, si è deciso di collocare
l’Archivio della mia vita, ovvero libri, documenti, oggetti, foto, quadri,
insomma quello che ha segnato 50 anni di professione.
Appena individuato il luogo del deposito, Fara avrà tutto.
A Casoli non c’è soluzione e ritengo il discorso chiuso, anche perché non
ho mai ricevuto un atto ufficiale per avviare la pratica.
Il resto dei miei libri viaggerà verso Sassocorvaro, dove hanno
saputo attendere con discrezione e intelligenza. Una scelta del genere non
può avere corollari polemici, deve essere una gioia per me donare, per altri
ricevere, anche perché i miei libri, ancorché affidati ad altri, non li
lascerò mai. Spero in tempi brevi di tornare a Fara per dedicare un po’
del mio tempo a una collocazione razionale di tutto il materiale. Un caro
saluto"
Italo Cucci
Fonte: Il
Giornale della Frentania Novembre 2009