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La costruzione del regime
Urbanistica, architettura e politica nell’Abruzzo del fascismo Ieri, l'assessore Franco Caramanico ha presentato il volume di Raffaele Giannantonio La manifestazione, ha avuto luogo ieri, venerdì 30 giugno, alle ore
18.00 a Sulmona, dove si sono riuniti: l'assessore regionale, Franco Caramanico;
il presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane; il deputato, Paola
Pelino; il sindaco di Sulmona, Franco La Civita; il presidente della casa editrice
Carabba, Antonino Serafin; i professori Lorenzo Bartolini Salimbeni (Università d'Annunzio) e
Mario Pisani (II Università di Napoli); il coordinatore del dibattito,
Franco Farias, giornalista Rai. Il libro, edito dalla casa editrice "Rocco Carabba" di Lanciano, consta di 856 pagine, suddiviso in due parti (la prima dedicata all'urbanistica e la seconda all'architettura) è ricco di illustrazioni sulle opere del ventennio in Abruzzo, che fino ad oggi, secondo l'autore, sono state considerate "marginali e periferiche". Dopo l’introduzione di Enzo Fimiani, nella prima parte dedicata all’urbanistica, Leombroni, Ruscitti e D’Oca analizzano le trasformazioni avvenute nelle città abruzzesi durante il periodo fascista. Nella seconda parte, dedicata all’architettura, Giannantonio esamina le opere a destinazione sociale, come i Dopolavori, le Case della Madre e del Fanciullo e le Colonie, poi esamina le Case del Fascio e del Balilla, i palazzi amministrativi e del governo, le scuole, gli impianti sportivi e le case popolari, infine conclude con le opere private, come banche, alberghi, opifici ed edifici di civile abitazione. Dal volume, emergono anche le relazioni che la regione aveva all'epoca con gli architetti di fama nazionale che hanno firmato opere come: la Casa del Balilla di Pescara; il campo Sportivo dell'Aquila; la Casa dello Sport di Teramo; il Centro Turistico del Gran Sasso. |
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