Inserito da
Redazione il 01/07/2006 alle ore 12:05:00 - sez.
Libri - visite: 4427
La costruzione del regime
La costruzione del regime
Urbanistica, architettura e politica nell’Abruzzo del fascismo
Ieri, l'assessore Franco Caramanico ha presentato il volume di
Raffaele Giannantonio
La manifestazione, ha avuto luogo ieri, venerdì 30 giugno, alle ore
18.00 a Sulmona, dove si sono riuniti: l'assessore regionale, Franco Caramanico;
il presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane; il deputato, Paola
Pelino; il sindaco di Sulmona, Franco La Civita; il presidente della casa editrice
Carabba, Antonino Serafin; i professori Lorenzo Bartolini Salimbeni (Università d'Annunzio) e
Mario Pisani (II Università di Napoli); il coordinatore del dibattito,
Franco Farias, giornalista Rai.
Il volume "La costruzione del regime", scritto da Raffaele
Giannantonio, architetto e professore della facoltà di Architettura dell'Università "d'Annunzio" di Chieti e
Pescara, inizia con una presentazione di Luciano Patetta e la trattazione si completa con gli interessanti contributi di
Claudio Varagnoli sulla conservazione di tale patrimonio architettonico, di
Luigi Martella sul restauro, di Antonio Mancini sui materiali dell’autarchia, di
Emanuela Ceccaroni sulla ricerca archeologica, di Francesca Fraticelli sulle mostre sindacali d’arte e di
Caterina Serafini su documenti e conservazione.
Il libro, edito dalla casa editrice "Rocco Carabba"
di Lanciano,
consta di 856 pagine, suddiviso in due parti (la prima dedicata all'urbanistica
e la seconda all'architettura) è ricco di illustrazioni sulle opere del
ventennio in Abruzzo, che fino ad oggi, secondo l'autore, sono state considerate
"marginali e periferiche". Dopo l’introduzione di Enzo Fimiani, nella prima parte dedicata all’urbanistica,
Leombroni, Ruscitti e D’Oca analizzano le trasformazioni avvenute nelle città abruzzesi durante il periodo fascista. Nella seconda parte, dedicata
all’architettura, Giannantonio esamina le opere a destinazione sociale, come i
Dopolavori, le Case della Madre e del Fanciullo e le Colonie, poi esamina le Case del Fascio e del
Balilla, i palazzi amministrativi e del governo, le scuole, gli impianti
sportivi e le case popolari, infine conclude con le opere private, come banche, alberghi,
opifici ed edifici di civile abitazione. Dal volume, emergono anche le relazioni
che la regione aveva all'epoca con gli architetti di fama nazionale che hanno firmato
opere come: la Casa del Balilla di Pescara; il campo Sportivo dell'Aquila; la Casa dello Sport di
Teramo; il Centro Turistico del Gran Sasso.
Area commenti di FaceBook
Nessun commento inserito.