Una richiesta di aiuto ai direttori degli Ambiti Sociali Abruzzesi, viene formulata da Nicolino Di Domenica, al fine di affermare anche nella nostra regione la filosofia della Vita Indipendente
Vita indipendente per i disabili anche in Abruzzo
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consequor.it
«Gent.mi Signori Direttori degli Ambiti Sociali Abruzzesi, con la presente
e-mail vi invio una lettera con il desiderio
che vogliate prendere visione della mia richiesta di aiuto - dice Nicolino di Domenica
in una e-mail inviata ai direttori degli degli Ambiti Sociali Abruzzesi - affinché quanto
espresso venga preso in considerazione per dare una maggiore attenzione ai
problemi dei disabili gravi Abruzzesi. RingraziandoVi della certezza che farete
il possibile per adoperarvi in maniera positiva, invio i più sinceri
ringraziamenti.»
Di seguito il contenuto integrale della lettera aperta del
23 aprile 2010:
Gent.mi Signori Direttori,
Chi vi scrive questa e-mail è il responsabile del Movimento Vita Indipendente
Abruzzo, mi chiamo Nicolino DI DOMENICA che da cinque anni, insieme ad
alcune associazioni di volontariato a tutela della disabilità, tra cui AIAS
sezione di Lanciano Onlus, di cui faccio parte del consiglio direttivo, la UILDM
di Pescara, ATS Abruzzo accessibile, AISM sezione provinciale di Chieti, AISM
regionale ed altre, stiamo cercando di fare affermare anche nella nostra regione
la filosofia della Vita Indipendente. Come certamente sapete l’8 marzo scorso
con deliberazione di Giunta Regionale n. 149/2010 sono state approvate le nuove
direttive per i PLNA 2010-2011.
Quello che mi preme farvi notare, è che per la PRIMA VOLTA in Abruzzo, grazie
alle nostre battaglie nei vari convegni e incontri con i nostri politici, siamo
riusciti a far includere nei piani per la non autosufficienza al punto 2.6.2
Assegnazioni per progetti, l’opportunità per una persona con disabilità grave,
di richiedere un progetto di Vita Indipendente.
Questo è un beneficio sia economico che qualitativo della vita di una persona
con disabilità e la propria famiglia.
Tale beneficio è finalizzato ai progetti di Vita Indipendente, che con tanta
dedizione e determinazione abbiamo promosso ed ottenuto.
Assegnare un progetto di Vita Indipendente significa dare la
possibilità alla
persona disabile grave di gestire personalmente la propria disabilità, scegliere
direttamente l’assistente personale che lo aiuterà a fare le cose che farebbe se
non avesse la disabilità, proprio come fate voi nella vostra vita quotidiana.
Questo modo di dare assistenza, che viene definita assistenza in forma indiretta
è molto in uso da anni in alcune regioni italiane definite le più “civilizzate”.
E’ scontato che questa assistenza viene considerata la più efficace perché viene
gestita direttamente dalla persona disabile e cosa molto importante risulta la
meno costosa.
Dal confronto tra l’attuale servizio di assistenza sociale erogato oggi nella
nostra regione, volgendo anche lo sguardo alla situazione italiana, si evince
che un progetto di Vita Indipendente, oltre a garantire la custom satisfaction
dell’utente, viene a costare la metà, semplicemente perché vengono annullati sia
i costi di gestione, sia gli ulteriori costi relativi ad eventuali-integrativi
servizi sociali.
Se poi andiamo a paragonare l’assistenza che viene fornita dagli istituti di
ricovero il risparmio, sempre nei confronti di un progetto di Vita Indipendente,
si aggira addirittura al 200-300%, in alcuni dei casi più gravi, si arriva al
900%. Cito quanto su menzionato perché l’obiettivo della Vita Indipendente è
quello di garantire il più
possibile la permanenza della persona con disabilità grave, nel proprio nucleo
familiare.
Vi scrivo questo affinché possiate divulgare questa nuova filosofia di
assistenza in modo che ci si possa adoperare inizialmente per avviare,
successivamente per consolidare, questi progetti di vita indipendente per
verificarne l’effettiva efficienza, soddisfazione da parte dell’utente e
naturalmente un enorme risparmio economico per la cittadinanza.
Per cercare di far comprendere meglio questo concetto voglio portarvi un
esempio: prendiamo un giovane disabile Abruzzese che voglia frequentare oggi
l’università, cosa accade? L’università deve mettere in atto una serie di azioni
affinché il giovane disabile possa frequentare la facoltà di proprio interesse.
Certamente la prima cosa che deve fare, oltre naturalmente permettergli
l’accessibilità, è di affiancargli un assistente che lo aiuterà ad esempio a
prendere appunti, a spostarsi negli ambienti universitari ecc. ecc. Ma spesso, o
quasi sempre, questo assistente che gli viene affiancato non corrisponde alle
sue esigenze e l’università dovrà cambiare e ricambiare assistente fino a quando
entrambi non riescono ad entrare in sintonia. Se invece questo ragazzo ha un
progetto di Vita Indipendente si recherà presso l’università già con il suo
assistente, che peraltro avrà a disposizione per un monte ore totale decisamente
superiore, e per l’università sarà un normale studente e non dovrà preoccuparsi
di nient’altro che non sia l’accessibilità con un risparmio enorme di costi.
E’ necessario inoltre segnalare che nel PLAN è stato ripristinato anche
L’Assegno di cura in favore delle famiglie più bisognose che si prendono
completamente carico e cura di un congiunto disabile grave. L’assegno di cura
non è cumulabile con un progetto di Vita Indipendente.
Mi auguro che questa mia e-mail non venga considerata una presa di posizione ma
semplicemente come una richiesta di aiuto per diffondere l’attuazione di questi
progetti affinché si garantisca anche nella nostra regione il diritto di SCELTA
e quindi a ragionare in questi termini più efficaci ed economici in modo che
anche l’Abruzzo possa un giorno definirsi una regione “Civilizzata” fiducioso di
un vostro aiuto, porgo distinti saluti.
Nicolino Di Domenica
Responsabile del Movimento Vita Indipendente Abruzzo