Di seguito il racconto del Sindaco Sergio de Luca
sull'incontro con il Ministro della salute Fazio e il commissario Chiodi avvenuto l'8 settembre
in Regione:
L’8 settembre scorso, alle ore 9.00 ho ricevuto una telefonata
dalla segreteria del Presidente Chiodi che mi informava dell’arrivo del
Ministro Della Salute in Abruzzo presso il Palazzo della Giunta
Regionale all’Aquila alle ore 11.00, chiedendomi di partecipare.
Ricordo che il 28 agosto, in seguito alla manifestazione a Roma
dei colleghi Sindaci della Marsica insieme ai cittadini e ai comitati,
fui informato del loro incontrato con un dirigente del ministero della
salute che aveva già assicurato una visita del Ministro in Abruzzo,
ipotizzandola per l’8 di settembre, come confermato dalla Dott.ssa Rita
Tabacco Presidente del Comitato Civico di difesa dell’Ospedale di
Tagliacozzo. Alla stessa dott.ssa Tabacco, da subito chiesi di
informarmi dell’arrivo in Abruzzo del Ministro, perché desideravo
partecipare all’incontro.
Due giorni dopo, il 31 agosto, il Commissario Chiodi annuncia di
aver invitato il Ministro a fare visita in Abruzzo.
Dopo la telefonata d’invito ricevuta l’8 settembre, sentito il
Presidente del Consiglio Comunale, dott. Massimo Tiberini, partiamo
insieme a velocità sostenuta arrivando alle 11.10 all’interno della sala
Celestino Quinto al II Piano del Palazzo sede della G. R.
contemporaneamente al Sindaco di Pescina.
Prendiamo posto mentre il Sindaco Dino Rossi di Tagliacozzo sta
facendo il suo intervento che evidenza la particolare situazione
orografica del comprensorio servito dal loro nosocomio, facendo inoltre
notare, che l’Ospedale di Avezzano ha forti problemi ad ospitare ed
erogare i servizi assicurati in precedenza dall’Ospedale di Tagliacozzo
e chiede in modo netto al Ministro, di sospendere l’attuazione del Piano
di Rientro per approfondire le valutazioni e poi elaborare una nuova
proposta.
Segue l’intervento del Sindaco Floris di Avezzano, che,
soffermandosi su alcuni problemi del presidio, sottolinea l’esigenza di
attivare velocemente i servizi previsti nel Piano di Rientro
contemporaneamente agli interventi di chiusura, senza creare delle
sfasature dannose, sostiene e condivide inoltre, la necessità di attuare
il Piano di Rientro come elaborato.
Segue l’intervento del Sindaco di Pescina, Maurizio Radichetti,
che, sottolineando la vasta estensione del comprensorio della Valle
Giovenco comprendente diversi comuni con una popolazione complessiva di
circa 25-30.000 abitanti, fa notare che i servizi sanitari erogati a
Pescina, erano strategici e funzionali, adesso ad Avezzano, stanno
nascendo problemi più complessi di quelli che già vi erano e, pur
condividendo la necessità del piano, non condivide affatto i contenuti e
le previsioni dei tempi d’intervento (in minuti) che non sono veritiere
e non rispondono ai livelli di emergenza che bisogna garantire.
Segue l’intervento del Sindaco di San Valentino (PE), che
fondamentalmente è favorevole alle decisioni assunte dalla Regione in
quanto il loro ospedale era già stato fortemente penalizzato in
precedenza.
Segue il mio intervento, lo effettuo proponendo delle domande e
dei quesiti precisi, per non rubare tempo (visto che il Ministro non ne
aveva molto) e dopo aver sottolineato che gli interventi precedenti al
mio, avevano già evidenziato che l'attuale Piano di Riordino non tiene
conto della conoscenza del territorio abruzzese, faccio notare che i
50 minuti d’intervento per il soccorso previsti per i comuni
dell’area interna del Sangro Aventino, nella gran parte dei casi sono da
raddoppiare, in quanto i 50 minuti, indicano il tempo di sola andata
che non tiene conto del ritorno dell’ambulanza chiamata ad intervenire,
che poi arriva a Lanciano al Pronto Soccorso declassato a “semplice”
senza emodinamica, senza risonanza magnetica , etc. e che non garantisce
ancora la salvezza della vita. Tutto questo probabilmente, sarebbe
sicuramente stato evitato e si sarebbero evitate anche le altre gravi
decisioni prese sui tagli, se si fosse concessa la possibilità di
confrontarsi e di concertare le decisioni.
Le mie domande poste ai presenti, Ministro, Commissario, Sub
Commissario, Direttore generale, Direttore Sanitario sono state:
1) Qual è l’atto amministrativo emanato dal Governo o dal
ministero che ha imposto alla Regione Abruzzo di tagliare i posti letto
così come ha fatto nel pubblico e nei piccoli ospedali, rispetto a
quanto già approvato dal precedente Commissario Dott. Redigolo, che
aveva approvato e confermato gli atti aziendali e i piani industriali
dei direttori generali ed erano validi fino al termine del suo incarico?
Come previsto dal PSR del 2008?
2) Perché nel territorio del sud della Regione corrispondente ai
72 comuni e 228.000 cittadini dell’ex ASL Lanciano-Vasto si è potuto
concedere solo 1,8 posti letto per mille abitanti a fronte della
media nazionale di 3,3 posti letto per mille abitanti?;
3) Come si possono giustificare decisioni discriminanti
rispetto ai piccoli ospedali? Ossia 6 piccoli ospedali vengono
chiusi e l’Ospedale di Sant’Omero non solo non viene chiuso, ma viene
potenziato con una dotazione di n. 139 posti letto, di gran lunga
superiori ai 115 dell’Ospedale di Ortona (una città ed un bacino di
utenza di gran lunga più importanti) e tutto questo, sapendo che a
Sant’Omero il 52% dei ricoveri è inappropriato (cioè più di uno su due
non era da effettuare), quindi con dati peggiori degli altri piccoli
ospedali chiusi?
4) Quali sono le cliniche private che vengono chiuse, in
provincia dell’Aquila, dove si chiudono gli ospedali pubblici di Pescina
e Tagliacozzo? Il presidente Chiodi dice che ci sono 9 strutture
private, quali di queste sono state chiuse?
5) Perché si sono dovuti chiudere a Casoli i reparti per
ricoverare i pazienti sub-acuti, quali Lungodegenza e Riabilitazione
con tasso di occupazione superiore all’85% e in appropriatezza prossimi
allo 0, che non sono reparti per acuti, mentre l’obiettivo del Piano
di Riordino è chiudere i reparti per acuti?
Perché si è chiusa la chirurgia Day Surgery, già riconvertita dopo la
chiusura del reparto di Chirurgia Generale, che ha fatto 850 interventi
nel 2009 e che di conseguenza sono stati evitati a Lanciano e Atessa? E
adesso, questi interventi dove si stanno facendo?
Ho poi concluso sottolineando che gli atti approvati da Chiodi e
da Zavattaro, sono stati attuati per la parte sospensiva e di
chiusura dei reparti, ma non per la parte dell’attivazione.
Esempio: a Lanciano i posti letto chiusi a Casoli di Riabilitazione e
Lungodegenza, sono stati attivati per soli 8 posti per ognuno dei
reparti a fronte rispettivamente dei 22 e 25 posti letto chiusi e
l’azzeramento della Day surgery.
Contemporaneamente dal 2 settembre, da 6 giorni, non funziona il
sistema informatico comportando il blocco del CUP, del punto di
primo Intervento del Punto Prelievo, etc., ho denunciato che proprio in
mattinata una delle segnalazioni attivate per censire i disservizi, mi
informava che una prenotazione per un ecocolordopler alla carotide era
fissata a Casoli a giugno 2011 e a Gissi a maggio 2011, continuavo
dicendo che i problemi non erano e non sono i posti letto ma i servizi
diagnostici, liste di attesa, etc.
Mi ha fatto seguito l’intervento del Sindaco di Guardiagrele Dott.
Salvi, il quale ha evidenziato che il declino dell’ospedale è
iniziato già da qualche anno e l’importante ora è attivare l’RSA,
l’ospedale di comunità con i medici di medicina generale, gli
ambulatori, etc., inoltre sostiene l’esigenza del Piano di Rientro e
condivide alcune linee guida pianificate.
Quindi di sei interventi, tre sono stati in sintonia oltre che
politica anche di merito (evidenziando fra questi la presenza di
Avezzano che non si è capito bene cosa c’entrasse) e tre in netto
contrasto col Piano di Rientro. Ho fatto questo piccolo inciso,
perché dalle dichiarazioni pubbliche di Chiodi e di Fazio, è parso che
tutti li avessero applauditi per quello che hanno fatto.
Il Ministro Fazio risponde, che dal suo insediamento, ha
studiato molto il nostro caso ed ha dato una grande disponibilità
al nostro territorio, è soddisfatto perché dal tavolo è emersa una
comune forte responsabilità nei confronti dei problemi dei pazienti,
aspetto positivo alla base di un lavoro da fare insieme, ha evidenziato
inoltre, che l’ospedale per acuti (notate bene, per acuti
e non per sub-acuti...) non è più lo stesso di 20 anni fa, i LEA
(livelli essenziali di assistenza) ormai garantiscono una vita media di
85 anni alle donne e 80 ai maschi, prima c’erano i punti nascita anche
nei piccoli ospedali ma adesso bisogna che ci siano almeno 500 parti per
un reparto nascite e non si può nascere più a Casoli o a Pantelleria.
Dice Fazio: "Il patto della salute (per rispondere al Sindaco di
Casoli) stabilisce 3,3 posti letto per mille abitanti e si dovrà tendere
a scendere a 3 posti letto per mille abitanti per il futuro".
"L’Abruzzo ha delle criticità - continua il Ministro - e
rappresenta un laboratorio, che se darà positivi risultati potrà essere
preso a riferimento anche da Regioni come la Calabria e la Campania che
hanno di diverse realtà ma analoghi forti problemi economici; la Valle
D’Aosta in tutta la Regione ha un solo grande ospedale per acuti;
bisogna cominciare ad andare avanti e faremo le manutenzioni necessarie
e fra un mese si potrà fare una verifica, i problemi evidenziati, che
non si stanno attivando ancora alcune cose, le spiego con un esempio,
chi fabbrica una casa nuova non aspetta di comprare tappeti, quadri,
etc. per andare ad abitarci, ma vi entra anche solo col letto e poi
continua a migliorarla. Dovete sapere che dietro di voi c’è il Governo
che riconosce in modo prioritario l’interesse per l’Abruzzo."
Il Commissario Chiodi aggiunge che non si può continuare a
difendere su alcuni tavoli i privati e su altri chiedere la loro
chiusura. "L’Abruzzo non può continuare ad avere 35 ospedali, -
dice il Presidente della Regione Abruzzo - la Valle D’Aosta ne ha
solo uno. La strada che abbiamo dovuto seguire era segnata ed è stata
condizionata da tre punti fondamentali:
1) La disperazione, derivante dal deficit di bilancio regionale e la
necessità di recuperare risorse per dare un futuro alla Regione;
2) Il Coraggio politico di portare avanti il Piano, sapendo che si potrà
anche pagare una tale scelta;
3) Sapere di avere un Governo vicino che sostiene il progetto
(dimostrato con gli 83 mln di € per i nuovi ospedali).
Ci saranno circa -1 miliardo di lire di riduzione del debito della
regione per fine anno."
La riunione si conclude e solo il Ministro e il commissario
rilasciano dichiarazioni ai mezzi d’informazione. Per la cronaca il
Sindaco di Gissi era assente all’incontro e non presente come
erroneamente riportato dagli organi d’informazione.
Commento personale: i sindaci, come prevedibile, sono rimasti
fortemente delusi, in particolare quelli di Casoli, Pescina e
Tagliacozzo. Ho potuto constatare che neanche in questa occasione
abbiamo avute le risposte alle assurde e inaccettabili decisioni assunte.
L’unica risposta ricevuta sui posti letto, conferma in modo
inequivocabile che non vi è stata nessuna richiesta di tagli dei posti
letto ai piccoli ospedali, in quanto l’importante è rispettare il tetto
nazionale di 3,3 posti letto per mille abitanti come fanno tutte le
altre regioni italiane, è chiaro che devono tornare i conti in
equilibrio, ma il risparmio di 4 mln di euro a regime che si
prevedono e che si otterrà dalla chiusura dei 6 piccoli ospedali,
lo si poteva otteneree anche assumendo altre decisioni che sottintendo,
ma che sono semplicemente i tagli ai privati, agli sprechi, agli
appalti, etc..
La presente per dovere di chiarezza e correttezza d’informazione,
perché personalmente non ho manifestato nessuna condivisione nei
confronti del Piano di Riordino come si è fatto credere agli abruzzesi,
anzi….
Vi annuncio che ho riconvocato il comitato di difesa
dell’ospedale di Casoli, per valutare la situazione attuale ed eventuali
altre iniziative, l’incontro è allargato ai Sindaci del Sangro Aventino.
Sergio De Luca - Sindaco di Casoli