Parla il Sindaco Sergio De Luca, che racconta la triste situazione presso il nosocomio. Stanze appena ammodernate buie e vuote, personale che non sa cosa fare, deficit della Asl e tanti altri problemi irrisolti
		
		
		
Ospedale: le conseguenze dalla chiusura
  
		
		
		Un'ala dell'ospedale fotografata nel mese di 
		Novembre 2009 durante i lavori di ammodernamento
		 
  
 
LA DESOLAZIONE
«Se vi recate nel nuovo PTA di Casoli, - dice il 
Sindaco di Casoli Sergio De Luca - potete constatare la drastica 
diminuzione di attività e di erogazione di servizi anche al piano terra, dove 
restano la Radiologia, la Dialisi, il PPI e il Punto Prelievi, conseguenze 
ampiamente previste in seguito ai provvedimenti adottati, ma se salite al 1°, 2° 
e 3° piano la situazione si aggrava, vi rendete conto della tristezza che 
riempie quei locali vuoti, in particolare quelli ristrutturati e ammodernati, 
silenzio, letti vuoti, luci spente.. che contrastano fortemente con tutti i 
disservizi per carenza di spazi e possibilità di ricovero che si stanno 
verificando a Lanciano e Atessa. Come già detto in altre occasioni.. tutto 
questo è veramente pazzesco... »
MANCATA ATTIVAZIONE DEI NUOVI POSTI LETTO A LANCIANO
«Poi è scandaloso - continua il Sindaco - che a Lanciano non sono stati attivati i 25 posti di 
Lungodegenza e i 22 di Riabilitazione, né si fanno gli interventi in Day Surgery 
che si facevano a Casoli, né tantomeno, sono iniziati i lavori nell'Ospedale 
di Atessa per trasferirvi successivamente la Riabilitazione e la sua palestra, 
vi ricordo che tutto questo, è scritto e previsto sulle delibere di Zavattaro del 
24 e 25 agosto u.s. contemporaneamente alle disposizioni di chiusura che sono 
avvenute puntualmente. 
A Lanciano non ci sono proprio le stanze per poter ospitare gli stessi posti 
letto di Casoli e per adesso hanno attivato solo 8 posti per Lungodegenza ed 
altrettanti per Riabilitazione, la Day Surgery non sarà mai fatta, perché le sale 
operatorie sono utilizzate pienamente per gli interventi di chirurgia generale 
in lista di attesa.»
FUTURO LAVORATIVO DEL PERSONALE E DEFICIT DELLA NUOVA ASL
«Ci sono ancora molti Medici e infermieri - racconta il primo 
cittadino - che 
non hanno ricevuto una 
comunicazione sul loro futuro lavorativo né per quanto attiene la loro 
professionalità né per la sede, non sanno cosa fare..; i dipendenti 
amministrativi della ex ASL di Lanciano-Vasto non hanno lavoro perchè fanno e 
disfanno tutto a Chieti..; vista la calma e la grande attenzione allo scandalo 
dei rifiuti, si sta iniziando a riaccreditare altri privati..; l'atto 
aziendale della nuova ASL n. 2 per il 2010 che doveva essere redatto entro 
luglio non si sa che fine abbia fatto e, probabilmente, non sarà neanche 
sottoposto al Comitato Ristretto dei sindaci come già accaduto per il bilancio 
2009 delle ex ASL di Lanciano Vasto e di Chieti approvato solo dai Direttori 
Generali senza sentire il parere obbligatorio ai sensi dell'art. 2 del 
regolamento regionale del Comitato in materia sanitaria. 
Ma alla fine... che sarà mai successo se il bilancio della nuova ASL di Lanciano 
Vasto Chieti per l'anno 2010 chiuderà con un deficit di 25-30.000.000 mln di 
euro, tanto l'importante era chiudere gli ospedali di Casoli, Gissi e 
Guardiagrele (a.. anche a proposito di questo.. di solito si informa il Comitato 
Ristretto).»
TUTTI I PROBLEMI RESTANO IRRISOLTI
«Tutti i reali problemi sanitari in Provincia di Chieti - 
precisa il Sindaco preoccupato - restano irrisolti: 
non c'è una risonanza magnetica negli Ospedali pubblici di Lanciano, Atessa, 
Ortona e Chieti; per le prestazioni diagnostiche per prevenire i tumori o per 
chi li deve monitorare (tac, risonanze, mammografie, endoscopie, etc.) si devono 
aspettare 200, 300 o 400 giorni; nessuno controlla perché le stesse prestazioni 
diagnostiche se si fanno a pagamento si fanno dopo una settimana al massimo due 
e sopratutto, se i dirigenti medici li effettuano all'interno dell'orario di 
lavoro o come previsto dall'intramoenia li eseguono fuori dell'orario di lavoro; etc. etc. etc.»
DUBBI E DOMANDE
«Ma non si era detto - conclude il Sindaco ponendosi alcune domande 
- che la sanità abruzzese non funzionava, che aveva il deficit per 
colpa dei piccoli ospedali e che addirittura, era pericoloso recarsi negli 
ospedali minori per le diagnosi e per farsi 
curare!? 
Ma durante questi giorni 
trascorsi con i piccoli ospedali chiusi, quali miglioramenti ci sono stati?
Sono 
diminuite le liste di attesa? 
C'è un responsabile delle mancate risposte di 
intervento alle chiamate da parte del 118 sul nostro territorio? 
C'è chi 
risponderà dei mancati ricoveri ospedalieri garantiti solo dopo le minacce di 
chiamare i Carabinieri? 
C'è chi risarcirà i pazienti che avranno la diagnosi del 
proprio tumore in ritardo per poterlo eliminare e salvarsi la vita? 
C'è chi 
contabilizzerà i costi del personale che non sta producendo niente.. al contrario 
di prima?
Chi risarcirà i cittadini degli investimenti già realizzati su 
strutture che non saranno più utilizzate e quelli necessari per ospitare i 
reparti e le attività che avevano già tutto? Etc. etc. 
A Voi la risposta... 
Nel nostro territorio Sangro Aventino, noi siamo certi che 
abbiamo pagato 
sicuramente più del necessario... e soprattutto ingiustamente per colpa di chi 
ha le vere responsabilità...»
Il Sindaco invita i cittadini a segnalare tutti i disservizi in atto 
causati dai provvedimenti del nuovo piano sanitario. Tra pochi giorni sarà pubblicata su "Chi'ssi dicie" 
(il giornale online di Torricella Peligna) un'intervista al Segio De Luca 
sull'ospedale di Casoli, corredata da una tabella illustrativa con il confronto 
tra la situazione prima del 31 Agosto e quella che si è verificata dopo il 1 
Settembre 2010.