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Di seguito gli Articoli, i Video e le Immagini pubblicati nella giornata richiesta.
Riccardo Di Gregorio sulla centrale idroelettrica al fiume Aventino
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Comunicati Wwf | Il Gruppo su FB "Amici
dell'Aventino"
Centrale idroelettrica di Gessopalena: la miopia
di una vecchia politica
Il Sindaco di Gessopalena continua ad avere un rapporto
conflittuale con l’acqua (ricordiamo il suo fervore per approvare il
piano d’ambito con l’aumento delle tariffe in cambio dei depuratori per
il suo Comune) e probabilmente a considerare l’intero territorio del
Sangro-Aventino come una sua proprietà, alternando il ruolo di Sindaco
con quello di Presidente della Comunità montana da forse troppi anni.
Se da un lato l'energia idrica è una fonte rinnovabile e pulita,
purtroppo gli impianti per la sua produzione hanno un forte impatto
ambientale sugli ecosistemi fluviali, dato dalla sottrazione di
acqua dal fiume oltre che dalla realizzazione delle infrastrutture.
Pertanto a voler essere in linea con gli obiettivi europei nella
produzione di energia pulita, cosa che sembra tanto interessare a
Innaurato, gli obiettivi energetici ed ambientali DOVREBBERO
procedere di pari passo.
Ora non ci risulta che intubare un fiume come l’Aventino per un
tratto di due km, a monte tra l’altro di un altro invaso, non sia
impattante. E non ci sembra che nella redazione del progetto si sia
tenuto conto delle reali condizioni di salute del fiume, per la cui
tutela siamo ben lontani dagli obiettivi europei (ma evidentemente ci
sono obiettivi di serie A - economicamente favorevoli! - e obiettivi di
serie B). E non ci tranquillizza la prescrizione sul deflusso minimo
vitale visto che il metodo di calcolo applicato dalla regione Abruzzo è
contestabile.
A questo si aggiunge il fatto che mentre il Sindaco dice di aver
scongiurato lo sfruttamento della risorsa acqua da parte dei privati,
in realtà deve realizzare il tutto in project financing con il privato
che gestirà la centrale per ben 30 anni, ovvero il massimo
concedibile per legge, anche se il privato rientrerà dell’investimento
già dopo soli 10 anni!
Vorremmo poi chiedere al Sindaco Innaurato quanto inciderà questa
centrale sul fabbisogno energetico nazionale, visto che l’energia
prodotta verrà venduta dal concessionario privato all’Enel e non ai
cittadini di Gessopalena.
Le spicciole esigenze di cassa di un Comune e l’incapacità di
valutare soluzioni alternative che riguardino lo sviluppo di fonti
energetiche pulite a basso impatto ambientale, sfruttando ad esempio le
infrastrutture già esistenti lungo il fiume, non possono prevalere
sugli interessi diffusi di una comunità.
Non si stupisca Innaurato - evidentemente rimasto ai tempi della
politica degli anni ’80, della “Milano da bere”, della crescita e dello
sfruttamento sopra ogni cosa - che invece larga parte di questa
comunità ed in particolare i giovani pensano che le nostre risorse
territoriali, natura, parco, fiume, rifugi, sorgenti si prestino ad
un’idea diversa di sviluppo e di ricaduta economica, basata su un
turismo conservativo di qualità sostenibile a livello ambientale con la
possibilità di creare realmente anche nuovi posti di lavoro.
Comunicato Stampa del 26-01-2012 - Riccardo Di Gregorio -
Segretario provinciale PRC
Edilizia, presentato il rapporto 2012 ONRE
di
Cristina Mosca
Il Rapporto ONRE (Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e
Cresme, presentato oggi a Bolzano in un convegno nell’ambito della Fiera Klimahouse, rivela un’edilizia sempre più sostenibile nei Comuni italiani. Sono 855 le realtà locali che hanno modificato i propri Regolamenti Edilizi, per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, con una spinta dal basso che riguarda grandi città e piccoli centri, per un totale di 20 milioni di abitanti interessati. Un dato che, rispetto al 2008, è aumentato di quattro volte.
E l’Abruzzo che fa? Resta indietro in maniera imbarazzante. Occorre una nuova regia che ci aiuti a recuperare il ritardo.
«Dall’analisi del rapporto Onre 2012, in Abruzzo sono solo 13 su 305 i Comuni che hanno introdotto modifiche ai regolamenti edili sull’efficienza energetica degli edifici – spiega Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente Abruzzo – I regolamenti edilizi si stanno confermando un’ottima chiave per capire l’evoluzione verso un settore sempre più sostenibile. Questi strumenti rappresentano oggi uno snodo fondamentale nel processo edilizio: qui convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi, competenze in materia urbanistica ed energia di Stato, Regioni e Comuni».
Si tratta di diversi parametri di sostenibilità, che vanno dall’isolamento termico degli edifici all’utilizzo delle fonti rinnovabili, dalle tecnologie per l’efficienza energetica all’orientamento e alla schermatura dal sole, la prestazione dei serramenti, l’utilizzo dei materiali locali e riciclabili e la permeabilità dei suoli: tutte pratiche che trovano attuazione nelle direttive europee, che diventano sempre più vincolanti.
«L’Abruzzo è fortemente in ritardo – ricorda Luzio Nelli – Questo lo dimostrano la carenza e l’assenza di normative in materia di rendimento energetico degli edifici: di normative vincolanti in materia di fonti rinnovabili in edilizia e in materia di certificazione energetica, e di un albo dei certificatori che dovrebbero guidare questa rivoluzione culturale, economica e ambientale in materia di innovazione in questo settore. Non dimentichiamo che dall’1 gennaio 2012 è obbligatoria la certificazione energetica di un edificio; dall’1 giugno 2012 diventerà obbligatorio raggiungere prestazioni termiche da fonti rinnovabili; e non dobbiamo dimenticare la direttiva 31/2010, che fissa al 2019 la scadenza per arrivare ad ottenere edifici “neutrali” da un punto di vista energetico.
Eppure proprio in questo momento di forte difficoltà del settore delle costruzioni occorrerà seguire con grande attenzione la transizione verso il 2019: questa prospettiva deve divenire la bussola per
uscire dalla crisi, che punti su innovazione e qualità secondo i crismi della green economy. Una prospettiva che può incrementare anche il tasso occupazionale perché presuppone un forte investimento in formazione, in quanto questo tipo di interventi ha bisogno di più lavoro meglio qualificato e di una buona legislazione regionale sulle prestazioni energetiche degli edifici e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili».
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