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Riproponiamo di seguito, dei link già
pubblicati alcuni anni fa nelle pagine inerenti il Sant'Antonio. Nel
primo
video è possibile ascoltare "Fra Diavolo" di Auber che nelle
rappresentazioni casolane, viene riproposto ed adattato alle scene con
l'apparizione del diavolo.
Gustave Flaubert, La Tentation de saint Antoine (1874)
Edition Henri Cyral, Collection française n° 30, Paris, 1930
Illustrations de Daniel-Girard
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seguente imamgine per entrare nel sito
"Fra Diavolo" di Daniel Auber (1830)
La romanza è tratta dall'opera lirica del 1830 "Frà
Diavolo" o "L'hôtellerie de Terracine" (L'albergo di
Terracina) del compositore francese Daniel François Esprit Auber
(Caen, 29 gennaio 1782 – Parigi, 13 maggio 1871). Il librettista è Eugène
Scribe. L'opera comica in tre atti, è ispirata a Frà Diavolo, che
non è Satana, ma un soldato guerrigliero (chiamato anche
il brigante-gentiluomo) realmente esistito: il Colonnello
Michele
Pezza. In questa rarissima incisione proporta nel video, Tito Gobbi
canta la
romanza in versione italiana. Ascolta anche
l'ouverture
dell'opera.
Fra Diavolo
Quell'uom dal fiero aspetto guardate sul
cammino lo stocco ed il moschetto ha sempre a lui
vicin.
Guardate un fiocco rosso ei porta sul
cappello e di velluto indosso ricchissimo mantel.
Tremate!
Fin dal sentiero del tuono dall'eco
viene il suono "Diavolo, Diavolo, Diavolo."
Tremate!
Fin dal sentiero del tuono dall'eco viene
il suono "Diavolo, Diavolo, Diavolo."
Una scena del Film "Fra Diavolo" (The Devil's Brother), regia di
Hal
Roach e Charley Rogers (1933) con Dennis King,
Stan Laurel e
Oliver Hardy La voce che canta "Fra Diavolo" di Auber è di
Tito Gobbi
Di seguito il
comunicato stampa dell'associazione Casoli Futur@ del 10 Gennaio 2017
Il piano neve
strombazzato in pompa magna dal Sindaco Massimo Tiberini come fosse quello di un
paese dell’Alto Adige e dunque pronto a fronteggiare l’emergenza meteorologica
annunciata, si è sciolto in realtà come neve al sole. All’indomani della
nevicata dell’epifania il paese intero, dal centro urbano alle frazioni, si è
ritrovato sommerso dalla neve, che ha raggiunto anche il metro di altezza. E ancora oggi, a distanza, di 4 giorni, complice anche la nuova nevicata
della notte passata, ci sono strade ricoperte da un alto strato di neve. Corso Umberto I, la principale arteria del paese, è una pista da sci e quel che
sconcerta è che a quanto pare non si interviene a spalare la neve coi mezzi
meccanici perché c’è il pericolo che si danneggi la pavimentazione rifatta
appena questa estate. Ma la lungimiranza dov’era allora, visti i problemi che
già in passato si sono avuti con i cubetti di porfido, che al passaggio degli
spazzaneve saltavano uno dietro l’altro? Nemmeno il sale è stato gettato perché
pare corroda, ma allora perché non adottare altre soluzioni con altri materiali?
Stessa sorte per Piazza Brigata Maiella, luogo di sosta dei pullman, dove
ieri un autobus Sangritana in fase di manovra è slittato sul manto nevoso ancora
presente (perché mai tolto) e ha quasi divelto una transenna. Per fortuna non
c’erano passanti e l’autista ha scongiurato il peggio, anche per i passeggeri,
che poteva derivare in caso di incidente. I marciapiedi sono stati
ripuliti per lo più dai commercianti e dai residenti. Hanno fatto il loro
dovere, certo, ma il comune dov’era? Dopo giorni le frazioni sono
raggiungibili, ma nel centro urbano le cose non vanno affatto bene. Il centro
storico rimane per lo più inaccessibile, ma la situazione resta drammatica in
molte zone, nonostante le apparenze. Via Frentana, Via San Nicola, gli accessi
pedonali che collegano il corso con Via Montaniera e con i parcheggi coperti,
sono ancora pieni di neve.
Possiamo comprendere, ma solo in parte,
l’eccezionalità dell’evento, ma allora perché strombazzare un piano che poi si è
rivelato fallimentare? Non disprezziamo il lavoro di dipendenti e imprese che
hanno lavorato, ma evidentemente molto non ha funzionato nella regia di questo
piano neve, in un paese dove ci sono anche due gruppi di protezione civile.
Inutile poi, quando l’emergenza era ormai sotto gli occhi di tutti, fare
appelli ai volontari e farsi ritrarre in fotografie inserite sui social quasi a
trasformare l’emergenza in un set cinematografico. Probabilmente tutta
la macchina comunale (dipendenti, mezzi, imprese, protezione civile ecc.),
unitamente alle imprese private che hanno operato, andavano
programmati e
coordinati al meglio per garantire un servizio di sgombero dalla neve davvero
efficiente ed efficace, come in altri anni è stato garantito, anche con nevicate
della stessa portata. Nonostante il maltempo fosse annunciato da giorni,
perché il comune non ha provveduto a spargere il sale lungo le strade dalla sera
precedente?
Nemmeno l’accesso all’ospedale di comunità è stato garantito
nei tempi dovuti, tanto che la mattina del 7 gennaio alle ore 8, come dimostra
la foto allegata, la strada di ingresso era ancora sepolta dalla neve,
nonostante a quell’ora dovesse essere già sgombra. I dializzati hanno incontrato
serie difficoltà per recarsi nel presidio sanitario, alcuni sono saliti
addirittura a piedi e l’attività del reparto è stata ritardata. In quelle
condizioni come poteva uscire un’ambulanza in caso di necessità? Solo in tarda
mattinata la situazione è tornata alla normalità. come mai questo ritardo,
quando l’ospedale avrebbe dovuto costituire una priorità assoluta?
Il
comune non si è distinto nemmeno per le sollecitazioni verso altri enti per
sopperire ai disagi. La Statale Frentana è stata pulita ma solo
nei primi giorni e non in modo continuo, al fine di assicurare una circolazione
mediocre del traffico e ancora oggi ci sono cumuli e cumuli di neve ai lati
della carreggiata. In diverse frazioni è mancata l’energia elettrica (si va
avanti coi generatori quando funzionano), mentre da ieri in contrada
Ascigno manca l’acqua.
Che dire poi della raccolta del
pattume? Oggi siamo al quarto giorno di mancato ritiro. La ditta non ha
i mezzi idonei per circolare? Di chi è la colpa? Da sempre denunciamo le
inefficienze del servizio e siamo stati criticati e inascoltati, ma questa è
l’ennesima conferma di un appalto che fa acqua da tutte e parti. La differenza
si nota coi comuni vicini. A Roccascalegna per esempio, ieri è stata normalmente
assicurata la raccolta dell’organico.
Probabilmente, sindaco Tiberini, servivano meno chiacchiere da social e più
fatti concreti per un piano neve all’altezza della situazione.
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