|
UN SANTO INGLESE TORNA A CASA - An English Saint Returns Home
Un frammento osseo di S. Glberto dopo circa 500 anni torna in Inghilterra. La ricerca di un'Oblata Gilbertina parte dall'immagine del busto-reliquiario pubblicato su casoli.org nel 2011. Delle reliquie gli inglesi avevano peso le tracce dal XVI secolo
«In America e in Inghilterra sono tutti molto impazienti di sapere cosa abbiamo scoperto noi in Italia, - ci disse più di un anno fa Trudy Hoch-Mong in merito alla ricerca sulle reliquie del Santo portata avanti con il nostro aiuto e di altre persone del posto - perchè ci avevano fatto credere che tutti i resti fossero stati distrutti. Vorremmo promuovere ed iniziare un pellegrinaggio qui in Italia» Link correlati | Pagina correlata L'icona
realizzata da Suor Petra Clare contenente
la reliquia di San Gilberto donata dai caorlotti agli inglesi
"An English Saint Returns
Home" (Un Santo inglese torna a casa) è il
titolo dell'articolo pubblicato sul sito della
Chiesa del Buon Pastore di Woodthorpe, Nottingham, (vai
alla pagina dell'articolo) dove si
sono svolte le celebrazioni per la collocazione
di un'icona contenente un frammento delle
ossa di San Gilberto di Sempringham proveniente
dall'Italia.
Un evento importante dunque, per
gli inglesi, che avevano perso le tracce del loro Santo
sin dal XVI secolo, quando, dopo la soppressione
dell'ordine religioso di San Gilberto da parte di
Enrico VIII, i monaci Gilbertini fuggiti
dall'Inghilterra vennero a Roma, portandosi dietro le
reliquie del Santo che avevano in custodia e qui, incontrarono il Cardinale Gian Pietro Carafa
(futuro Papa Paolo IV, già Vescovo di Chieti
nel 1505 subentrando allo zio Oliviero Carafa) che, molto
probabilmente conosceva già l'Ordine dei Gilbertini
dopo la carica di Nunzio d'Inghilterra
avuta nel 1513 sotto Leone X (come si legge in "Storia
Di Paolo IV" di Carlo Bromato, Ravenna, 1748).
Dopo
quasi 500 anni dalla soppressione dell'ordine in
Inghilterra e più di 900 anni dalla nascita di San
Gilberto, qualcosa spinge un'Oblata Gilbertina di
Memphis nel Tennessee,
a venire in
Italia per condurre una ricerca sul Santo
e tutto ciò accade, quando
un'immagine su Internet la stupisce e la incuriosisce
ed incredula (come tutti gli altri Oblati
di San Gilberto) vuole constatare e confermare di
persona la veridicità della presenza in Italia e,
proprio qui da noi in Abruzzo nel chietino, delle
reliquie del Santo e come vi sono arrivate.
Grazie alla caparbietà dell'Oblata
Gilbertina Trudy Hoch-Mong,
venuta in Europa dall'America nel 2013
(guarda
l'intervista del 29 Marzo 2013) per
condurre la
sua ricerca tra l'Italia e l'Ighilterra, anche per conto
del gruppo laico "Oblati di San Gilberto"
sorto nel 1984 (con a capo frate
Ilario Costello, dell'Ordine dei
Cistercensi della Stretta Osservanza dell'Abbazia di
Monte San Bernanrdo a Shepshed nella contea del
Leicestershire), sono venute a galla tante altre
notizie nuove ed interessanti intorno alla presenza
delle reliquie di San Gilberto in
Abruzzo e nel Veneto.
«Ci sono molte storie
connesse ai Gilbertini nella vita di Gian Pietro Carafa
- osserva Trudy Hoch-Mong durante
una conversazione con don Gennaro Marinucci
-
è stato Nunzio d'Inghilterra e
Vescovo
di Chieti, inoltre il Cardinale Carafa detestava i
protestanti.»
«In America e in Inghilterra sono tutti molto impazienti di sapere cosa abbiamo scoperto noi in Italia, - ci disse più di un anno fa Trudy Hoch-Mong in merito alla ricerca sulle reliquie del Santo portata avanti con il nostro aiuto e di altre persone del posto - perchè ci avevano fatto credere che tutti i resti fossero stati distrutti. Vorremmo promuovere ed iniziare un pellegrinaggio qui in Italia; a me ed altri otto Gilbertini farebbe molto piacere partecipare alla processione delle Feste di Santa Reparata e San Gilberto indossando l'abito della nostra congregazione». Un pellegrinaggio che speriamo si concretizzi presto, unitamente ad un eventuale gemellaggio tra le località nazionali ed internazionali interessate. Ma cosa dice l'articolo pubblicato sul sito della Chiesa del Buon Pastore in occasione dell'istallazione dell'icona con le reliquie di San Gilberto?
Ecco la traduzione:
«Le
celebrazioni si sono svolte presso la Chiesa del Buon Pastore,
Woodthorpe, Nottingham dove è stata installate l'icona con la
reliquia
di S. Gilberto di Sempringham, solennemente benedetta dal parroco
Philip Ziomek. - dice il
testo dell'articolo - Alla cerimonia erano presenti i parrocchiani e i membri
degli Oblati di S. Gilberto. L'icona realizzata dall'iconografa di Shrewsbury
Suor Petra Clara, raffigura il santo circondato
sulla destra dalle prime sette donne
che chiesero di entrare nell'ordine come
gli altri fratelli raffigurati sulla sinistra che
sono cistercensi di San Bernardo
e di San Malachia,
favoevoli alla diffusione dell'Ordine di S. Gilberto.
Sulla destra, in alto, c'è Papa Eugenio III che consigliò a San Gilberto
di andare avanti con il proprio ordine, piuttosto
che unirsi ai cistercensi come il Santo aveva voluto
in quel periodo. In alto al centro, sulla torre
della chiesa di Sant'Andrea di Sempringham (dove
nascono i Gilbertini) l'icona mostra il
Nostro Signore e alla base
dell'icona, c'è un piccolo reliquiario circolare che racchiude
un frammento delle ossa.
«Fino a poco tempo fa, - si legge ancora
nell'articolo - il luogo di ogni reliquia di San Gilberto
era rimasto un
mistero, ciò da quando il convento di Sempringham con il suo Santuario è stato
distrutto per la dissoluzione dei monasteri nel 1538. Tutto quello che resta
ora del priorato che ospitava circa duecento canonici, fratelli
laici e suore, sono alcuni cumuli di terra e il sito dell'ex
peschiera al servizio del priorato. Il compito dell'Oblata Trudy
Hoch-Mong venuta da Memphis, è stato quello di fare una ricerca per
sapere cos'è
successo al Santuario e alle sue reliquie. Il suo viaggio l'ha portata in
Italia e alle chiese di Altino e Casoli ed è a Casoli che ha
saputo che le reliquie erano state prese in custodia da tre monaci venuti da
Roma con l'intenzione di continuare l'ordine in un antico monastero
benedettino (questo mai avvenuto secondo Trudy).
Di seguito il testo origiale in inglese
An English Saint Returns Home
Celebrations were held recently at the Good Shepherd
Church, Woodthorpe, Nottingham where the icon
and a
relic of St Gilbert of Sempringham were installed
and solemnly blessed by Canon Philip Ziomek the
parish priest. Members of the Oblates of St Gilbert
and parishioners were present at the ceremony. The
icon made by the Shrewsbury based iconographer
Sister Petra Clare, depicts the saint surrounded by
his first seven women members of the order along
with the canons and brothers. Also included on the
left are the Cistercian St Bernard and St Malachy
(holding the staff), who were supportive to
St Gilbert in establishing his Order. On the far
right is Pope Eugenius III who advised St Gilbert to
continue with his own order rather than unite with
the Cistercians as St Gilbert had wished at that
time.
Until recently the
whereabouts of any relic of St Gilbert remained a
mystery as the priory at Sempringham along with his
Shrine was destroyed at the Dissolution of the
Monasteries in 1538. All that remains now where the
priory that housed around two hundred canons, lay
brothers and nuns, are some earth mounds and the
site of the former fishponds that served the priory.
Memphis based Oblate Trudy Hoch-Mong, has made it
her research task to follow what happened to the
Shrine and its relics. Her journey took her to Italy
and to churches in Altino and
Casoli and it was in
Casoli that she discovered that the relics had been
taken by three of the monks via Rome for safekeeping
with the intention of continuing the order in an old
Benedictine monastery – this never happened
according to Trudy. |
||