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Nasce il sito di documentazione online sul Campo di Concentramento di Casoli 1940-1944
Il sito campocasoli.org rappresenta il punto di partenza per far nascere a Casoli un percorso importante sia per la ricerca storica che per il Turismo della Memoria. L'autore del progetto è Giuseppe Lorentini

Nasce il sito di documentazione online sul Campo di Concentramento di Casoli 1940-1944

"Sul sito campocasoli.org, in continuo aggiornamento, sono consultabili 3.711 documenti contenuti nei 212 fascicoli conservati nell'Archivio storico del Comune di Casoli. Si tratta di un archivio digitale che consente di ricostruire la storia sociale e amministrativa di un campo di internamento fascista e soprattutto utile a ricomporre anche la documentazione di altri campi fascisti italiani, poiché il “fascicolo personale” dell’internato, in caso di trasferimento da un campo all’altro, veniva portato con sé."

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Lo studioso Giuseppe Lorentini, già laureato in Beni Culturali alla "D'Annunzio" di Chieti e che attualmente vive in Germania, dove è Lettore di Italiano come lingua straniera all’Università di Bielefeld (nella quale, tra l'altro, sta anche terminando i suoi studi per ottenere il doppio titolo di Laurea Magistrale/Master of Arts in Scienze storiche), sta portando avanti un interessante progetto di documentazione pubblicato online nel sito www.campocasoli.org , sul quale ci sta lavorando da oltre tre anni, sempre nell'ambito della stesura della citata tesi. Il portale, patrocinato dal Comune di Casoli, nasce per l’accesso e la consultabilità a fini di ricerca storica e di cultura della memoria, delle risorse informative e documentali sul Campo di Concentramento di Casoli  attivo dal 1940 al 1944.

«In modo particolare - dice l'autore della ricerca  Giuseppe Lorentini - il progetto tratta il fondo ad esso dedicato, conservato nell’Archivio storico del Comune di Casoli e riordinato solo nell'anno 2000. Data la problematicità in cui versa la ricerca delle fonti archivistiche relative al fenomeno dell'internamento civile durante il fascismo (fonti ritenute di importanza primaria, molte delle quali disperse, distrutte, decentralizzate, limitate o inaccessibili), il patrimonio archivistico conservato nell'Archivio storico del Comune di Casoli, nel contesto appena descritto, risulta essere una "fonte" rilevante, soprattutto utile a ricostruire, grazie alla notevole qualità del contenuto delle informazioni dei documenti, una sorta di modello di amministrazione di un campo di concentramento fascista per internati civili durante le contingenze belliche. Allo stato attuale della ricerca in Italia, sono pochissimi i comuni italiani che furono sede di campi di concentramento o di località di internamento civile durante il fascismo, ad aver conservato i fascicoli personali degli internati. Molti sono andati distrutti o persi, come per esempio a Campagna. Oppure come il caso della Questura di Chieti, responsabile per i fascicoli personali di oltre 20 località di internamento libero e 7 campi di concentramento, i cui fascicoli sono stati "mandati al macero per supero dei prescritti limiti di conservazione"»

«L’obiettivo del progetto - dice ancora Giuseppe Lorentini - è raccogliere documenti, testimonianze, fotografie e altro materiale in modo da realizzare una documentazione il più completa possibile sul Campo di Concentramento di Casoli e mettere a disposizione questo materiale sia agli studiosi che ai famigliari o ai conoscenti degli internati. Trattandosi di un lavoro in continuo aggiornamento i risultati pubblicati sono perciò parziali, non privi di errori, ma sempre in costante perfezionamento.
Il sito si presta ad essere uno strumento di ricerca avanzato per gli studiosi grazie alla possibilità di accedere ai documenti riprodotti in foto facsimilare totale ad alta risoluzione, ordinati secondo la segnatura archivistica, ad elevata consultabilità. Si tratta di un archivio digitale che consente di ricostruire la storia sociale e amministrativa di un campo di internamento fascista e soprattutto utile a ricomporre anche la documentazione di altri campi fascisti italiani, poiché il “fascicolo personale” dell’internato, in caso di trasferimento da un campo all’altro, veniva portato con sé.»

Sul sito sono consultabili 3.711 documenti contenuti nei 212 fascicoli conservati nell'Archivio storico del Comune di Casoli, CAT. XV, Classe VII, Buste 2-4, Fascicoli 24-227 e Busta 5, Fascicoli 228-233. Per questo, il sito www.campocasoli.org offre la condizione di capire gli spostamenti, l’ambiente sociale, il capitale liquido, la corrispondenza postale, i reclami, le punizioni, l’assistenza medica e di igiene, le lettere personali degli internati, nonché la burocrazia, l’amministrazione, la contabilità del Campo.

«Un ulteriore scopo della ricerca - continua Lorentini -  è sia dare un volto ai nomi degli internati, sia dare un nome ai loro volti, soprattutto agli ebrei stranieri internati in questo Campo il 10 luglio 1940 giunti dal carcere di Trieste, perché abbiamo una loro foto di gruppo scattata proprio a Casoli. Dopo l'8 settembre 1943, 9 di questi che inizialmente sono "passati" per il Campo di Casoli e trasferiti altrove, furono più avanti arrestati e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau dove trovarono la morte certa. Un altro, invece, è stato assassinato al campo di Risiera San Sabba, un altro ancora deportato al campo di concentramento di Bergen-Belsen e sopravvissuto alla liberazione avvenuta il 4 marzo 1945. Quella foto, per molti di loro, rappresenta l'ultima immagine testimonianza che possediamo. Per questo, l'identificazione degli internati sarà sempre un aspetto importante cui rivolgiamo le nostre energie e permetterà di attivare una rete transnazionale di informazioni e documenti.»

La foto di gruppo scattata sulla scala adiacente all'edificio annesso al Palazzo Tilli che fu adibito a Campo di Concentramento. Clicca sull'immagine per ingrandire. Vai all'articolo del 2011

«È un lavoro in continuo aggiornamento,  - precisa l'autore - perciò non ancora terminato. La ricerca delle fonti in questo ambito non è molto facile, data la frammentarietà del materiale. Casoli è riuscito a conservare i fascicoli dei suoi internati, dentro i quali si possono ricostruire i fascicoli degli altri campi visto che "viaggiavano" con gli internati quando venivano trasferiti da un campo all'altro. Quindi uno strumento utilissimo per gli studiosi e per la materia. Un passo successivo sarà quello di poter riprodurre i documenti dell'ACS relativi al fascicolo su Casoli, ma purtroppo senza contributi non potrei riuscire a pagare i costi di riproduzione. Il sito, per esempio, è completamente realizzato da me (testi, scansioni, grafica, schede, ecc,), finanziato interamente a mie spese. Per questo, al fine di contiuare il lavoro, mi sto adoperando per trovare donazioni da parte di fondazioni, istituti ecc.»

«Ci sono tante iniziative in programma - annuncia ancora l'autore - che faranno di Casoli un centro importante sia per la ricerca storica sia per il Turismo della Memoria. Il nostro paese sarà il centro di una rete di informazioni sul sistema concentrazionario fascista della provincia di Chieti, dove tutti gli altri comuni coinvolti, ben 20 (Archi, Atessa, Bomba , Bucchianico, Casalbordino, Castelfrentano, Castiglione Messer Marino, Fara Filiorum Petri , Gissi, Guardiagrele, Orsogna, Ortona a Mare, Paglieta, Palena, Rapino, San Vito Chietino, Scerni, Torricella Peligna, Villa Santa Maria, Tollo, Vasto, Lanciano, Chieti, Lama dei Peligni) in quanto sedi di campi o località di internamento, attingeranno le informazioni e necessariamente dovranno fare rete con Casoli, centro di riferimento documentale e memoriale con conseguente "tappa" di Turismo della Memoria, e in questo ambito, il sito www.campocasoli.org sarà lo strumento che farà veicolare questi progetti, con lo scopo principale di raccogliere tutta la documentazione esistente inerente al Campo di Casoli. Per esempio, come il fondo conservato all'Archivio Centrale dello Stato di Roma, dove però,  anche in questo caso, ci sono delle spese da sostenere per la riproduzione dei documenti  e per ottenere le licenze di pubblicazioni»

Per chi volesse lasciare un commento, sul sito c'è anche un libro degli ospiti raggiungibile direttamente a questo indirizzo: www.campocasoli.org/libro-degli-ospiti. Chi  volesse anche sostenere il lavoro di ricerca, può fare una donazione cliccando sul pulsante "Donazione" , che si trova in fondo a sinistra di ogni pagina del sito.


NOTIZIE SULL'AUTORE

Giuseppe Lorentini nato a Casoli nel 1983, e laureato nel 2007 in Beni Culturali presso l'Univerità "D'Annunzio" di Chieti, dal 2009 vive a Bielefeld, in Germania, dove è Lettore di Italiano come lingua straniera all’Università di Bielefeld, dove tra l’altro, sta completando il percorso per ottenere il doppio titolo di Laurea Magistrale/Master of Arts in Scienze storiche nell’ambito del corso integrato italo-tedesco organizzato dall’Università di Bielefeld e da quella di Bologna (BiBoG). È ideatore e curatore del Progetto di ricerca e documentazione on line sulla Storia del Campo di Concentramento di Casoli 1940-1944 www.campocasoli.org. Si occupa di studi sulla Shoah, sull’internamento civile fascista, sulla fenomenologia dei campi di concentramento e sulla cultura della memoria.

Inserito da Redazione il 27/01/2017 alle ore 08:13:30 - sez. Storia - visite: 9048