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Redazione il 27/01/2017 alle ore 08:13:30 - sez.
Storia - visite: 9302
Nasce il sito di documentazione online sul Campo di Concentramento di Casoli 1940-1944
Il sito campocasoli.org rappresenta il punto di partenza per far nascere a Casoli un percorso importante sia per la ricerca storica che per il Turismo della Memoria. L'autore del progetto è Giuseppe Lorentini
Nasce il sito di documentazione online sul Campo di Concentramento di
Casoli 1940-1944
"Sul sito campocasoli.org, in continuo aggiornamento, sono
consultabili 3.711 documenti contenuti nei 212 fascicoli conservati
nell'Archivio storico del Comune di Casoli. Si tratta di un archivio digitale
che consente di ricostruire la storia sociale e amministrativa di un
campo di internamento fascista e soprattutto utile a ricomporre anche la
documentazione di altri campi fascisti italiani, poiché il “fascicolo
personale” dell’internato, in caso di trasferimento da un campo
all’altro, veniva portato con sé."
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Lo studioso Giuseppe Lorentini, già
laureato in Beni Culturali alla "D'Annunzio"
di Chieti e che attualmente vive in Germania, dove è
Lettore di Italiano come lingua straniera all’Università
di Bielefeld (nella quale, tra l'altro, sta anche terminando i
suoi studi per ottenere il doppio titolo di Laurea
Magistrale/Master of Arts in Scienze storiche), sta portando
avanti un interessante progetto di documentazione
pubblicato online nel sito
www.campocasoli.org
, sul quale ci sta lavorando da oltre tre anni, sempre
nell'ambito della stesura della citata tesi. Il portale,
patrocinato dal Comune di Casoli, nasce
per l’accesso e la consultabilità a fini di ricerca storica e di cultura
della memoria, delle risorse informative e documentali sul Campo di Concentramento di Casoli
attivo dal
1940 al 1944.
«In modo particolare - dice l'autore della
ricerca Giuseppe Lorentini - il progetto tratta il fondo ad esso dedicato,
conservato nell’Archivio storico del Comune di Casoli
e riordinato solo
nell'anno 2000. Data la problematicità in cui versa la ricerca delle
fonti archivistiche relative al fenomeno dell'internamento civile
durante il fascismo (fonti ritenute di importanza primaria, molte delle
quali disperse, distrutte, decentralizzate, limitate o inaccessibili),
il patrimonio archivistico conservato nell'Archivio storico del Comune
di Casoli, nel contesto appena descritto, risulta essere una "fonte"
rilevante, soprattutto utile a ricostruire, grazie alla notevole qualità
del contenuto delle informazioni dei documenti, una sorta di modello di
amministrazione di un campo di concentramento fascista per internati
civili durante le contingenze belliche. Allo stato attuale della
ricerca in Italia, sono pochissimi i comuni italiani che furono sede di
campi di concentramento o di località di internamento civile durante il
fascismo, ad aver conservato i fascicoli personali degli internati.
Molti sono andati distrutti o persi, come per esempio a Campagna.
Oppure come il caso della Questura di Chieti, responsabile per i
fascicoli personali di oltre 20 località di internamento libero e 7
campi di concentramento, i cui fascicoli sono stati "mandati al
macero per supero dei prescritti limiti di conservazione"»
«L’obiettivo del progetto - dice ancora
Giuseppe Lorentini - è raccogliere documenti, testimonianze, fotografie e
altro materiale in modo da realizzare una documentazione il più completa
possibile sul Campo di Concentramento di Casoli e mettere a disposizione questo
materiale sia agli studiosi che ai famigliari o ai conoscenti degli internati.
Trattandosi di un lavoro in continuo aggiornamento i risultati pubblicati sono
perciò parziali, non privi di errori, ma sempre in costante perfezionamento.
Il sito si presta ad essere uno strumento di ricerca avanzato per gli studiosi
grazie alla possibilità di accedere ai documenti riprodotti in foto facsimilare
totale ad alta risoluzione, ordinati secondo la segnatura archivistica, ad
elevata consultabilità. Si tratta di un archivio digitale che consente di
ricostruire la storia sociale e amministrativa di un campo di internamento
fascista e soprattutto utile a ricomporre anche la documentazione di altri campi
fascisti italiani, poiché il “fascicolo personale” dell’internato, in caso di
trasferimento da un campo all’altro, veniva portato con sé.»
Sul sito sono
consultabili 3.711 documenti contenuti nei 212 fascicoli conservati
nell'Archivio storico del Comune di Casoli, CAT. XV, Classe VII, Buste 2-4,
Fascicoli 24-227 e Busta 5, Fascicoli 228-233. Per questo, il sito
www.campocasoli.org
offre la condizione di capire gli spostamenti, l’ambiente
sociale, il capitale liquido, la corrispondenza postale, i reclami, le
punizioni, l’assistenza medica e di igiene, le lettere personali degli
internati, nonché la burocrazia, l’amministrazione, la
contabilità del Campo.
«Un ulteriore scopo della ricerca - continua
Lorentini - è sia dare un volto ai nomi degli internati,
sia dare un nome ai loro volti, soprattutto agli ebrei stranieri internati in
questo Campo il 10 luglio 1940 giunti dal carcere di Trieste, perché
abbiamo una loro foto di gruppo scattata proprio a Casoli. Dopo l'8
settembre 1943, 9 di questi che inizialmente sono "passati" per il Campo di
Casoli e trasferiti altrove, furono più avanti arrestati e deportati nel
campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau dove trovarono la morte certa. Un
altro, invece, è stato assassinato al campo di Risiera San Sabba, un altro
ancora deportato al campo di concentramento di Bergen-Belsen e sopravvissuto
alla liberazione avvenuta il 4 marzo 1945. Quella foto, per molti di loro,
rappresenta l'ultima immagine testimonianza che possediamo. Per questo,
l'identificazione degli internati sarà sempre un aspetto importante cui
rivolgiamo le nostre energie e permetterà di attivare una rete transnazionale di
informazioni e documenti.»
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La foto di gruppo scattata sulla scala adiacente
all'edificio annesso al Palazzo Tilli che fu adibito a Campo di Concentramento.
Clicca sull'immagine per ingrandire.
Vai all'articolo del 2011
«È un lavoro in continuo aggiornamento,
- precisa l'autore - perciò non ancora
terminato. La ricerca delle fonti in questo ambito non è
molto facile, data la frammentarietà del materiale. Casoli è riuscito a
conservare i fascicoli dei suoi internati, dentro i quali si possono
ricostruire i fascicoli degli altri campi visto che "viaggiavano" con
gli internati quando venivano trasferiti da un campo all'altro. Quindi
uno strumento utilissimo per gli studiosi e per la materia. Un passo
successivo sarà quello di poter riprodurre i documenti dell'ACS relativi
al fascicolo su Casoli, ma purtroppo senza contributi non potrei
riuscire a pagare i costi di riproduzione. Il sito, per esempio, è
completamente realizzato da me (testi, scansioni, grafica, schede, ecc,),
finanziato interamente a mie spese. Per questo, al fine di
contiuare il lavoro, mi sto adoperando
per trovare donazioni da parte di fondazioni, istituti ecc.»
«Ci sono
tante iniziative in programma - annuncia ancora l'autore -
che faranno di Casoli un centro
importante sia per la ricerca storica sia per il
Turismo della Memoria. Il nostro paese sarà il centro di
una rete di informazioni sul sistema concentrazionario fascista della
provincia di Chieti, dove tutti gli altri comuni coinvolti, ben 20
(Archi, Atessa, Bomba , Bucchianico, Casalbordino, Castelfrentano,
Castiglione Messer Marino, Fara Filiorum Petri , Gissi, Guardiagrele,
Orsogna, Ortona a Mare, Paglieta, Palena, Rapino, San Vito Chietino,
Scerni, Torricella Peligna, Villa Santa Maria, Tollo, Vasto, Lanciano,
Chieti, Lama dei Peligni) in quanto sedi di campi o località di
internamento, attingeranno le informazioni e necessariamente dovranno
fare rete con Casoli, centro di riferimento documentale e memoriale con
conseguente "tappa" di Turismo della Memoria,
e in questo ambito, il sito
www.campocasoli.org sarà lo strumento che farà veicolare questi progetti,
con lo scopo principale di raccogliere tutta la documentazione esistente
inerente al Campo di Casoli. Per esempio, come il fondo conservato all'Archivio
Centrale dello Stato di Roma, dove però, anche in questo caso, ci sono
delle spese da sostenere per la riproduzione dei documenti e per ottenere le licenze
di pubblicazioni»
Per chi volesse lasciare un commento,
sul sito c'è anche un libro degli ospiti raggiungibile
direttamente a questo indirizzo:
www.campocasoli.org/libro-degli-ospiti. Chi volesse anche sostenere il
lavoro di ricerca, può fare una donazione cliccando sul
pulsante "Donazione"
, che si trova in fondo a sinistra di ogni pagina del sito.
NOTIZIE SULL'AUTORE
Giuseppe Lorentini nato a Casoli nel 1983,
e laureato nel 2007 in Beni
Culturali presso l'Univerità "D'Annunzio" di Chieti, dal 2009 vive a Bielefeld, in Germania, dove è
Lettore di Italiano come lingua straniera all’Università di Bielefeld,
dove
tra l’altro, sta completando il percorso per ottenere il doppio titolo di
Laurea Magistrale/Master of Arts in Scienze storiche nell’ambito del
corso integrato italo-tedesco organizzato dall’Università di Bielefeld e
da quella di Bologna (BiBoG). È ideatore e curatore del Progetto di
ricerca e documentazione on line sulla Storia del Campo di
Concentramento di Casoli 1940-1944
www.campocasoli.org. Si occupa di
studi sulla Shoah, sull’internamento civile fascista, sulla
fenomenologia dei campi di concentramento e sulla cultura della memoria.
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