«Vi inoltro una lettera che ho provveduto a far
avere all'On. Fini - dice in un comunicato stampa Nicolino Di
Domenica Responsabile del movimento "Vita indipendente" -
tramite il sito della Camera dei Deputati. Questo a seguito di un
comunicato della FISH Onlus, che mi ha sinceramente all'armato per
quello che potrà accadere ai disabili gravi non solo Abruzzesi ma di
tutta l'Italia se la proposta di Legge C 3778 sarà approvata.»
«Preg.mo On. Fini,
Le scrivo questa lettera non perché sia schierato politicamente dalla
sua parte né tantomeno dall’altra, le scrivo da semplice cittadino che
ha avuto il bisogno di comunicarle quanto segue:
sono un disabile grave a causa della poliomielite avuta all’età di sette
anni, adesso ne ho 57.
La mia vita è stata tutta in salita ma nonostante tutto ho un buon
lavoro come dipendente della mia regione, una famiglia che si prende
cura di me, che mi permette di vivere una vita alquanto “normale”; senza
la famiglia di mia sorella, dovrei vivere o meglio sopravvivere in un un
istituto, al quale, lo stato, per il mio mantenimento, dovrebbe pagare
circa 300 euro al giorno senza contare che non potrei lavorare e quindi
sarei una persona totalmente a carico dello stato.
Oltre al lavoro mi occupo di far progredire nella mia regione una
modalità di assistenza in forma indiretta tramite i progetti di Vita
Indipendente (come citati nella L.162/98 art.1 ter) rivolta a disabili
gravi in grado di autodeterminarsi.
Cerco di portare la nostra regione a quei livelli di civilizzazione che
hanno raggiunto ormai molte regioni Italiane ultima di queste la Regione
Molise che ha appena approvato una legge specifica sulla Vita
Indipendente.
Lei si chiederà ma perché scrivi proprio a me? Le scrivo perché ho
sempre visto in Lei, una brava persona mi piace ascoltarla quando parla
perché ha un gran rispetto per la patria, la famiglia, i giovani e delle
persone con problemi come i miei.
L’ho ascoltata ultimamente nel suo intervento nel programma “Vieni via
con me” di Fazio e Saviano, ha parlato a lungo di questi valori appena
citati, devo confessare però che anche i valori citati dall’On. Bersani
mi sono piaciuti.
Durante questi ultimi anni di governo mi sono sempre chiesto come poteva
condividere Le sue idee con Bossi e Berlusconi, infatti questa
convivenza, credo forzata, si è finalmente frantumata, non poteva che
essere così.
Dopo questa breve premessa sono subito al perché di questa lettera. Come
responsabile del Movimento Vita Indipendente Abruzzo e membro del
Consiglio Direttivo AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici)
sede di Lanciano Onlus sono continuamente informato di tutto ciò che fa
il governo in materia di disabilità e nello specifico di assistenza alle
persone con grave disabilità in grado di autodeterminarsi.
Ultimamente il governo con la proposta di Legge C 3778 che sarà
sottoposta nei prossimi giorni alle votazioni dell’Assemblea, potrebbe
spazzare via in un sol colpo quanto si è tentato di costruire in questi
anni per garantire in qualche modo un po’ d’inclusione sociale per le
persone con disabilità di questo Paese.
Con questo provvedimento che vi appresterete a votare, il Fondo
Nazionale per le non autosufficienze, istituito nel 2006 allo scopo di
sviluppare prestazioni mirate alla “attuazione dei livelli essenziali
delle prestazioni assistenziali” sarà definitivamente azzerato; a
seguito di questo provvedimento potremo dire addio ai progetti di Vita
Indipendente e quindi ad un’assistenza mirata e gestita direttamente da
chi, se pur gravemente disabile, è in grado di gestirsi da solo,
eliminando così il costo di gestione del servizio da parte di chi dovrà
prendersi carico della persona con disabilità.
Oltre a ciò, sempre grazie a questo provvedimento, ci sarà anche una
forte riduzione del fondo per le politiche sociali. Tutti questi tagli
incomprensibili rappresentano una chiusura ai nostri sforzi di cercare
di portare fuori dagli istituti tutte quelle persone, che essendo in
grado di autodeterminarsi, con un progetto mirato e personalizzato di
Vita Indipendente potrebbero vivere nel loro ambiente, decidere del loro
futuro e di trascorrere le proprie giornate come se non avessero nessuna
disabilità, abbattendo i costi pubblici per la loro sopravvivenza.
Pertanto Preg.mo On. Fini con questa manovra che oserei chiamare
“barbarica” alle persone con grave disabilità che non hanno nessun
appoggio familiare e nessun reddito che gli consenta di pagarsi
un’assistenza adeguata, resterà un unico sbocco: la “reclusione forzata
dell’istitualizzazione” al diavolo così le belle parole dell’inclusione
sociale, della globalizzazione ecc ecc. che tanto decantate nei vostri
discorsi pubblici; la conseguenza, peraltro paradossale, sarà che gli
enti pubblici spenderanno molto di più rispetto alle cifre tagliate e
gli unici a guadagnarci saranno gli istituti (quasi tutti religiosi).
Noi disabili, purtroppo, per alcune persone siamo come merce pregiata,
sulle nostre disgrazie ci sono persone che si arricchiscono, più
disabilità abbiamo più costiamo e quindi più qualcuno ci guadagna.
Preg.mo On. Fini mi resta solo una speranza che il suo bel discorso
fatto da Fazio possa far si che questo provvedimento non sia approvato
perché se lo sarà oltre ad avere una grande delusione sarà una grande
sconfitta per la nostra società che si era avviata a diventare una
nazione civilizzata come le altre nazioni Occidentali Europee. Con la
speranza che questa mia lettera Le sia recapitata e che mi dia la
conferma che a questo provvedimento si opporrà decisivamente in modo che
non venga approvato, La saluto ancora con molta stima.»
Nicolino Di Domenica - Responsabile del movimento
"Vita indipendente"