| 
					 Una raccolta di poesie e prose di 
					Dante Troilo “Maggio”, Carabba Editore, è stata 
					presentata ieri, alle 16:30, al Teatro di Gessopalena. 
					Troilo, chirurgo a Lanciano, dopo anni come aiuto al 
					Consalvi di Casoli, è un medico-umanista capace di passare 
					attraverso le malattie dei pazienti per guardare oltre e 
					interrogarsi sui perché della vita, che trasfigura in 
					immagini quiete del paesaggio della zona, come uno scorcio 
					della Maiella e casolari che fanno da frontespizio al 
					volume, pennellate dell’artista palenese Panfilo 
					Napoleone .
					“Maggio” è stato presentato da Pino Roveredo , autore 
					di “Caracreatura”, Nicola Cavaliere , Licia 
					Caprara e Antonino Serafini. Le letture dei brani 
					sono di Achille Trabaccone , Anna D’Orazio, 
					Lucia Di Nardo, Domenico Turchi e Giuseppe 
					Borea. Non sono mancati gli intermezzi musicali a cura 
					del gruppo orchestrale della scuola di musica “Armando 
					Manzi”. Fonte:
					
					il Centro 
		
			
				
				
				  | 
			 
		 
					È la storia di un uomo che, attraversando 
					la landa deserta del dolore, con lo sguardo di chi ha fame, 
					cerca oltre, più avanti, lontano da chi è solo, per scalare 
					“quella vetta” che lo attrae, e lo spinge a sognare. 
					Raggiuntala, scopre che il dolore ha una dimensione 
					universale: è di tutti. 
					Il sentimento della solidarietà umana che piano piano cresce 
					dentro, lo guida, però, a guardare oltre il fossato di 
					silenzi e di paure, delle mura diroccate, delle acque 
					gelide, facendogli scorgere, nella notte buia, più accese le 
					stelle e percepire, negli spazi sterminati, i cori angelici 
					della speranza cristiana. Dante Troilo, medico per 
					vocazione, scrive non per vezzo ma per un urgente, 
					“terapeutico”, bisogno di comunicazione con il prossimo. E 
					sempre, nell’altalenante vicenda umana, leva un inno alla 
					vita. Nella condivisione della gioia e del dolore coltiva il 
					delicato fiore della poesia. Una poesia che vibra di palpiti 
					di luce e aneliti di sogno, espressi per immagini 
					folgoranti, in una parola scarna ed essenziale che, nella 
					scansione quasimodiana del verso, trafigge e ammalia. La 
					prosa, mossa e armoniosa, più che al rigore logico delle 
					argomentazioni, si affida alle ragioni del cuore, da cui si 
					dipartono i pensieri più puri. (Nicola Cavaliere). Fonte:
					
					www.editricecarabba.it  |