di
Severino Mingroni
All'inizio, che io mi ricordi, l'Associazione Luca
Coscioni era solo per la libertà di ricerca scientifica. Tuttavia, non
poteva esistere sempre e unicamente per essa, perché i troppi clericali
e illiberali presenti nel parlamento in tutti gli schieramenti -
Radicali esclusi - non si sono manifestati solo con famigerata Legge 40
del 2004, ma essi si notano ogni giorno su tutti i media, soprattutto in
televisione, e senza mai alcun contraddittorio. E poi hanno la faccia
tosta - o come il culo? - di gridare allo scandalo se Mina Welby
e Giuseppe Englaro sono ospiti di una nota trasmissione
televisiva per ventiquattro minuti, caso peraltro molto raro. Sono
inoltre talmente illiberali, nonostante il loro primo partito si chiami
Popolo della Libertà, che, per esempio, vogliono che diventi legge per
tutti il loro testamento biologico.
Noi che la pensiamo diversamente, siamo da essi
definiti “Partigiani della morte”. E' alquanto strano, però, che i
“Partigiani della vita” non ascoltino Maria Antonietta Farina Coscioni
quando, con scioperi della fame, chiede l'approvazione dei Livelli
Essenziali di Assistenza e l'aggiornamento del Nomenclatore. In
verità, non si tratta di essere partigiani della vita o della morte, ma
semplicemente essere per la libertà di scelta di ogni persona,
soprattutto se disabili o malati, qualunque essa sia: vogliono una morte
opportuna come Piergiorgio Welby? Che l'abbiano. Vogliono una
vita dignitosa? Che l'abbiano.
È di nuovo strano che i nostri troppi parlamentari
clericali e illiberali si riempiano la bocca della parola ‘Vita’ quando
si parla di eutanasia e di testamento biologico, ma facciano finta di
non sentire quando chiediamo loro una legge nazionale sulla Vita
Indipendente. Tuttavia, secondo me, la Vita Indipendente non è la
panacea per noi disabili, poiché per poter accedere agli attuali ed
eventuali fondi regionali per essa, sono richiesti dei requisiti che non
tutti i disabili hanno, e precisamente: età compresa tra 18 e 64 anni, e
capacità di autodeterminazione! Ecco perché sono molto favorevole alla
relazione del professore Alberto Zuliani dal titolo significativo
seguente: “Dimensione della disabilità in Italia e proposte per
interventi”. Tale relazione, che raccomando soprattutto di leggere
ai “Partigiani della vita”, è stata tenuta nello scorso Congresso della
Associazione Luca Coscioni, ed è stata subito recepita dalla mozione
particolare sulla disabilità e assistenza presentata da Josè De Falco,
membro di giunta dall’Associazione Coscioni, che, infatti, al primo
punto, individua quale una delle azioni prioritarie: “l’elaborazione
di una proposta di legge, dopo una attenta analisi quantitativa e
qualitativa del fabbisogno della platea delle popolazione disabile in
Italia, volta ad assicurare, attraverso forme assicurative pubbliche e
private, un sostegno di lunga durata (long term care, LTC) alla persona
disabile sul modello di quanto avviene in Germania e Francia.” Tale
mozione particolare è stata così riportata nella mozione generale dello
stesso Congresso : “...in particolare la creazione di
un'assicurazione per le disabilità di lungo termine...”. Mi auguro
che la precedente breve frase, che riassume molto la mozione
particolare, significhi che si sta elaborando la proposta di Legge, e
spero che si parli di questa elaborazione nel prossimo Congresso della
Associazione Luca Coscioni. Cari parlamentari clericali e illiberali,
pensate ancora che noi siamo i “Partigiani della morte”? Se si, allora
non mi resta che dirvi come quell'altro povero Cristo: “Padre, perdonali
perché essi non sanno quello che dicono.”!
Fonte:
www.lucacoscioni.it