La seconda riunione del Comitato di difesa dell'ospedale di Casoli
VERBALE n
Presente anche il Direttore Generale dell’Azienda USL Lanciano-Vasto Michele
Caporossi, che durante l'incontro ha illustrato il progetto di riorganizzazione
dell’Ospedale.
Il Comitato di difesa permanente dell'ospedale "G. Consalvi",
si è riunito in Comune per la seconda volta il 14 settembre 2006. Erano presenti
questa volta oltre ai componenti del comitato, anche l'Assessore Provinciale Antonio Tamburrino,
il Consigliere Regionale Antonio Boschetti, il Consigliere Provinciale
Nicola Quadrini, il Sindaco di Lama dei Peligni Antonino Amorosi,
il Direttore Generale dell’Azienda USL Lanciano-Vasto Michele Caporossi,
il Direttore Amministrativo dell’Azienda USL Lanciano-Vasto Antonello Maraldo
e il Direttore Sanitario dell’Azienda USL Lanciano-Vasto Alfredo Cordoni.
Dopo l'introduzione del Sindaco, il primo a prendere la parola è stato il
Direttore Generale dell’Azienda USL Lanciano-Vasto Michele Caporossi che,
consegnando a tutti i presenti il progetto di riorganizzazione dell’Ospedale (il
documento da titolo: “Ospedale di Casoli - un progetto per il
futuro – garanzia di continuità e di specializzazione - corrispondere ai bisogni
di salute dei cittadini dell’Aventino”) ne ha illustrato i contenuti
ed ha fatto presente, che il progetto è stato redatto in relazione alle gravi
condizioni di difficoltà finanziaria in cui si trova attualmente la Regione
Abruzzo in merito alla organizzazione del servizio sanitario.
«Gli accorpamenti dei reparti dell’Ospedale di Casoli, effettuati nel corso
della corrente stagione estiva - ha detto Caporossi - sono stati necessari per concedere le ferie al
personale ivi impiegato, ma dal prossimo lunedì 18 settembre sarà ripristinato
il servizio di radiologia pluriturno e l’accettazione sanitaria in sicurezza
così da consentire di accettare anche di notte i pazienti che possono essere
curati nell’Ospedale di Casoli.
Sino ad oggi - ha proseguito Caporossi - nell’ospedale di Casoli non sono state rispettate le norme
tecniche stabilite dalla legge regionale n. 20 per i profili di trattamento dei
pazienti per il servizio 118 ed i rapporti di protocollo tra i medici di
accettazione sanitaria ed i medici dei reparti. Le nuove modalità di ricovero prevedono che i pazienti curabili presso
l’ospedale di Casoli verranno accettati, mentre quelli che non possono ricevere
cure adeguate verranno accompagnati presso gli altri ospedali dove potranno
essere sottoposti alle terapie necessarie. Il reparto di lungodegenza è di grande importanza ma
deve essere di eccellenza e pertanto necessita di investimenti, a tale scopo sono stati acquistati dei letti e delle attrezzature
all’avanguardia per rendere il reparto idoneo a curare nel modo migliore i
pazienti. Il reparto di riabilitazione verrà potenziato in base ad un progetto secondo
cui verranno effettuate delle prestazioni che non possono essere erogate in
maniera altrettanto adeguata dalle strutture private. Verranno offerte prestazioni per la pluripatologia degli anziani ed inoltre la
T.A.C. sarà aperta anche ai non ricoverati. Sono previsti notevoli investimenti con il recupero di un finanziamento per
appaltare la messa a norma del sistema alberghiero del reparto di riabilitazione
e per migliorare la mobilità interna nelle aree esterne all’ospedale dopo
l’ultimazione del nuovo parcheggio. Saranno acquistate una colonna laparoscopica per la chirurgia interna ed una
colonna artroscopica per l’ortopedia. Verranno effettuati degli investimenti per migliorare le prestazioni dei
medici e per far conoscere meglio ai cittadini le prestazioni sanitarie offerte
dall’Azienda USL Lanciano-Vasto per evitare che i cittadini vadano a curarsi
fuori Regione.
Nell’ospedale di Casoli - ha aggiunto il Direttore
Generale - la chirurgia rappresenta il servizio principale ma
deve diventare una chirurgia a tempi brevi sia con interventi ambulatoriali sia
con la day surgery sia con la one day surgery. La one day surgery viene attivata quando è necessario che il paziente pernotti
in ospedale dopo l’intervento in alcuni casi specifici previsti dal regolamento
appositamente redatto per disciplinare l’attività chirurgica. Il pernottamento in particolare, verrà disposto quando il quadro clinico non
consente di dimettere il paziente in giornata che rimarrà pertanto ricoverato
per il tempo necessario. Saranno acquisite tecnologie chirurgiche innovative per le quali i medici
saranno appositamente formati, come la chirurgia a ciclo breve artroscopica ed
addominale per consentire interventi poco invasivi. Per effettuare interventi di artroscopia l’ortopedico verrà all’ospedale di
Casoli ogni settimana. La chirurgia maggiore verrà effettuata dall’equipe chirurgica di Casoli presso
l’ospedale di Lanciano dove sono presenti le strutture più idonee.
L’obiettivo del progetto di riorganizzazione predisposto dall’Azienda USL Lanciano-Vasto
- ha continuato Caporossi - è quello di raddoppiare gli interventi chirurgici effettuati
presso l’ospedale di Casoli dagli attuali n. 600 a n. 1000 interventi annuali. Il Distretto Sanitario di Base di Casoli deve interagire meglio con l’ospedale
per meglio sfruttare le energie, occorre quindi creare un sistema per consentire ai medici di base di poter inviare
on-line i referti delle analisi dei pazienti, occorre inoltre creare l’area integrata distrettuale dell’Aventino con la
riorganizzazione dei laboratori analisi per creare sul territorio nuovi punti di
prelievo. Verrà creato un dipartimento integrato fra gli ospedali di Lanciano, Atessa e
Casoli per offrire prestazioni sanitarie uguali a tutti i cittadini.
Con un migliore utilizzo delle risorse - ha
concluso Caporossi - si riuscirà ad eliminare gli sprechi ed a garantire un
servizio sanitario di qualità».
Secondo il Sindaco Sergio De Luca, il progetto di riorganizzazione dell’Ospedale di Casoli,
così come è stato illustrato dal Direttore
Generale, non risponde alle esigenze del nostro territorio. «Le proposte del
Direttore Generale - ha detto De Luca - possono essere vagliate ma
devono in ogni caso ancora essere conosciuti e garantiti i servizi sanitari
essenziali. Per le aree interne come quella in cui si trova l’Ospedale di Casoli deve
essere garantito un servizio sanitario sufficiente.
L’ospedale di Casoli
- ha proseguito il Sindaco - deve continuare come in passato a garantire gli
interventi chirurgici, il servizio di pronto soccorso, il servizio di
riabilitazione di laboratorio analisi e di ambulatorio di radiologia, è accaduto, infatti, per semplici interventi di appendicite che alcuni ragazzi
residenti a Casoli sono stati costretti a recarsi a Lanciano. Interventi di chirurgia come questi devono continuare ad essere effettuati a Casoli.
Occorre agire insieme per evitare che l’Ospedale di Casoli subisca la perdita
dei servizi indispensabili - ha concluso il Sindaco - e per fare in modo che si intervenga in altre
direzioni per il ripianamento del debito esistente.
Se si compromette la funzionalità dell’Ospedale di Casoli, verranno fatti
cessare dei servizi indispensabili di cui oggi è inconcepibile pensare di fare a
meno».
«I politici stanno considerando le aree interne in modo
inadeguato - ha detto il consigliere di maggioranza Filippo Travaglini
- tutte le attenzioni vengono rivolte alla zona costiera con il risultato di
creare enormi problemi, mentre le zone interne stanno sempre più impoverendosi e
spopolandosi. Nessun paziente accetterà di essere portato da Casoli a Lanciano
per operarsi.
L’ospedale va difeso a tutti i costi -
ha proseguito Travaglini - contro questi progetti che rischiano di
farlo chiudere.
A Casoli i posti letto sono già al di sotto di quanto previsto dalla legge
regionale n. 20, a me risulta che il numero di p. l. assegnati a Casoli è di
3,9/1.000 abitanti ben al di sotto del 4,5/1.000 fissato dalla legge n. 20 e
molto al di sotto del 6,8/1000 di Chieti, del 5,8/1000 dell’Aquila, del 5,2 di
Pescara, ed allora perché bisogna eliminare i posti letto della chirurgia di
Casoli?
Per quale motivo il numero dei posti letto deve essere ridotto a Casoli e non
a Pescara o a Chieti?
Il debito prodotto dalla chirurgia di Casoli per inappropriatezza è di molto
inferiore a quello prodotto da altre strutture, perché solo la chirurgia di
Casoli deve pagare?».
Anche gli altri componenti del comitato, durante il
dibattito, hanno evidenziato con i loro interventi, la necessità di
potenziare l'ospedale, al fine di trasformarlo in un punto di riferimento
per le zone interne, evitando il più possibile di ridurlo in una comunità con
finalità puramente assistenziali.
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