Il giorno 24 Aprile a Roccascalegna alle ore
19.00 nella Chiesa di Santi Cosma e Damiano il gruppo musicale di Michele
Gazich "La nave dei folli" presenta il nuovo album musicale della
trilogia del maestro. Una prima nazionale che anticiperà la stagione
cantautorale del "Roccascalegna in Festival" che si tiene sempre nei
mesi tra Luglio e Agosto. Un avvenimento questo di Roccascalegna che si
ripeterà il giorno 25 a Fossacesia presso l'Abbazia di San Giovanni in
Venere alle ore 19.00. In questa cornice architettonica si realizzeranno
i due eventi culturali organizzati dall'associazione culturale il
Cineocchio di Vasto (direttore artistico Ivo Menna).
Michele Gazich e La Nave dei Folli hanno
prodotto una trilogia di album.
Il primo della trilogia, Dieci canzoni di Michele Gazich (2008), era una
nuova nascita, un ritorno alla vita, in cui un candido Idiota tornava in
città. Il secondo, Dieci esercizi per volare (2010) guardava verso
l’alto, verso l’azzurro del cielo, parlava di angeli. Il terzo capitolo,
in uscita in questi giorni, il giorno che la rosa fiorì, è dedicato
all’amore. Cosa faremmo senza l’amore, amici?
La ricerca spirituale, la sensazione di vivere in un tempo in cui
“Dio sopravvive nei dettagli / nelle crepe dei centri commerciali” ha
guidato il percorso di scrittura di Gazich. I versi citati provengono da
Guerra civile, canzone contenuta nel primo album della trilogia, in cui
il poeta immagina i nostri tempi come tempi di guerra civile, appunto,
tra i soldi e lo spirito, tra i soldi e l’amore.
Sempre nel primo album era contenuta l’emblematica Come Giona, in cui il
profeta biblico che tentò di opporsi al suo destino di profeta viene
attualizzato e si trova a muoversi per le strade di New York City e per
una Milano inospitale e inabitabile, quella di Miracolo a Milano di De
Sica, in cui i disperati prendono il volo verso il cielo, l’unico luogo
dove è loro consentito di stare.
La metafora del volo ci conduce al secondo album della Trilogia,
ai Dieci esercizi per volare, opera tutta percorsa da figure angeliche:
angeli della morte e della vita, ma soprattutto angeli testimoni, che
additano il soprannaturale affinché gli unici momenti oltreumani della
nostra esistenza non siano solo la nascita e la morte. Tutto questo
secondo capitolo è un invito alla preghiera: “Nono esercizio prova a
pregare / e la tua voce già sembra volare / e la tua voce ha sempre più
fiato / Dio è nel cielo e ti sei avvicinato” (dalla title-track Dieci
esercizi per volare).
Il terzo capitolo, il giorno che la rosa fiorì, che completa la
trilogia, è una riflessione sull’amore che muove da San Paolo: la prima
canzone si intitola, infatti, Verso Damasco. Mentre avanzava verso
Damasco, Paolo, in seguito ad una improvvisa apparizione divina, cadde
da cavallo e si convertì. Paolo e la sua caduta sono una sorta di
monito, di avvertimento. “Per me non è un discorso solo religioso,
confessionale – sottolinea Gazich –, ciò che vorrei dirvi è che chiunque
ostinatamente si oppone all’amore prima o poi troverà la sua strada
verso la sua Damasco e cadrà. Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi,
scrisse un inno all’amore (I Cor. 13), da cui prende le mosse la mia
canzone”.
L’album si evolve poi in una riflessione sull’amore e sulla scrittura
sacra. Segnaliamo, in particolare, l’emblematica Fuoco nero su fuoco
bianco. In diversi luoghi della tradizione rabbinica, la scrittura della
Bibbia o, con maggiore esattezza, della Torah (i primi cinque libri
della Bibbia) viene definita “Fuoco nero su fuoco bianco”: come se
lettere di fuoco nero bruciassero sul fuoco bianco della pagina.
Il Concerto di Pasqua di Michele Gazich e La Nave dei Folli è
stato costruito selezionando appositamente il repertorio e componendo
materiale inedito per la specifica e lieta circostanza.
Una canzone di Michele Gazich si intitola: Hai mai sentito ardere il tuo
cuore? Il compositore ha scritto questo brano come critica a questi
tempi gelidi, in cui pochi cuori ardono di vera passione spirituale,
emotiva ed intellettuale. Ardevano certamente i cuori di coloro, ad
Emmaus, che assistettero alla prima celebrazione dopo la Resurrezione di
Cristo (Luca 24, 32: l’espressione “sentire ardere il cuore” è proprio
tratta dal noto passo evangelico). L’auspicio è che possano ardere i
cuori dei presenti nella contemplazione del Mistero Pasquale.
C’è, infine, un legame particolare tra Michele Gazich e La Nave dei
Folli e le Chiese d’Abruzzo. La copertina del primo album era
ispirata alle storie di Giona raffigurate sull’ambone romanico di Santa
Maria in Valle Polcraneta presso Rosciolo (L’Aquila). Il concerto si
concluderà con la canzone Il mio mattino, pubblicata insieme ad altre
due canzoni, sul miniCD Collemaggio di Michele Gazich e La Nave dei
Folli, presentato a L’Aquila il 6 aprile 2010, in occasione
dell’anniversario del sisma. L’incasso per la vendita dell’ormai
introvabile miniCD Collemaggio è stato interamente devoluto per un fine
molto concreto: il restauro della chiesetta di Santa Maria Degli Angeli,
sede di una locale accademia musicale. Il terremoto ha inferto gravi
lesioni interne alla chiesa e ne ha danneggiato la facciata medievale e
l’antico rosone. La canzone tuttavia, pur muovendo dalla tragica
situazione aquilana, ancor oggi ben lungi dall’essere risolta, ha una
valenza anche più ampia e chiude il concerto con una nota di speranza,
forte, solenne, ma non retorica: “E c’è un mattino su ogni rovina / E
c’è un mattino su ogni sconfitta”, perché “Non hanno preso il mio cuore
/ Non hanno preso le mie mani / Ti posso amare con tutto il cuore /
Posso toccarti con queste mani”. I fatti della vita e i soprusi della
società violenta che ci circonda, dove tutto sembra essere in vendita,
possono privarci quasi di tutto, ma non del nostro cuore, della nostra
capacità di amare e della nostra speranza, che non saranno mai in
vendita: “Non puoi comprare la mia speranza / Non puoi comprarla, non te
la vendo / Costa poco la tua violenza / Non ha prezzo la mia speranza”.
Breve biografia del musicista Michele Gazich
Michele Gazich è musicista, produttore artistico, autore, compositore.
Grazie ad uno stile personale e decisamente innovativo sul suo strumento
principale, il violino, che rende il suo suono immediatamente
riconoscibile, Gazich, dopo numerose collaborazioni con artisti
italiani, si è fatto apprezzare anche fuori dal nostro paese, con
significativi e ripetuti tour in USA ed Europa, a partire dagli anni
Novanta, con formazioni sinfoniche classiche e contemporaneamente
legando il suo lavoro al mondo dei singer-songwriters: da Michelle
Shocked a Mary Gauthier, da Eric Andersen a Mark Olson.
Michele Gazich, ad oggi, ha collaborato a più di quaranta album,
Gazich ha inoltre composto musiche di scena per spettacoli teatrali, tra
cui ricordiamo Il Sogno del Fuoco (1998), in collaborazione con Il
Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa, Elogio della Follia (2001) e
Un Cantico (2007).
Gazich si è anche dedicato all’insegnamento universitario, approfondendo
tematiche legate alla musica e alla poesia.
Con il progetto La Nave dei Folli, varato nel 2008, Gazich
riporta tutto a casa, compendiando le tante esperienze di ormai
vent’anni di carriera professionale in un progetto profondo ed
originale, che egli ha voluto fortemente far nascere in Italia, il suo
paese d’origine, e che ha raccolto immediati e reiterati consensi in
diversi ambiti musicali e letterari: “Foto della nostra epoca, qualcosa
di unico nel panorama della musica d’autore italiana” (Riccardo
Santangelo, Amadeus), “Prezioso e coraggioso” (Marco Fecchio, La
Repubblica), “Canzoni ricche di sentimento, riflessioni, energia e
originalità, che consacrano Gazich autore molto ispirato” (Guido Giazzi,
Buscadero), “Un viaggio di ritorno verso la tradizione cantautorale
italiana con in spalla il ricco bagaglio culturale e musicale raccolto
negli anni” (Salvatore Esposito, Jam).
Michele Gazich e La Nave dei Folli sono in tour da inizio 2009 in
Italia ed Europa in teatri e piazze e hanno collaborato ad importanti
festival dedicati alla canzone d’autore ed alla letteratura. Ogni
incontro con Michele Gazich è l’occasione per confrontarsi con un
artista di caratura veramente internazionale. La musica di Gazich
compendia in maniera unica ed originale musica classica, folk e canzone
d’autore.
Michele Gazich e La Nave dei Folli
Michele Gazich: violino, viola, pianoforte
Anna Petracca: voce
Marco Lamberti: chitarra acustica ed elettrica, voce
Fabrizio Carletto: basso elettrico, basso acustico