Caporossi ha spiegato gli obiettivi del Piano Sanitario Aziendale
Caporossi ha spiegato gli obiettivi del Piano Sanitario Aziendale
«L'ospedale di Casoli, non è un ospedale in chiusura.
Per il "Consalvi" stiamo elaborando un forte rilancio con nuovi
investimenti»
Il malumore tra il pubblico presente in sala non è mancato,
perchè secondo il nuovo piano di organizzazione illustrato, l'ospedale di Casoli,
perde servizi principali come chirurgia generale e ricoveri urgenti.
Il Piano Sanitario Aziendale, è lo strumento attraverso il quale la Asl illustra le proprie linee di
programmazione nell'arco di un triennio (2006-2008) all'interno del quadro di pianificazione
e di competenza regionale. Il direttore generale dell'Asl Lanciano-Vasto, Michele
Caporossi, nel suo intervento del 20 novembre 2006, nell'ambito
dell'incontro promosso dalla sezione comunale Avis di Casoli e da tutte le
associazioni Avis del comprensorio Sangro-Aventino con la collaborazione anche
della sezione provinciale e regionale (leggi), è
stato invitato a fare chiarezza sul futuro dell’ospedale di Casoli e sulle scelte
organizzative che stanno caratterizzando la strategia aziendale che prevede
un'offerta sanitaria
strettamente connessa a quella della rete dell’emergenza-urgenza.
«Ultimamente, abbiamo avuto un cambiamento del concetto di medicina e di
salute. Oggi curarsi, per un cittadino, non significa rincorrere la capacità tecnologica o farmacologica
delle strutture sanitarie, ma al contrario, è il sistema sanitario che deve organizzarsi nei confronti
dei cittadini al fine di soddisfare i loro bisogni. Un sistema del genere è un
sistema
di offerta a rete, dove i servizi
devono organizzarsi in rete incontrando i cittadini sul
territorio». Ha iniziato così il direttore generale, l'illustrazione del
progetto di riorganizzazione predisposto dall’azienda sanitaria.
Il primo obiettivo del nuovo sistema sanitario è il
miglioramento del servizio 118. «La prima cosa da organizzare, - ha detto
Caporossi - è il servizio del 118, al fine di
gestire meglio l'emergenza-urgenza in base al rapporto popolazione e
postazioni di soccorso. Nella sezione Lanciano-Vasto per esempio -
ha proseguito il direttore generale, illustrando i dati riportati su una tabella
che raccoglie la situazione del servizio 118 dell'intero territorio abruzzese
- abbiamo un rapporto di 213.435 abitanti 5
postazioni 118, nell'area metropolitana di Pescara, a 295.138 abitanti
corrispondono 7 postazioni di 118, mentre nel distretto sanitario Avezzano-Sulmona,
abbiamo 200.945 abitanti e 12 postazioni 118, a Chieti 177.435 abitanti e
5 postazioni 118, a Teramo 292.102 abitanti e 11 postazioni 118 e a
L'Aquila 102.569 abitanti e 5 postazioni 118. Rispetto a questa
situazione, l'obiettivo della nuova organizzazione che prevede un sistema a rete
del territorio, è quello di mettere insieme tutte le energie per potenziare un
sistema di emergenza-urgenza che sia all'altezza di gestire i soccorsi in tempo
utile e necessario per la salvezza del cittadino. Il primo
obiettivo - ha continuato a spiegare Caporossi - è quello di mettere in rete il sistema degli ospedali con
quello dell’emergenza ed abbattere il ritardo degli interventi di soccorso. Uno
degli scopi principali del sistema a rete degli ospedali, è quello di ridurre al
minimo il tempo che intercorre tra la chiamata del 118 (per la comparsa dei
primi sintomi di un malore) e il momento in cui ci si può prendere cura del
malato. Per esempio, nel caso di dolore toracico, il sintomo che preoccupa di
più, perchè la persona con sospetto infarto ha bisogno urgentemente di una
diagnosi sicura e precisa, si ha a disposizione non più di un'ora. Nel caso di
un infarto infatti, è molto importante intervenire entro i primi 60 minuti
per elevare la percentuale di sopravvivenza del paziente ed evitare danni
irreversibili, in questo caso quindi, la postazione del 118, deve poter fornire
indicazioni sulla gravità del caso entro pochi minuti dalla chiamata».
Il direttore generale, ha poi continuato a spiegare che il
nuovo sistema sanitario, oltre a fornire una rete di 118 che riesce a gestire e
ridurre i tempi di soccorso, potenzierà sotto il punto di vista tecnologico e
medico, anche le singole postazioni, al fine di poter offrire al paziente un
soccorso sicuro anche sul posto. «Quando il progetto sarà approvato -
ha detto Caporossi - saranno promossi sul territorio, dei corsi, rivolti
sia ai cittadini volontari che agli specialisti del settore (personale
capace di utilizzare varie attrezzature mediche e professionisti qualificati) e
saranno coinvolte anche tutte le associazioni di volontariato utili come Avis,
Aido ecc., al fine di offrire un numero di persone valide all'interno di questo
sistema a rete, capace di far fronte nel miglior modo possibile alle
emergenze-urgenze.» L'obiettivo del nuovo piano sanitario, secondo
Caporossi, è quello di rinnovare ed adeguare l'offerta sanitaria contando anche
su una squadra di professionisti numerosa e qualificata per stare dalla parte
dei cittadini.
Il secondo obiettivo del piano sanitario, è quello di
innovare e modernizzare l'offerta sanitaria di tutte le strutture in rete,
attraverso una serie di investimenti e, nell'ambito di questo programma, «il
nostro ospedale di Casoli, non è un ospedale in chiusura - ha detto
Caporossi - per il "Consalvi" stiamo elaborando un forte rilancio,
all'insegna della sicurezza e per una nuova capacità di affrontare i
problemi. Per questo rilancio, c'è la necessità di fare investimenti».
Secondo il nuovo piano sanitario illustrato dal direttore generale, non
esiteranno più ospedali di serie A e di serie B, ma tutti daranno adeguatamente
il loro valido contributo ed ogni centro avrà il suo ruolo fondamentale. Ogni
ospedale, all'interno dell'intero sistema di rete, dovrà svolgere secondo
il programma, una funzione specifica e rispondere con tecnologia avanzata e
personale qualificato, ad una di richiesta ben precisa. Secondo il piano
sanitario, sono questi i motivi che impediscono di far rimanere l'ospedale di
Casoli legato ad uno schema non più efficace e che lo obbliga a
rinnovarsi, al fine di rappresentare un tassello importante dell'offerta
assistenziale inserito nel sistema integrato della rete dei servizi aziendali. «Per
esempio, nell'ospedale di Casoli, è previsto il raddoppio dell'attività
chirurgica - ha spiegato Caporossi - ma un'attività chirurgica
compatibile con la struttura dell'ospedale di Casoli che garantisca un servizio
sanitario di qualità e non il tipo di attività chirurgica che possa essere
individuata o vissuta come temeraria».
Secondo il piano sanitario illustrato, oltre alla
trasformazione della chirurgia generale in una chirurgia in regime di
day surgery, con ricovero permesso anche per qualche giorno se strettamente
necessario, per l'ospedale di Casoli sono previsti anche i seguenti cambiamenti:
il reparto di lungodegenza diventerà di eccellenza; il reparto di
riabilitazione verrà potenziato e verranno effettuate
prestazioni che non possono essere erogate in maniera altrettanto adeguata dalle
strutture private; verranno offerte prestazioni per la pluripatologia
degli anziani e la T.A.C. sarà aperta anche ai non ricoverati; sono
previsti investimenti per appaltare la messa a norma del sistema alberghiero
del reparto di riabilitazione e per migliorare la mobilità interna
nelle aree esterne all’ospedale dopo l’ultimazione del nuovo parcheggio;
saranno acquistate una colonna laparoscopica per la chirurgia interna ed una
colonna artroscopica per l’ortopedia; verranno effettuati degli investimenti per
migliorare le prestazioni dei medici e per far conoscere meglio ai cittadini le
prestazioni sanitarie offerte dall’Azienda USL Lanciano-Vasto per evitare che i
cittadini vadano a curarsi fuori Regione. L'ospedale e soprattutto alcuni
reparti come il laboratorio analisi, saranno dotati di attrezzature
tecnologicamente avanzate in modo da consentire ai medici di base di poter
interagire con le altre strutture anche tramite l'invio on-line i referti
delle analisi dei pazienti, nascerà inoltre, un'area integrata distrettuale
dell’Aventino con la riorganizzazione dei laboratori analisi per creare sul
territorio nuovi punti di prelievo; verrà infine creato un
dipartimento integrato fra gli ospedali di Lanciano, Atessa e Casoli
per offrire prestazioni sanitarie uguali a tutti i cittadini. «Dobbiamo
creare le condizioni per fare in modo che anche la struttura del "Consalvi"
abbia delle specialità in grado di soddisfare e attrarre l’utenza. -
ha concluso Caporossi - Le nuove attrezzature ed i nuovi modelli di
organizzazione, permetteranno agli operatori di ritrovare anche una motivazione
professionale e il miglioramento dell'utilizzo delle risorse permetterà di
eliminare gli sprechi e garantire un servizio sanitario di qualità ai cittadini»
Alla fine della riunione, tra il pubblico (in cui
erano presenti anche alcuni amministratori), nessuno ha più applaudito
l'intervento del direttore generale, in sala infatti, si percepiva un malumore
generale, perchè secondo i cittadini, l'ospedale di Casoli non ha bisogno di
trasformarsi in «una struttura alberghiera a cinque stelle» ma deve
tornare ad esercitare il suo ruolo di sempre e non essere menomato nelle sue
funzioni principali.
Il Sindaco di Casoli Sergio De Luca, è intervenuto al
dibattito ribadendo tutto ciò che ha già affermato nelle varie riunioni che
hanno preceduto quest'ultima, organizzata dall'Avis. Secondo il Sindaco, il
progetto di riorganizzazione dell’Ospedale di Casoli, non risponde alle esigenze
del nostro territorio, perchè «devono in ogni caso essere garantiti i
servizi sanitari essenziali ed efficienti per le aree interne». Secondo
il Sindaco, l’ospedale di Casoli che rappresenta un valore socio-economico-sanitario
irrinunciabile, deve continuare a garantire un servizio
chirurgico generale e non può subire la perdita di servizi indispensabili.
Area commenti di FaceBook
se l'ospedale chiude inviteremo Caporossi a vivere a Palena o Montenero con la speranza che non debba mai arrivare a lanciano nel caso dovesse succedere qualcosa!
Inserito da casolana frustrata
il 28/11/2006 alle ore 13:25:47
Inserito da casolano
il 28/11/2006 alle ore 14:38:01