Il percorso che conduce a Gessopalena, dove
mercoledì santo si svolgerà la XXXII edizione della Sacra
rappresentazione della Passione di Cristo, è colorato dal bianco
della montagna ancora innevata e dal candore delle nuvole che vegliano
sulla primavera appena giunta. Una via incorniciata dal verde dei boschi
e dall’azzurro del cielo, che congiunge la bellezza dell’abitato
cittadino e l’imponenza del borgo medievale. Un intero paese sente
questa, come la sua tradizione più caratterizzante, da perpetrare e
tramandare, la cui prima edizione è del 1965.
La regia dell’evento, organizzato dal comune, dalla
pro loco e dalla parrocchia, è di Claudio Di Scanno, fondatore a
Pescara del Drammateatro, compagnia con la quale realizza spettacoli le
cui turneé spaziano dalle principali città italiane alle nazioni estere.
Di Scanno è, tra l’altro, direttore artistico del progetto “Popoli dei
teatri” e del progetto comunitario “Factory” per la Regione Abruzzo.
Vincitore di numerosi premi, i suoi lavori destano l’attenzione di
importanti critici. Alla Sacra Rappresentazione il cui tema è
“L’innocente” partecipano tutte le associazioni del paese, dalla
compagnia teatrale Pretra Lucente – cui è affidata la direzione
artistica - all’associazione musicale Armando Manzi, con il suo
direttore Mario Tiberini, compositore delle musiche. Dal coro
Giuseppe Persiani all’Avis, dal coro parrocchiale al centro Sempre
Verdi. Sono coinvolte anche le scuole elementari del paese, che fanno
capo all’Istituto comprensivo di Torricella Peligna, con gli alunni di
III, IV e V, con le loro mastre.
«Il punto di partenza – spiega il regista
Claudio Di Scanno - è la figura inquietante e insieme commovente
di Gesù Cristo, nella sua qualità più bella e intrigante: quella
dell’innocenza. Il Cristo è l’Innocente che predica invano nel deserto
della barbarie e della stoltezza. Innocente – continua - è colui
che, ignaro e contro corrente, predica amore in un mondo di esseri che
odiano. Innocente è colui che ci mette alla prova nella terribile
semplicità delle cose: ama il tuo nemico. Una prospettiva di profonda
umanità in un mondo tutto teso a gestire gli ori del “Tempio”. Per altro
verso, l’Innocente per eccellenza è per noi il bambino, che guarda il
mondo con la meraviglia di una prospettiva fantastica, e dove gli è
davvero difficile immaginare guerre e odi, discriminazioni e avidità».
La musicalità della parola, rievocante in un coro che
richiama quello della tragedia greca, narrante ed agente. Come il teatro
nutre la polis delle vicende storiche, così il popolo racconta la
propria cultura, la propria vicenda umana attraverso la vita, la
passione, la morte di Gesù Cristo. Il Salvatore che ha il coraggio di
mostrare la propria purezza e che, dispensando amore, incontra le anime
innocenti dei bambini, i monelli di Charlie Chaplin. Già, perché
l’edizione del 2012 della Passione di Cristo volge lo sguardo all’oggi,
alla contemporaneità, ai drammi vissuti dall’umanità. Ecco ergersi al
cielo la Torre del denaro, imponente nella scenografia con i suoi sette
metri, che schiavizza gli uomini che idolatrano un falso Dio, e tenta di
salire al cielo, moderna torre di Babele. Avidi scribi e farisei. Un
uomo contemporaneo che senza rendersene conto vive nella Terza Guerra
Mondiale, combattuta con le armi della finanza. L’umanità che assiste al
rogo della Notte dei cristalli, dove a bruciare sono i libri, in un
processo di lenta disumanizzazione, verso la barbarie di chi non sa
leggere, di chi non è in grado di comprendere più il messaggio di Dio.
E’ il Cristo innocente che si immola sulla croce per i suoi fratelli. E’
l’innocente che ha minato eticamente la gestione del tempio e che va
punito… eppure l’innocenza risorge, nell’epilogo finale di speranza, di
amore. Una passione di Cristo che andrà osservata, vissuta, per
comprendere tutti i simboli, tutti i messaggi che vuole comunicare. (Conny
Melchiorre)
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