«Ho il piacere - dice
Ezio Pelino in una e-mail inviata alla redazione - di
inviarvi copia di una cartolina postale spedita da Ettore Troilo,
da Roma, a Filippo Lupo, pretore di Torricella Peligna. Era il 27
luglio del 1943, terzo giorno dalla caduta del fascismo. L’avvocato
Troilo esprime all’amico la sua felicità, anzi di più, il suo giubilo,
che è quello di tutti gli italiani. Esulta per la fine del “tragico
carnevale” del regime e per “l’Italia libera”. Non poteva prevedere che
la tragedia non era finita, che la guerra sarebbe continuata ancora più
cruenta e l’Italia avrebbe perso i beni più preziosi, l’unità e
l’indipendenza. Non poteva prevedere che egli da avvocato si sarebbe
fatto guerriero, comandante di un corpo di volontari, per un secondo
Risorgimento della Patria. La cartolina - conlcude Pelino
- mi è stata inviata da Rimini, con squisita cortesia, dall’avvocato
Filippo Lupo, nipote dell’omonimo pretore»