Nessun ospedale verrà chiuso
Nessun ospedale verrà chiuso
Lo ha detto Del Turco nell'incontro avuto ieri 9 Gennaio 2007 a Palazzo Silone con i sindaci ed
amministratori di alcuni comuni abruzzesi e rappresentanti dei comitati locali
in difesa dei presidi ospedalieri
Palazzo Silone sede della Giunta
Regionale
"Nessun ospedale verrà chiuso". Lo ha ribadito il
presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, nell'incontro avuto a Palazzo
Silone con i sindaci, amministratori di alcuni comuni abruzzesi e rappresentanti
dei comitati locali in difesa dei presidi ospedalieri. Il presidente ha lasciato la riunione di maggioranza per un
incontro con sindaci e amministratori di circa un'ora nel corso del quale ha
spiegato la ratio e le linee generali del Piano di riordino della rete
ospedaliera.
«Se siete qui per protestare contro la chiusura di ospedali - ha detto
Del Turco rivolto agli amministratori - allora vi posso dire che è una
battaglia che avete già vinto, perché nessun presidio ospedaliero verrà
chiuso o smantellato. La discussione sul piano di riordino riguarda tutti
gli ospedali. Sui principi e criteri generali del Piano c'è l'unanimità della
Giunta - ha precisato Del Turco - Stiamo discutendo sulla dotazione
strutturale e infrastrutturale dei singoli presidi, poi passeremo alla
'specializzazione' in modo da distribuirla con equilibrio su tutto il territorio
regionale».
Del Turco ha insistito sul fatto che non sarà chiusa o penalizzata alcuna
struttura e la Giunta «terrà conto dell'indifferibile riequilibrio tra le
strutture della costa e quelle dell'Abruzzo interno».
«In questo modo - ha aggiunto Del Turco - vogliamo dare agli abruzzesi
un quadro di una sanità che elimina gli sprechi e aumenta la qualità,
rispondendo così, con assoluta lealtà, all'impegno tutto cambierà ma niente sarà
chiuso».
Al presidente della Regione sono stati consegnati due documenti, uno
elaborato dai sindaci di alcuni comuni delle province di Chieti e Teramo,
l'altro delle aree della Valle Peligna e Alto Sangro: questi ultimi chiedono il rispetto del riequilibrio tra costa e interno della riabilitazione
convenzionata. (da
tuttoabruzzo.it del 09-01-2007)
Varato il piano sanitario che farà avere alla Regione un
risparmio di 80 milioni di euro l’anno
Passa in Giunta il "pacchetto sanità" col piano di riordino
dei posti letto della rete ospedaliera abruzzese e la trasformazione dei piccoli
ospedali che non saranno chiusi ma saranno trasformati secondo il modello
sperimentato in Umbria. Diventeranno "ospedali territoriali" e manterranno il
90% dei servizi che hanno attualmente e verranno "migliorati e potenziati".
di Giancalo De Risio
L'incontro del presidente Del Turco con
i sindaci abruzzesi
L’Aquila - E’ bastato un quarto d’ora all’esecutivo
regionale per dare via libera al provvedimento nei tempi indicati dal
governatore Ottaviano Del Turco e dall’assessore Bernardo Mazzocca. Ma molto più
laborioso è stato il vertice di maggioranza che ha preceduto la riunione di
Giunta. E’ cominciato poco dopo le nove del mattino ed è andato avanti per oltre
tre ore che sono state necessarie per correggere il ”piano” in più punti ed
accogliere gli emendamenti (tredici) presentati da Rifondazione comunista e
quelli (otto) proposti dai Ds. Una discussione vivace, non priva di tensioni. Ma
poi è arrivato il via libera per il passaggio in Giunta.
Sindaci e cittadini in piazza da Gissi a
Guardiagrele, da Casoli a Pescina, contro la Giunta e i ridimensionamenti
Non verranno chiusi, ma cambieranno, i piccoli ospedali, e
questo si sapeva. La loro trasformazione avverrà secondo il modello sperimentato
in Umbria. Diventeranno "ospedali territoriali" con chirurgia
programmata per piccoli interventi (cinque giorni la settimana, esclusi
sabato e domenica), e con servizi di medicina, geriatria,
lungodegenza e, soprattutto, pronto soccorso. Saranno attrezzati
per "day hospital" e "day service" (accertamenti diagnostici da svolgere
complessivamente in un solo giorno). Questi ospedali manterranno il 90% dei
servizi che hanno attualmente. «Anzi, verranno migliorati e potenziati»,
ha detto l’assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca che ha aggiunto: «Nel
piano di riassetto abbiamo badato soprattutto al potenziamento dell’emergenza
urgenza. Negli ospedali territoriali troverà risposta il 90 per cento
dell’esigenza di salute dei cittadini. La sanità cambierà in meglio, e
dovrebbero saperlo bene anche i sindaci con i quali abbiamo dialogato
intensamente prima di giungere alla stesura del piano». Il "pacchetto
sanità" è stato spiegato ai sindaci presenti nell’auditorium di palazzo Silone
dal direttore dell’Agenzia regionale della Sanità Francesco di Stanislao. I
posti letto diverranno 6.050 complessivamente per rientrare nello standard
nazionale del 4,5 per mille. Anche l’indice di ospedalizzazione dovrà essere
abbassato: passerà da 280 ricoveri per mille abitanti a 180 per mille che è la
media nazionale. Accolti, come si diceva, gli emendamenti di Rifondazione e
dei Ds. Saranno tagliati i posti letto riservati alla riabilitazione nelle
strutture private di Villa Serena e Villa Pini: 57 posti letto passeranno dalla
riabilitazione alla lungodegenza. «Con queste correzioni- ha detto Marco
Gelmini segretario di Rifondazione- abbiamo ottenuto un provvedimento
maggiormente in linea con le norme. I privati saranno tenuti a garantire i
livelli di prestazione, e gli standard lavorativi dovranno restare competitivi».
Per il resto Gelmini ha mostrato poco entusiasmo: «E’ un piano -ha detto-
che fotografa l’esistente. Sarebbe stata opportuna una maggiore
concertazione. Ad ogni modo aggiustamenti saranno possibili quando il
provvedimento verrà discusso dal consiglio regionale». Il presidente della
Regione Del Turco è intervenuto più volte nel dibattito con i sindaci subito
dopo la riunione di giunta. «La sanità Abruzzese- ha ribadito- deve
cambiare, e questo deve capirlo per primo chi ha la responsabilità del
territorio. A me fa paura un movimento di sindaci che vuole lasciare le cose
come stanno».
Nel settore privato i posti letto per "degenti acuti" caleranno del 17 per
cento, quelli per la riabilitazione del 30 per cento. Con questa manovra la
Regione conta di avere un risparmio di 80 milioni di euro l’anno. Gli
aggiustamenti di ieri non cambiano il provvedimento nella sostanza. Il taglio
ulteriore della riabilitazione dei privati - è stato fatto osservare- è
molto lieve, come pure gli interventi per assicurare più posti letto per la
lungodegenza. Di Stanislao ha esposto anche le linee guida del prossimo piano
sanitario regionale: i distretti diverranno 24, le cure domiciliari
riguarderanno 19mila pazienti, mentre per le Residenze sanitarie assistenziali
che oggi riguardano 8mila anziani, bisognerà attendere la legge quadro regionale
sull’accreditamento. (da
ilmessaggero.it del 10-01-2007)
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Via
libera all'unanimità al Piano della Regione per la sanità
Ospedale di Casoli:
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Ultimo aggiornamento 10-01-2007 ore 15.26
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...E vorrei pure vedere che lo chiudono. E comunque nel caso in cui si ri-paventasse questa ipotesi, mi aspetto non 100, non 200, non "tutte lu quart'ammonte e lu quart'abballe", MA gente da tutti i comuni e contrade limitrofi interessati/e all'esistenza del nostro ospedale.
Inserito da Ac
il 12/01/2007 alle ore 23:25:22
errata corrige:
intendevo IN PIAZZA
Inserito da Ac
il 12/01/2007 alle ore 23:26:30
«Evitano il confronto sui piccoli ospedali»
Il sindaco di Fara San Martino, Tavani, sulla manifestazione aquilana e sul riordino
Casoli - Sulla giornata di protesta del giorno 9 davanti a Palazzo Silone a L'Aquila, attuata dai sindaci, amministratori, cittadini e rappresentanti dei comitati di difesa dei piccoli ospedali e sul piano di riordino della rete ospedaliera approvato dalla Giunta Regionale, è intervenuto il sindaco di Fara S. Martino, presente in prima fila durante il sit-in. "Se i Sindaci volevano fare oggi una battaglia contro la chiusura dei piccoili ospedali, possono dire di aver vinto la battaglia: i piccoli ospedali non chiuderanno", sono state le parole del presidente Del Turco davanti ad una trentina di sindaci abruzzesi, sette presidenti di comitati civici e centinaia di cittadini-utenti. «Non sono le dodici ore di protesta e di sit-in aquilano - ha detto Antonio Tavani - e le lunghe ore di attesa per poter ascoltare la voce dell'Assessore Mazzocca, a lasciarci delusi e perplessi; ciò che ci preoccupa è che durante l'incontro si sia parlato molto di numeri e di programmi, ma erano quasi esclusivamente quelli riguardanti i grandi ospedali; non si è fatto cenno a ciò che si vuole fare in futuro e di quello che non si potrà più fare nei nostri ospedali "di territorio"; non si è parlato di debiti, ma non si è chiarito come si vuole evitare in futuro di accumulare i medesimi. Nessuno di noi è così ingenuo da pensare che il taglio annuale di alcune centinaia di reperibilità notturne e festive nei piccoli ospedali e la chiusura di 6/7 chirurgie possano guarire d'acchito i mali della sanità abruzzese. Il mio auspicio è uno solo: che anche nella sanità la politica torni alla programmazione, alle grandi strategie, al controllo, a garantire eguali diritti per tutti, a mirare ad un più corretto equilibrio tra il pubblico e il privato, che la politica torni a stabilire le grandi linee guida, smettendola di occuparsi di "primari e dirigenti sanitari". Quanto all'ospedale di Casoli siamo abbastanza svegli: ci hanno salvato il contenitore, ora bisogna che si salvi e si potenzi il contenuto. Il diritto minimo è garantire l'emergenza a tutti i cittadini d'Abruzzo con le medesime modalità». A. Masc. (da "Il Tempo" del 13-01-2007)
Inserito da
casoli.org
il 14/01/2007 alle ore 09:52:03