L'acqua dei laghi è diminuita di quindici metri
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Livelli minimi registrati a Casoli ed a Bomba. Si temono
ricadute per agricoltura ed industria
Battuto il record del 2003, ma per ora la centrale
idroelettrica Acea non corre pericoli
di Matteo Del Nobile
Il livello del bacino di Casoli è sceso
di 15 metri: fino a qualche settimana fa l'acqua lambiva i boschi
La poca pioggia caduta ieri non è servita. Il livello dei
laghi di Casoli (Sant'Angelo) e Bomba è sceso di 15 metri. E continua a
scendere. Colpa di questo anomalo inverno. E' la peggiore siccità degli ultimi
anni, che supera anche quella record del 2003. E lì dove dovrebbe essere
l'acqua, ci si può camminare. Il clima innaturalmente mite ha quasi reso sterili
le sorgenti e le falde acquifere. Le conseguenze, per il momento, sono
"illustrate" dalla diminuzione del livello d'acqua dei due invasi che alimentano
la centrale idroelettrica dell'Acea. Ma se non è emergenza poco ci manca. La
speranza è che piova e, soprattutto, nevichi sui monti. Altrimenti sarebbero
incalcolabili i danni estivi per le coltivazioni e le industrie della Val di
Sangro.
Il sistema irriguo della vallata del Sangro è strettamente
collegato ai due laghi artificiali ottenuti dallo sbarramento dei fiumi Aventino
(Casoli) e Sangro (Bomba). Dai bacini partono due gallerie di derivazione,
rispettivamente di 9180 e 4180 metri. I due tunnel confluiscono in un unico
condotto che, poco prima di raggiunge la centrale Acea (società per azioni con
sede a Roma) Sant'Angelo di Selva di Altino, dopo un salto di 80 metri, si
biforcano. Dalla centrale idroelettrica parte un canale di "restituzione" che
alimenta nuovamente il fiume Sangro poco a monte dell'Oasi di Serranella.
«Complessivamente - afferma Marco Pellegrini, responsabile dell'oasi -
dai due bacini idrici è prelevata una media di circa 22mila litri al secondo,
che attraverso una serie di condotte sono portati alla centrale idroelettrica di
Sant'Angelo, circa un chilometro a monte dei confini della riserva. Negli alvei
naturali del Sangro, dell'Aventino e del Verde sono rilasciati rispettivamente
200, 100 e altri 100 litri al secondo, determinando una relativa carenza idrica
nei tratti a valle degli
invasi».
Quindi, se minore è la capienza dei due invasi, minore è la capacità di lavoro
della centrale, che riverserà una quantità d'acqua inferiore nel Sangro.
Le temperature primaverili di queste ultime settimane e la carenza di
precipitazioni degli ultimi mesi (a parte la poca pioggia di ieri) hanno causato
l'abbassamento delle acque rispetto alla media stagionale che è, probabilmente,
l'altezza minima raggiunta nel periodo invernale.
Il livello delle acque è tenuto sotto controllo soprattutto dai responsabili
della centrale idroelettrica anche se, a vista, è monitorato dagli operatori
turistici.
«Alcuni villeggianti sono curiosi di assistere al fenomeno - affermano
gli operatori del Centro turistico Isola Verde del Lago di Bomba - oggi il
loro limite arriva appena sotto Pietraferrazzana mentre, in condizioni normali,
il ramo del lago si spinge ben oltre, in direziono di Villa Santa Maria».
Se il livello dei due laghi è anche visivamente sceso, a valle il problema
ancora non è percepito. La speranza è che non lo sia, altrimenti potrebbe essere
siccità. «Fino ad oggi - dichiara Gianni la Morgia, dirigente del
Consorzio di bonifica sud - non ci sono stati inconvenienti perché
l'Acea deve rilasciare 5 metri cubi al secondo, e anche se dovesse funzionare al
minimo ne rilascia otto».
Ma se la carenza idrica dovesse aumentare e raggiungere dei
livelli ragguardevoli di crisi, sarebbe minore l'acqua rilasciata.
L'approvvigionamento idrico, irriguo e industriale della vallata del Sangro,
partendo dai due invasi, ha diversi punti nevralgici (tra questi la traversa di
Serranella). Da qui, tramite due condotte adduttrici, si prelevano circa 4300
litri al secondo per un totale di circa 150 giorni l'anno di cui, la maggior
parte, per uso irriguo. Una condotta (Sinistra Sangro) arriva fino alla sta-
zione di Fossacesia, l'altra (Destra Sangro) va fino a Casalbordino.
«La capacità di prelievo a Serranella è limitata e corrisponde circa
all'orario di funzionamento dell'impianto idroelettrico. Se continua a non
piovere e se il sistema irriguo, che parte dai due invasi, si dovesse per
qualche motivo bloccare - conclude Pellegrini - si comprendono le
ripercussioni negative a valle».
Le dighe in terra e cemento sul Sangro e l'Aventino
realizzate nel '58 e nel '62
Il lago di Bomba è nato dallo sbarramento del fiume Sangro
con una diga in terra battuta, la prima di questo tipo in Europa. I lavori di
costruzione iniziarono nel '56 e terminarono nel 1962. E' lungo circa 7
chilometri, largo 1,5 e profondo 57,50 metri e ha una capacità di circa 65
milioni di metri cubi di acqua, il lago di Casoli (Sant'Angelo) è nato, nel
1958, dallo sbarramento in cemento del fiume Aventino. La sua capacità è di 21
milioni metri cubi di acqua. Nel 1942 l'Acea (Azienda comunale energia ed
acque), l'azienda municipalizzata del Comune di Roma per la produzione di
energia elettrica, richiede la concessione per utilizzare, a scopo
idroelettrico, le risorse idriche. Nel 1955 l'azienda romana redige un progetto
esecutivo comprendente tutti gli impianti (dighe e centrali), approvato e
appaltato nel 1957. Per i lavori furono espropriati 3.740.839 metri quadri di
terreni nei comuni di Villa Santa Maria, 26.754 a Bomba, 159.981 ad Atessa,
313.795 a Colledimezzo, 353.479 ad Altino, 103.223 a Roccascalegna, 63.136 a
Pennadomo, 1.054.465 a Casoli, 102.041 a Gessopalena, 293.674 a Civitella Messer
Raimondo e 18.595 a Fara S. Martino.
Fonte: "il Centro" del 25-01-2007
Le foto del lago di Casoli in secca storica
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