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Redazione il 21/10/2015 alle ore 17:04:30 - sez.
Storia - visite: 4932
Finito il restauro del monastero che ospitò Sant'Ilarione e i suoi fratelli basiliani in Calabria
San Martino in Canale a Pietrafitta in provincia di Cosenza, tomba dell'Abate Gioacchino da Fiore, è stato recuperato con un restauro rivelativo molto complesso dopo 208 anni di oblio
Finito il restauro del monastero che ospitò Sant'Ilarione e i suoi
fratelli basiliani in Calabria
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"E’ ritornata agli antichi splendori la
Chiesa di San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta (ex
fondazione florense - Tomba dell’abate Gioacchino da Fiore) dopo un anno di
restauri rivelativi, molto complessi, che hanno comportato
scelte coraggiose." Così inizia l'articolo apparso su "Il
Nuovo Corriere della Sila" del 10 Ottobre 2015 dedicato al recupero del
monastero a cura dell'Architetto Pasquale Lopetrone della
Soprintendenza di Cosenza.
"Il complesso chiesiastico, - continua
l'articolo - raro esempio di architettura altomedioevale calabrese, fondato
prima dell’anno 1000, fu assegnato con le sue dipendenze nel 1201 da Andrea
arcivescovo di Cosenza all’abate Gioacchino da Fiore, il quale, a distanza di un
anno, vi morì, il 30 marzo del 1202, rimanendovi sepolto fino al 1226, epoca in
cui le sue spoglie furono traslate nella costruenda chiesa abbaziale di San
Giovanni in Fiore. Negli anni a seguire, la fondazione florense fu poi
trasformata in grangia, rimanendo una dipendenza della badia sangiovannese fino
al 1783, anno in cui fu soppressa e incamerata definitivamente al Demanio reale,
che la mise in vendita."
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In questa foto il libro sul
restauro del monastero. Clicca sull'immagine per ingrandire
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