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Inserito da Carmen il 18/02/2016 alle ore 10:21:31 - sez. AudioComune - visite: 3123 

Ascolta il Consiglio Comunale del 4 Febbraio 2016 
Variante al vigente Piano Regolatore Generale. Esame osservazioni e provvedimenti. Segue articolo.
Ascolta il Consiglio Comunale 4 Febbraio 2016

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Assente:  Travaglini Maria Concetta
 
Clicca qui per visualizzare la Convocazione e l'OdG»
 
Da 00:00:00 a 05:13:25
Esame, discussione e votazione delle 75 osservazioni dei privati
 
Da 05:13:30 a 06:38:00
Esame, discussione e votazione delle osservazioni dell'Ufficio Tecnico
 
Da 06:39:00 a 07:20:00
Discussione dell'impostazione generale della variante al PRG
 

AudioNotizia a cura di casoli.org

Di seguito un articolo riassuntivo con qualche commento che mette in risalto alcune problematiche affrontate durante la discussione

Il Consiglio Comunale del 4 Febbraio 2016 durato 7 ore e 20  minuti, terminando dieci minuti prima della mezzanotte, ha iniziato con l'esame, la discusisne e la votazione delle controdeduzioni dell'Ufficio Tecnico alle 75 osservazioni dei privati, per poi passare ad esaminare le segnalazioni dell'Ufficio Tecnico stesso, per correzione di refusi cartografici e integrazioni in alcune zone, per finire con la discussione sulla variante in generale, dove ogni consigliere di è espresso su determinate problematiche. I consiglieri di minoranza sull'impostazione generale della variante, hanno votato contro, perchè ritengono il PRG così rivisitato, "uno strumento urbanistico privo di un'impronta positiva per il nostro paese" ritenendo il tutto una semplice operazione  elettorale. Dopo l'approvazione delle osservazioni e dei provvedimenti in sede di Condilgio Comunale, la variante passerà in conferenza dei servizi prima della definitiva approvazione

OSSERVAZIONI DEI PRIVATI

Tra le 75 osservazioni private spicca una proposta nuova ed insolita fatta dalla signora Angela Fini nell'osservazione n. 10,  per un vincolo cimiteriale di tipo pubblico da apporre sulla propria particella in località Collelungo per la sepoltura di piccoli animali d'affezione categoria 1, onde poter assicurare la continuità del rapporto affettivo tra i proprietari e i loro animali deceduti, oltre a garantire la tutela dell'igiene pubblica. L'idea è stata ritenuta buona dal Consiglio Comunale, ma non è stato possibile approvare la proposta, in quanto in contrasto con la vigente normativa regionale per la realizzazione di cimiteri per animali. Altra proposta privata non accolta riguarda l'inserimento di alcune particelle attualmente agricole in zona "Impianti Sportivi". Anche in questo caso la proposta non è stata accolta dall'UT perchè i terreni si trovano in zona PAI a rischio frana "elevato". Alcune osservazioni sono state fatte per far tornare delle particelle in zone edificabili, altre per farle inserire per la prima volta dalla zona agricola normale, altre ancora, al contrario, per farle "declassare" in zona agricola normale, perchè non effettivamente edificabili per i vincoli del PAI, riducendo così anche gli oneri. Una osservazione riguardava la richiesta di riduzione della fascia di rispetto dell'area cimiteriale (parzialmente accolta); altre richieste riguardavano il passaggio di particelle attualmente in zona agricola E3 (Conservazione e Recupero Ambientale) in zona Agricola Normale E1; altre richieste sono state formulate per far tornare delle particelle in zona B3 di Completamento Urbano a Bassa Densità in zona B1 (Centro Urbano Edificato) come nel precedente PRG. In definitiva, tra le 75 osservazioni presentate: 56 sono state pienamente accolte, 15 sono state parzialmente accolte e 4 respinte.

OSSERVAZIONI DELL'UFFICIO TECNICO

Per quanto riguarda invece le osservazioni dell'Ufficio Tecnico a cura dell'Arch. Marcello Di Toro che ha redatto la variante, tra le correzioni dei refusi e le integrazioni inserite, ve ne è una rilevante che riguarda la zona archeologica di Cluviae suggerita dalla sottoscritta durante l'incontro pubblico tenutosi al Teatro Comunale il 21-09-2015. In poche parole, a livello cartografico, intorno alla zona archologica, è stata inserita una fascia di rispetto, per salvaguardare tutto ciò che ricade all'esterno delle mura dell'antico Municipio Romano e soprattutto là dove la Soprintendenza ha individuato già dal 1967 delle necropoli. Questa fascia è regolamentata dall’art. 14 delle NTA, dove al punto 14.4 dopo la lettera e) VINCOLO DEI BENI STORICO-ARTISTICI ED ARCHEOLOGICI, è stato aggiunto il seguente comma e-BIS

"Nella Fascia di Rispetto della’area assoggettata a Vincolo Archeologico di Cluviae, individuata nella Tav. n. 5n della Variante, prima dell’inizio dei lavori di qualsiasi intervento, compresi quelli su fabbricati esistenti o che prevedono la modifica dei luoghi, nonché per quelli semplice scavo e/o sbancamenti di terreno, previa comunicazione all’Ufficio Urbanistica ed edilizia privata del Comune, vanno eseguiti appositi saggi alla presenza di un dipendente dell’Ufficio Urbanistica che provvederà a redigere apposito verbale, debitamente sottoscritto dalle parti, corredata da planimetria di individuazione dei saggi e relativa documentazione fotografica."

Dentro questa fascia, l'Amminstrazione in fase di variante, aveva già provveduto a ridure le aree edificabili di tipo D esistenti che si trovano nel "vecchio" PRG a ridosso della perimetrazione della zona archeologica, che avrebbero continuato a compromettere una vasta zona da salvaguardare sotto il piano paesaggistico e da tutelare sotto l'aspetto monumentale e storico-culturale. Un garnde passo avanti dunque, che si spera trovi in futuro un riscontro anche a livello economico per valorizzare la zona con ulteriori scavi, altre opere di manutenzione e con un museo archeologico dove esporre i reperti.

La zona archeologica di Cluviae nella tavola n. 5n della zonizzazione in Piano Laroma Clicca sull'immagine per ingrandire

Altre modifiche che facilitano gli interventi in alcune zone, riguardano l'eliminaizone dei Comparti, sia nel capoluogo che nelle zone produttive, dove adesso gli interventi sono diretti e di conseguenza è stata eliminata anche la Superfice Fondiaria max nelle zone D3.

All'ora 05:44:29 si discute di un punto aggiunto all'articolo 45 delle NTA che riguarda le attrezzature scolastiche e che prende in considerazione il fatto che quelle zone possono cambiare desinazione d'uso senza passare per una ulteriore variante al PRG da approvare.
La discussione ovviamente si è subito incanalata verso il problema della struttura del polo scolastico rimasta incompleta al Campo Boario, dove Ezio Tilli ha espresso le sue perlessità a riguardo dicendo che è una strategia per ovviare a delle scelte sbagliate fatte in passato. Il Sindaco De Luca ha risposto di avere le idee molto chiare invece a riguardo "Tant'è che il Comune ha  risposto ad un  Bando Regionale ancora in attesa di riscontro".

Il punto aggiunto per le attrezzature scolastiche è il seguente:

"45.2 - Nel caso di dismissione di immobili già destinati ad attrezzature scolastiche e della cessione degli stessi, da parte degli Enti Pubblici,  a privati, ove siano verificate le caratteristiche di legge, detti immobili possono assumere destinazioni d’uso diverse qualora compatibili con il contesto in cui vengono a ricadere."

In poche parole se la struttura non viene più completata ed usata come scuola, passa automaticamente in zona B1 perchè è quella residenziale più vicina all'area in questione.

DISCUSIONE SULL'IMPOSTAZIONE GENERALE DELLA VARIANTE 

Per quanto attiene alla discussione sull'impostazione generale della varinate al PRG, De Luca ha detto: "la variante prevede una riduzione di 860.000 mq di aree edificabili, soprattutto ricadenti in zone a rischio frane e alluvioni (zone rosse e gialle già ritenute inedificabili dalla PAI - Pianodi Assetto Idrogeologico), questo, non solo per ridurre il consumo del suolo tutelando così meglio quello agricolo, ma anche per ridurre le tasse a quei cittadini costretti a versare degli onori per dei terreni ritenuti edificabili, ma che in realtà per via del PAI non sono più utilizabili ai fni edificatori, anche se ciò comporterà una perdita di 60.000 euro all'anno per le casse comunali".

Secondo il consigliere Tilli, nella variante non ci sono scelte nuove e determinanti fatte dall'Ente per la parte pubblica. "Questa piccola variante - ha detto - non è altro che uno strumento di taratura per ovviare al delle mutate esigenze economiche. E' carente di strategie urbnaistiche,  tutto rimane invariato." 

Duro il parere del consigliere Lamelza, che giudica la variante semplicemente "un'operazione di adeguamento burocratico e di recepimento delle aspettative dei singoli cittadini". Aggiungendo ancora:  "Ridurre le zone edificabili è un'operazione positiva per una situazione di emergenza come quella che si ta vivendo ora, ma in linea gnerale, rappresenta il fallimento di una politica economica che ha portato il cittadino a privarsi del proprio bene che un giorno potrebbe tornare utile per i propri figli, quindi, nell'emergenza è positivo, ma globalmente è negativo, perchè un cittatdino si libera di aspettative future."

"Questa variante - ha continuato Lamelza in consiglio -  ha agevolato solo quei cittadini che hanno avuto l'opportunità di fare una richiesta e basta. Questo piano regolatore è stato fatto dal cittadnino! Ma il Piano Regolatore non lo deve fare il cittadino! Il PRG lo deve fare l'amministrazione, perchè è lo strumento principale dell'economia di un paese, è quindi l'amministrazione che deve dare un idirizzo con vocazione, turisctica o agricola, agevolando tutte quelle attività che in futuro potranno susseguirsi. Dire che abbiamo agevolato i cittadini che hanno fatto delle richieste, per me è una cosa riduttiva che non ha senso! - ha ribadito Lamelza - Questa variante generale manca di tutto quello che avrebbe dovuto avere, perdendo l'occasione di lasciare un'impronta positiva a questo paese. Io ritengo questa vostra operazione una semplice operazione  elettorale!"

"Voi - ha detto ancora Lamelza rivolgendosi al sindaco De Luca e alla maggioranza - vi vantate di portare avanti un discorso sulla salvaguardia del patrimonio edilizio esistente, con la politica della riduzione del consumo del suolo e di conseguenza della tutela delle zone agricole e del suolo edificato,  ma allo stesso tempo avete già fallito in tale operazione, perchè non siete stati attenti neppure a quelle emergenze rurali architettoniche presenti nel nostro territorio". Facendo così riferimento a quei piccoli "borghi"  abbandonati sparsi nel nostro paesaggio rurale, tanto cari agli inglesi, costituiti da insiemi di ruderi da recuperare con un certo criterio, sui quali, però, non sono state fatte scelte di alcun tipo.

ALCUNE MIE CONSIDERAZIONI 

A proposito di tutela dell'uso del suolo, l'esempio più eclatante di una mancata oppportunità in tal senso, si trova su "Collemelchionne", dove tre ditte hanno richiesto di far eliminare dalle loro particelle, l'attuale zona di Conservazione e Recupero Ambientale (zona E3 colorata di verde) per farle ricadere in Zona Agricola Normale (E1), al fine di poter realizzare delle opere, così come si fa in qualsiasi altra zona agricola, e, dove un domani, nessuno potrà escludere (e quindi evitare) l'insediamento di una nuova costruzione (abitazione o annesso agricolo che sia) se si è in possesso dei requisiti richiesti per le zone agricole, lo testimoniano fatti analoghi che si sono già verificati su altre colline boschive casolane. Tuttto ciò, visto che le richieste sono state accolte, genera sullo stesso colle, un complesso non omogeneo di aree (alcune già "intaccate" da forzature urbanistiche fatte in passato), che si alternano a macchia di leporardo tra la E3 e la E1, senza una logica, un allineamento, una continuità, anzi, addirittura una fila di ruderi in sommità del colle, viene tagliata in due, trovandosi a cavallo tra le due zone E, facendo perdere l'ennesima occasione a chi volesse acquistare tutti i ruderi, di fare un recupero globale, unitario e integrato. A votare a favore a queste tre richieste (già accolte favorevolmente dall'UTC), è stata anche la minoranza, che tanto si è affannata e "scandalizzata" per alcune mancate scelte della maggioranza volte alla conservazione, alla tutela del suolo e al recupero dell'esistente. Parlarne solo non serve a nulla se poi non si è coerenti e non si ha abbastanza fegato nel dire no al momento della votazione per non "urtare la suscettibilità" di un privato! Le chiacchiere le sanno fare tutti, i fatti invece pochi!

Una collina o è tutta zona di Conservazione e Recupero Ambientale perchè costituita da "aree che rappresentano nel paesaggio di Casoli un elemento di grande rilevanza ambientale" (come è scritto nella variante al PRG nell'articolo 41)  o è tutta Zona Agricola Normale ed è l'Amminitrazione Comunale, d'ufficio, a dover decidere dove iniziano e/o finiscono la E1 e la E3, compatibilmente alla morfologia del terreno, al tipo di vegetazione o coltivazione, al Vincolo Idrogeologico e Forestale e delle previsioni del Piano Paesistico Regionale. Tutto questo, al fine di scongiurare scempi, oppure per far sì che anche altri privati possano usufruire delle stesse opportunità nelle aree contigue e quindi avere nella zona collinare un tipo di intevento omogeneo e non a scacchiera, se si decide di stralciarla per buona parte dal vincolo (perchè è un vincolo!) della E3. Si spera che al momento della Conferenza dei Servizi, gli Enti preposti facciano il loro dovere prima dell'approvazione definitiva!

Purtroppo esempi del genere ed altri casi non elencati, ci testimoniano che il privato continua a vincere sul pubblico, redigendo il PRG al posto dell'Amministrazione, a discapito di altri cittadini più fiduciosi nelle istituzioni e meno "scaltri" e di un territorio che ormai sta letteralmente morendo perchè già privato di tanti servizi e strutture, senza i collegamenti adeguati a due città provinciali più vicine, senza una reale prospettiva per il futuro, senza una connotozione di alcun tipo, nè turistica (che potrebbe essere sfruttata con le risorse ambienatli, culturali e archeologiche che abbiamo e che altri paesi non hanno), nè commerciale (visto che le attività tendono a ridursi per le troppe tasse e le mancate agevolazioni), nè produttiva-artigianale per gli stessi motivi e, forse, neppue agricola. Ma la colpa è sempre anche del cittadino, spesso assente o troppo impegnato a "coltivare il proprio orticello" lasciando fare alle amministazioni che si susseguono il bello e il brutto tempo a prescindere dal colore politico di appartenenza. (Maria C. Ricci)

La situazione su "Collemelchionne" - Clicca sull'imagine per ingrandire

Collemelchionne da GoogleMaps - Clicca sull'imagine per ingrandire

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