Inserito da Redazione il 12/11/2017 alle ore 19:35:37 - sez. Ospedale - visite: 4228
OSPEDALE DI AREA DISAGIATA, IL SI' DELLA REGIONE AD ATESSA
ALL'INDOMANI DEL CONSIGLIO STRAORDINARIO DEL 6-11-2017 AD ASTESSA, LA REGIONE ABBRUZZO, CON DELIBERA DI GIUNTA N. 642, AVVIA LA PROCEDURA PER RICONVERTIRE IL 'SAN CAMILLO DE LELLIS' IN OSPEDALE DI AREA DISAGIATA
OSPEDALE DI AREA DISAGIATA, IL SI' DELLA REGIONE AD ATESSA
Il sindaco di Atessa Giulio Borrelli:
"Il diritto alla salute del cittadino di Castiglione Messer Marino, di
Montenerodomo, di Palena, di Tornareccio o di
Montazzoli, non è diverso, caro Presidente- rivolgendosi a D'Alfonso presente in sala
consiliare -
da quello del cittadino di Spoltore e di Cepagatti, comuni
a te molto
vicini. E questo diritto, noi dobbiamo rispettarlo e garantirlo fino in
fondo!" Per il M5S la nuova delibera varata dalla
Giunta Regionale è solo uno "spot elettorale" che
non eviterà il
declassamento (leggi
articolo). A Guardiagrele, amministratori, cittadini e associaizoni si stanno già
muovendo per ottenere lo stesso tipo di riconversione avviato per
Atessa (leggi
articolo). L'ex ospedale "G. Consalvi" di Casoli, con una
lunga storia alle spalle che parte dal lontano 1943 ed
importante allo stesso modo degli altri due per l'entroterra,
ma già riconvertito: ormai rimane un PTA.
"Chiediamo - ha detto il sindaco di Atessa Giulio Borrelli nel suo intervento all'inizio del
Consiglio Comunale del 6 Novembre 2017 - che il nostro ospedale
non venga riconvertito in PTA (Ospedale di Comunità) luogo per curare anziani cronici, geriatrici, ma vogliamo che venga trasformato, tenendo conto di tutto ciò che ho appena citato, da Ospedale Generalista come era una volta, ad
OSPEDALE DI AREA DISAGIATA, in considerazione del fatto che
Atessa è paese cerniera tra una vitale zona industriale (vitale per tutto l'Abruzzo)
e un entroterra disagiato montano e di alta montagna,
un territorio fatto di centri distanti più dei tempi previsti per leggi dagli ospedali principali
(Hub & Spoke) e tenuto conto delle condizioni delle strade che rendono questi centri difficilmente raggiungibili soprattutto d'inverno, come tutti sappiamo e come molti dei sindaci qui presenti possono testimoniare in prima persona"
"La soluzione - ha precisato il sindaco di Atessa - data indistintamente ai piccoli ospedali considerati tutti da riconvertire in luoghi di cura per anziani cronici è, a nostro avviso, sbagliata! La medicina, in qualche caso, è peggiore della malattia, c'è bisogno certo di Ospedali di Comunità (chi lo nega... chi dice di no...),
solo in Provincia di Chieti ce ne sono già tre, due a poca distanza qui da noi, ma,
non tutti i piccoli ospedali, possono o debbano diventare centri per anziani cronici, sappiamo che la sanità è materia concorrente tra Stato e regioni, le competenze sono statali e sono regionali, bisogna decidere insieme, ma l'Ente Regione, ha un ruolo essenziale, può proporre e può assumersi le proprie responsabilità e
noi vogliamo che questo accada e che la Regione Abruzzo rivedendo le scelte del passato si schieri a nostro fianco a sostegno di questa proposta."
"L'errore essenziale- ha continuato Borrelli - sta, come non
mi stancherò mai di ripetere, nel considerare i piccoli ospedali tutti allo
stesso modo, vedete, tanti ospedali aperti nei decenni passati erano nati
forse per motivi clientelari, ma altri, come il nostro, hanno una storia,
hanno una tradizione, hanno una utilità tutt'ora importante, anzi, mai come
oggi così importante!"
"Siamo qui nel Sangro Aventino, - ha detto ancora il sindaco di Atessa -
ma tutti insieme siamo un TERRITORIO CITTA'! O una città territorio (se preferite),
una CITTA' DIFFUSA su una vasta area dall'adriatico alla Maiella, dal mare ai monti, un territorio che segue il corso dei nostri fiumi e che ha: aspetti, bisogni, esigenze
e richieste comuni, come testimonia questa significativa presenza di sindaci e di amministratori del nostro territorio, ed
è in nome di questo territorio che noi ci battiamo per rivendicare i
nostri diritti! Finoraquesta caratteristica di territorio città, è stata offuscata, da
divisioni, personalismi, campanilismi, di tanti gattini ciechi. A qualcuno queste divisioni hanno fatto comodo, qualcuno ha approfittato di queste divisioni, ma non
è detto che sia sempre così! Anzi, non deve essere affatto sempre così!
A voi che governate la regione, chiediamo di dire alla ASL chietina di non compiere più atti di spoliazione dell'ospedale e di
garantire a questo territorio immediatamente da domani i servizi minimi ambulatoriali e ospedalieri che fino a ieri erano garantiti e che oggi non ci sono più!
Ricordo solo per dovere di cronaca, che a differenza di altri piccoli ospedali che hanno già avuto la riconversione in Ospedale di Comunità:
Atessa è ancora Presidio Ospedaliero e Presidio Ospedaliero deve restare!"
Oltre a Borrrelli sono intervenuti anche
sette dei 30 sindaci del territorio presenti in sala e, a
conlusione dei lavori, ci sono stati gli interventi di D’Alfonso e Paolucci, dai quali sono emersi due
punti essenziali: 1) istituire un tavolo di lavoro tra comuni e Regione
(partendo da Atessa), finalizzato a portare al governo la delibera di
Consiglio Comunale; 2) sospensione, da parte della Regione, dei
provvedimenti inerenti la trasformazione del "S. Camillo De Lellis" in PTA
per avviare la procedura di riconversione in "Ospedale di Aarea Disagiata",
così come è stato subito fatto dopo il Consiglio Comunale con Delibera di
Giunta n. 642.
DI SEGUITO, A CURA DI
"ABRUZZO WEB TV", TUTTI I VIDEO DEL CONSIGLIO COMUNALE
STRAORDINARIO DEL 6 NOVEMBRE 2017 CONVOCATO PER CHIEDERE CHE IL
"S. CAMILLO DE LELLIS" NON VENGA RICONVERTITO IN PTA, MA IN "OSPEDALE DI AREA DISAGIATA".
IN SALA ERANO PRESENTI: IL PREFETTO DI CHIETI, IL PRESIDENTE
DELLA REGIONE, L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' E 30 SINDACI DEL TERRITORIO.
PARTE 1 Interventi del Presidente del Consiglio Comunale enrico Flocco e del Sindaco di Atessa Giulio Borrelli
PARTE 2 Interventi dei Sindaci di Paglieta, Castiglione Messer Marino e Perano
PARTE 3 Interventi dei Sindaci di Torino di Sangro, Gessopalena, Pizzoferrato e Quadri
PARTE 4 Intervento iniziale del Presidente della Regione Luciano D'Alfonso
PARTE 5 Intervento del Consigliere Comunale Carmine Fioriti (Progetto Atessa)
PARTE 6 Intervento del Consigliere Comunale Enzo Pellegrini (LiberAtessa)
PARTE 7 Intervento del Consigliere Comunale Emilio Falcone (M5S)
PARTE 8 Intervento del capogruppo di maggioranza Giorgio Farina (PD)
PARTE 9 Intervento dell'ex Sindaco di Atessa Nicola Cicchitti (LiberAtessa)
PARTE 10 Intervento dell'Assessore Regionale alla Sanità Silvio Paolucci
PARTE 11 Intervento conclusivo del Sindaco di Atessa Giulio Borrelli
PARTE 12 Intervento conclusivo del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso
Legge 633 del 22 aprile
1941 e successive modifiche ed integrazioni Protezione del diritto d'autore e di altri
diritti connessi al suo esercizio
SEZIONE II Diritti relativi al ritratto. Art. 97
Non occorre il consenso della persona ritrattata
quando la riproduzione dell'immagine è
giustificata dalla notorietà o dall'ufficio
pubblico coperto da necessità di giustizia o di
polizia, da scopi scientifici, didattici o
culturali, o quando la riproduzione è collegata
a fatti, avvenimenti, cerimonie
di interesse pubblico o svoltisi in pubblico.
Il ritratto non può tuttavia essere esposto o
messo in commercio, quando l'esposizione o messa
in commercio rechi pregiudizio all'onore, alla
reputazione od anche al decoro della persona
ritratta.
Nota (ndr): per quanto
attiene il ritratto di minori, la
pubblicazione nei termini e modi indicati nel
precedente Art. 97, è vietata solo per i minori
coinvolti in vicende giudiziarie (art.13
D.P.R. 22/09/88 n.448 ed art.50 D.L. 30/06/03
n.196, che estende il divieto anche ai casi
di coinvolgimento a qualunque titolo del minore
in procedimenti giudiziari in materie
diverse da quella penale).
Content Management System powered by
dBlog ® Open Source . Modifiche e WebDesign by
casoli.org
Sito aggiornato ad intervalli
irregolari in base alla disponibilita' e alla reperibilita' dei materiali,
non iscritto al registro stampa ai sensi della Legge
n.
62/2001 (Art.1 comma2)»