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IL PRANZO DI NATALE DELLA BARONESSA RICCI, FIGLIA DI FRANCESCO PAOLO MICHETTI
Mario Soldati, nella trasmissione Rai che andò in onda il 17 Dicembre del 1958, nella città di Roma va alla ricerca dei cibi genuini e alla scoperta delle tradizioni culinarie del pranzo di Natale
IL PRANZO DI NATALE DELLA BARONESSA RICCI, FIGLIA DI FRANCESCO PAOLO
MICHETTI
All'inizio del documentario incontra Padre Mariano, poi
intervista Cesare
Zavattini, Angelo Gatto, la baronessa Ricci (Aurelia Michetti), il
Generale Lorenzo De Grandi e Mario di una trattoria toscana. Ognuno di loro racconta i piatti tipici
natalizi della propria regione. Ma ad infervorare Mario Soldati, sono stati i "crustoli" (le crustele) della cucina tradizionale abruzzese, preparati dalla
figlia del fotografo e pittore Francesco Paolo Michetti nonchè moglie del barone Ricci di
Casoli.
CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERE IL SERVIZIO CON L'INTERVISTA
ALLA BARONESSA RICCI CHE INIZIA DAL MINUTO 28:20
ECCO LE TAPPE DEL VIAGGIO DI MARIO SOLDATI
PER LA RICERCA
DEI PRANZI DI NATALE TRADIZIONALI DA NORD A SUD DELLA PENISOLA:
1) In casa di Cesare Zavattini
di Luzzara (Reggio Emilia) il pranzo di Natale è di magro: Il pranzo illustrato è
a base di tortelli alla zucca mantovana, cefalo fritto
pescato nel Po, Lambusco secco e il dolce
vecchissimo la "spongata" fatto come il panforte.
2) Angelo Gatto di Pachino (Siracusa) che vive a Roma da 45 anni, fa il
calzolaio, ma è anche un gastronomo. Ad Ostia presso la casa di sua cognata
illustra la cena della notte di Natale facendo l'impanata. .
3)
Il Generale Lorenzo De Grandi, piemontese ed ex alpino, mostra un
pranzo a base di agnolotti e cappone.
4) Al
minuto 28:20, il pezzo forte: la baronessa Aurelia Ricci figlia
di Francesco Paolo Michetti, nonchè Mestolo d'Oro della cucina Italiana
specializzata nella cucina abruzzese, presenta un menu della vigilia di
Natale tutto di magro. E' un menù così lungo che il conduttore della
trasmissione si siede comodamente a leggere la lista che si era annotata su un
foglietto: "Crustoli, spaghettini con alici, broccoletti in padella, lumache,
baccalà al pomodoro, fagioli bianchi all'olio, capitone allo spiedo con foglie
di alloro, insalata verde, fichi secchi, noci, castagne arroste, fritti di ceci,
torrone, frutta e caffè." Finito di leggere la lista, Soldati si fa spiegare
come si fanno i "crustoli" e, dopo averli assaggiati commenta: "E'
un sapore patriarcale, genuino, leggerissino, un soffio! Davvero un cibo da
vigilia natalizia, un cibo quasi spirituale"
5)
Infine il viaggio finisce a casa di Mario che gestisce una
trattoria toscana.
Soldati legge un menu di grasso, che andrebbe consumato dopo la mezzanotte:
crostini con fecatini di pollo, salsicce al crostone (cioè con una fetta di pane
della balia abbrustolito, con sopra una passata di aglio, olio e salsiccia ben
spalmata); poi paasa ai capponi arrostiti.
Sul n. 3 della serie "Le finestre della memoria"
(curato da Vincenzo Rossetti e distribuito da "Casoli
Comunità"), dal titolo "I BARONI RICCI DI CASOLI - Dal
Feudalesimo alal Repubblica", alla pagina 96, troviamo un paragrafo
dedicato a donna Aurelia e a questo servizio del 1958. "Il
nipote Carlo - scrive Vincenzo Rossetti sul quaderno
dedicato ai baroni Ricci - la ricorda come donna
umile, semplice
e riservata che con passione
coltivava direttamente l'orto nel convento di Francavilla la Mare"
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