Il busto in altorilievo con mano pantea, che anticamente si trovava nella
lunetta sovrastante il portale d’ingresso del tempio di Santa Reparata, oggi è all'interno della chiesa.
E’ murato sulla parete della navata destra a fianco dell'ingresso principale e
forma una croce insieme ad altri due elementi lapidei scolpiti: un pezzo della cornice dell’architrave dell’antico portale e un tratto di stipite sinistro di un portale (forse quello dell'ingresso laterale originale sostituito in seguito).
Non sono i resti di una chiesa distrutta dalla guerra, ma il risultato della trasformazione voluta nel dopoguerra, che ci costò la grave perdita, non solo della facciata originale, ma anche del prezioso soffitto ligneo dichiarato monumento nazionale nel 1906 e degli affeschi sui muri, in particolare sulla parete che divideva la navata centrale dall’attuale presbiterio, abbattuta durante i lavori per ingrandire la chiesa.
Gli altri elementi lapidei del portale d’ingresso (lunetta e stipiti), come sappiamo, sono stati
rimontati sul fianco destro e l’antico
oculo di facciata con doppia cornice concentrica, che in origine aveva la funzione di
illuminare la navata centrale, sempre durante la trasformazione effettuata nel dopoguerra, è stato spostato in altezza, racchiuso nella moderna cornice e reso cieco, perché collocato dietro il solaio del controsoffitto.