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Redazione il 12/01/2008 alle ore 12:04:33 - sez.
Storia - visite: 11316
“Sfollati a Casoli”
Racconto di una foto scattata il 13 dicembre del 1943
Sfollati a Casoli
E’ doveroso, da parte nostra (Redazione casoli.org), fare una
precisazione che riteniamo alquanto importante; la fotografia di un ritratto ed
in special modo, di una foto che testimonia degli avvenimenti bellici, richiede
la massima attenzione ed il massimo rispetto del fotografo, dei luoghi, delle
persone che in essa vi sono raffigurate e delle vicende gravi e cruente che le
hanno determinate.
A sinistra la copertina del
volume "Casoli 5 dicembre 1943" (leggi
l'articolo correlato). A destra la foto di copertina
ripetuta alla pag. 50 del libro. Clicca sulle immagini
per ingrandire. |
La foto di copertina, con la didascalia “Sfollati a Casoli”, del
volume: “Casoli 5 dicembre 1943. Ettore Troilo e la Brigata Maiella”
Ianieri Editore 2007, pp.168 (che contiene, tra l’altro, la copia anastatica del
libro: “La lotta contro il nazi-fascismo” Arti Grafiche G. Spoltore,
Casoli 1944, pp.99) e ripetuta con la medesima didascalia a pagina 50, dello
stesso volume, nel saggio di Carlo Troilo: “Ettore Troilo, Fondatore e
Comandante della Brigata Maiella, Prefetto democratico di Milano”,
proviene dagli archivi nazionali dell’Imperial War Museum di Londra ed è
stata scattata da un reporter di guerra britannico, sul fronte delle operazioni
militari nei pressi di Lanciano, il giorno 13 dicembre 1943 e reca il
numero di catalogazione N.A. 9783, con la seguente didascalia: ”Italians
evacuating Lanciano. The young girl is carrying her shoes as they hurt her feet”,
("Italiani evacuano Lanciano. Una ragazza porta in mano le scarpe per le
ferite ai piedi"); questa immagine è stata pubblicata per la prima volta, in
occasione del Quarantennale della Resistenza e della Liberazione,
1943-44-1983-84, dal Comune di Lanciano e dall’A.N.P.I., in una
monografia, con il seguente titolo: “Immagini della guerra nella terra
frentana. The Winter Line dell’VIII Armata inglese”, Lit. Botolini,
Lanciano 1984.
A sinistra la copertina del
volume monografico "Immagini della guerra nella terra frentana" (1984). A destra
la foto scattata a Lanciano il 13 dicembre 1943 da un reporter di
guerra britannico. Clicca sulle immagini per ingrandire.
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Il frutto di questa preziosa documentazione lo dobbiamo alla
tenacia ed all’impegno per la ricerca di materiali fotografici fino ad allora
inediti, da parte dei curatori della pubblicazione ed in particolare del
prof. Mario Spoltore che così scriveva nella premessa del volume: «Da
tempo era desiderio di molti poter vedere alcune immagini della guerra in
Abruzzo. Dopo lunga e continua insistenza si è riusciti ad ottenere l’accesso
agli Archivi dell’Imperial War Museum di Londra-Il Museo della Guerra Inglese- e
del "Public Archives –Collection Department of National Defence- Ottawa”. Le foto più belle sono state riportate. Sono tutte scattate
da corrispondenti di guerra e sono immagini di paesi distrutti, di colonne di
sfollati, di ordigni di morte. Sono quegli
avvenimenti che hanno visto la Terra Frentana partecipe e protagonista nello
stesso tempo di una delle battaglie più violente della Seconda Guerra Mondiale:
lo scontro tra gli opposti eserciti dell’VIII Armata Inglese del Generale B.
Montogomery da una parte e dal 76° Corpo d’Armata del Feldmaresciallo A.
Kesserling dall’altra, scontro che appunto si svolse tra i contrafforti de La
Maiella, il Sangro e il Moro (la famosa “Winter Line”, la Linea d’Inverno
dell’VIII Armata).
Complessivamente le foto esposte sono cinquanta, tutte selezionate tra centinaia
che parlano della nostra terra. Sono poi le uniche esistenti perché in quel
tempo le poche macchine fotografiche salvate dalle requisizioni delle truppe
tedesche erano inutilizzabili perché senza pellicole.
Tutte le fotografie, oggi di proprietà del Comune,
resteranno esposte presso il Museo Civico della città insieme agli altri
ricordi, modesto omaggio ai 4.153 soldati dell’VIII Armata Inglese sepolti nei
cimiteri di guerra del Sangro e del Moro, agli immani sacrifici delle
popolazioni e a tutte le vittime civili di guerra della Terra Frentana.»
A sinistra la copertina del
volume "Lanciano 1943-1944" (1996). A destra la foto scattata a
Lanciano il 13 dicembre 1943 ripetuta all'interno del libro.
Clicca sulle immagini per ingrandire. |
Inoltre questa significativa immagine che tramanda, più di
tante parole, la crudeltà e l’asprezza della guerra, ovunque la si combatte, ed
esprime allo stesso tempo l’orgoglio e il coraggio delle persone che in quegli
anni furono protagoniste, la possiamo ammirare nella sovracopertina del volume
fotografico, del prof. Mario Spoltore : “Lanciano 1943-1944. The winter
line- Todes streifen”, Lit. Botolini, Rocca S.Giovanni, 1996. Il libro
raccoglie e seleziona in un album, Cento Foto, tra le più rappresentative, e
contiene a tutta pagina all'interno del volume, la medesima immagine di sovracopertina
accompagnata dalla seguente didascalia: «Lanciano. E’ uno sguardo smarrito e triste
quello di questa bambina che cammina sul fango a piedi nudi, ha le scarpe in
mano; forse per non consumarle, forse perché ha male ai piedi. Il suo
abbigliamento è modesto e i suoi capelli disordinati e scomposti: si è allontana
in fretta dai suoi giochi».
Pertanto, reputiamo opportuno segnalare falsa l'attribuzione della foto a Casoli
e a quegli sfollati che non appartengono ai paesi a noi
limitrofi. Infine, ci premuriamo di ricordare che in presenza di documenti fotografici
è necessario citare almeno alcuni elementi fondamentali che ne determinano la
veridicità storica, come: la fonte, la provenienza, l’autore della foto, l’epoca ed
i luoghi e, dove è possibile, anche la data dello scatto e l’identità delle persone
ritratte, altrimenti si rischia di raccontare e fare storia in modo
approssimativo e localistico invece di proporre correttamente la nostra storia
locale.
Area commenti di FaceBook
...una bambina costretta a crescere in fretta...(nonostante sia scalza, nessuno l'ha presa in braccio)
Inserito da
nadia
il 12/01/2008 alle ore 18:33:31
E' alla scienza della Filologia che bisogna rivolgersi per meglio comprendere, e apprezzare, non solo quest' ultimo, ma tutti i lavori di casoli.org: la rigorosa ricerca delle fonti, l' altrettanto rigorosa attività comparativa di queste ultime e la loro citazione precisa; l' esposizione narrativa condotta in una lingua priva di banalità ma mai pesante e “esoterica” nella comprensione, al contrario, tutta rivolta alla veridicità del fatto storico. Basta scorrere le pagine più “culturali” del sito per rendersi conto che tutto ciò è possibile grazie alle basi profonde e solide dei redattori, alla loro straordinaria curiosità per i campi più diversi del sapere, e, sopratutto, dalla loro capacità innata nell' inquadrare ed esporre in modo scientifico questa loro libera indagine. Penso che chiunque si appresti a pubblicare o anche semplicemente fare una prefazione ad un qualsiasi testo dovrebbe farlo con lo stesso rigore, dovrebbe cioè essere come la redazione di casoli.org: editori-filologi. Bravissimi.
P.S. Mi permetto di consigliare un testo: Lucia Cesarini Martinelli, “La Filologia – dagli antichi manoscritti ai libri stampati”, Editori Riuniti. Non ha certo la potenza e vastità dei testi di Sebastiano Timpanaro, di D' Arco Silvio Avalle o di Gianfranco Contini che ugualmente si propongono l' introduzione alla Filologia, ma unisce in modo mirabile semplicità e rigore scientifico. È utilissimo per tutti coloro che hanno a che fare con la testualità nella sua accezione più ampia, vale a dire chi scrive, chi commenta e chi legge: ai primi due insegna che prima di riempire il foglio bianco bisogna documentarsi e comparare con grande precisione e metodologie esatte, ai lettori insegna che quando si legge ci si deve sempre porre in posizione critica verso ciò che si sta leggendo e non accettare tutto in modo acritico.
Inserito da Nico Mastrangelo
il 16/01/2008 alle ore 10:30:43