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Carmen il 24/06/2008 alle ore 08:21:36 - sez.
Emigrazione - visite: 13846
Convegno e mostra sull'emigrazione al Castello Ducale di Casoli
Sabato mattina 28 Giugno 2008, apertura della mostra "The Dream... per non dimenticare", emozioni e ricordi della terra che lasciammo e convegno sull'emigrazione “Casoli tra il sogno la terra e... l’emigrazione”.
28 e 29 Giugno Giornata sull
Sempre Sabato 28, in pomeriggio, convegno sulle "Missioni di
Pace" e Raduno Regionale A.N.B. Domenica 29, sfilamento in mattinata delle
Fanfare dell'A.N.B. e concerto serale della Fanfara “A. La
Marmora”
L'emigrazione in America tra la fine dell'800 e l'inizio del 900»
Lista dei casolani emigrati dal 1892 al 1924»
La mostra sull'emigrazione al Castello Ducale di Casoli
di Maria C. Ricci
Dopo "The Dream Exhibit", la prima mostra
organizzata in Italia dal Prof. Dominic Candeloro nel 2005 a
Savigliano (Cuneo) ed a Roma presso l'Archivio Centrale dello
Stato e la seconda "The Dream... per non dimenticare"
approdata nel 2007 in altre due città italiane: Avellino
(inaugurata il 13 Febbraio presso la "Galleria Ipercoop") e Napoli, la
mostra torna in Italia per fare fare tappa questa volta a Casoli,
al fine di ripercorrere la vicenda degli italiani emigrati in America dagli anni
a cavallo fra il XIX e il XX secolo, attraverso l'esposizione di numerosi
documenti e fotografie e, con i dipinti del pittore Meo Carbone,
l'artista che dopo aver incontrato Dominic Candeloro nel 1995 a Chicago,
è rimasto attratto da immagini che l'hanno riportato a riflettere sulla propria
infanzia e sulla propria condizione di artista, scoprendo di essere anche lui un
emigrante. Grazie a questo, incontro decide di realizzare una serie di opere
dedicate ai volti degli operai e alle famiglie protagonisti della diaspora del
popolo Italiano negli Stati Uniti d'America del XX secolo.
Il Prof. Dominic Candeloro, storico e
difensore dell'eredità italiana negli Stati Uniti
«"The Dream... per non dimenticare"
- spiega il professore Dominic Candeloro -
costituisce un repertorio eclettico d'immagini e di materiale fotografico
proveniente da venti importanti collezioni di Italo-Americani residenti
negli Stai Uniti ed in Italia. Il materiale è molto ricco ma non può dirsi
completo - continua - Molto lavoro andrebbe ancora fatto per poter
collezionare maggiore materiale storico specialmente a proposito del fenomeno
migratorio negli Stati Uniti successivo alla Seconda Guerra Mondiale.
"The Dream... per non dimenticare" vuole essere il nostro modesto omaggio per
preservare le vestigia di una cultura alla quale dobbiamo così tanto. La
mostra ha come intento anche quello di porre un interrogativo: vale
ancora la pena conservare e ricordare questa "porzione" di storia? In questo
terzo millennio, con da una parte tutte le preoccupazioni di una società per
problemi quali il terrorismo, il riscaldamento globale terrestre,
la globalizzazione con l'esplosione d'informazioni via Internet e
dall'altra il fascino incalzante per lo sport e le dozzine di ulteriori
interessi che catturano ininterrottamente la nostra attenzione, abbiamo
veramente la voglia e la volontà di voler preservare e diffondere una così
piccola pagina di storia nel mondo? Noi, Italiani, Americani e
Italo-Americani, siamo sufficientemente interessati a questo argomento ed a ciò
che ci vuole comunicare circa noi stessi ed i nostri rispettivi paesi? Oppure,
siccome andiamo incontro ad un'unica cultura globale, ci accontenteremo dello
stereotipo superficiale dei poveri immigrati italiani lavoratori i cui figli,
italo americani, e nipoti, americani, pur percorrendo molta strada nel mondo,
hanno voluto dissolvere il loro nome Italiano e la loro memoria nel "Melting Pot"
americano?»
Le fotografie della mostra, raffigurano lavoratori
orgogliosi, anche in umili impieghi, oppure commercianti che, fieri, posano di
fronte ai loro negozi; famiglie che si divertono ad un pic-nic, matrimoni,
società di mutuo soccorso che celebrano feste religiose; tra le immagini, non
mancano le foto di Paul Porcelli, che sta attualmente lavorando su un libro "When
thè Saints come Marching Out" e che, come studioso, affascinato dalle
feste religiose italo-americane di strada, ha personalmente partecipato e
fotografato più di 240 delle 300 processioni italiane di santi negli
Stati Uniti. «Bisogna rilevare - dice Dominic Candeloro - che, pur
essendo passati dalle circa 3000 feste religiose degli anni Venti alle circa 300
del XXI secolo, queste rappresentano ancora un chiaro testamento dell'etnia
italiana e della forza della sua religione cattolica. Le immagini di queste
feste servono poi anche a non farci dimenticare che la vita degli immigrati e
dei loro discendenti andava ben oltre la depravazione e l'alienazione così
fortemente caratteristiche di un processo di migrazione.»
«Nel 1891 - ricorda il Professore - una
folla di numerose migliaia di persone linciò undici Siciliani che erano
stati accusati, in un primo momento, e poi assolti, per l'omicidio del capo
della Polizia di New Orleans. L'episodio rappresenta l'unica e la più grande
azione di rivolta e di assalto pubblico nella storia americana, ed anche se
molti più Afro-Americani furono linciati, specialmente nel sud degli Stati
Uniti, in nessun'altra occasione c'erano state tante vittime.
Allo stesso tempo, però, non va dimenticato che questo linciaggio non
rappresentò un evento isolato: il pregiudizio nei confronti dei numerosi
immigrati italiani esplose spesso ed in numerosi casi di omicidi.»
«Forse il giorno più entusiasmante nella storia
degli Italiani a Chicago - racconta Candeloro - fu il 15
Luglio del 1933, quando Italo Balbo arrivò con il suo squadrone aereo
alla Fiera Mondiale del Progresso del Secolo.
Migliaia di Italiani accorsero per vedere Balbo, ed altrettante migliaia lesserò
di questo avvenimento sui giornali. Dopo aver lungamente sofferto per la propria
negativa immagine, stereotipata come immigrati poveri ed analfabeti o come
gangsters di Capone, gli Italiani di Chicago, grazie a Balbo, scoprirono
ulteriori motivi per sentirsi fieri della loro identità culturale. Questi sereni
sentimenti e l'orgoglio che gli Italiani maturarono nello svilupparsi del regime
fascista, si sgretolarono però improvvisamente nel 1941, quando l'Italia divenne
nemico degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, quella guerra che
rivoluzionò ogni cosa e che fece perdere ai giovani l'orgoglio nel tramandare la
loro identità e tradizione italiana, abbandonando progressivamente l'uso della
lingua italiana. Nella sezione della mostra - dice Candeloro - in cui
troviamo "Una Storia Segreta", fornitaci da Lawrence Di Stasi, viene
documentato il fenomeno dell'internamento e del maltrattamento,
presente soprattutto nella costa occidentale, di centinaia di Italiani
visti come "nemici stranieri". Il fenomeno divenne un caso nazionale. Più
di 600.000 persone subirono restrizioni con effetti immediati sulle
proprie famiglie, sui propri amici e discendenti. Solo nel 1999 il governo
americano si scusò ufficialmente riconoscendo gli eccessivi
maltrattamenti a cui gli Italo-Americani furono sottoposti negli anni Quaranta.
Secondo le stime reperite - spiega il Professore - è da rilevare che
circa 1.000.000 dei 15.000.000 soldati americani, erano
italo-americani, il più grande singolo gruppo etnico nell'esercito.
Vincitore della Medaglia all'Onore, John Basilone, è il simbolo dei sacrifici
degli Italo-Americani nella Seconda Guerra Mondiale. Questi giovani uomini, si
può dire, furono "americanizzati" dall'esperienza della guerra vissuta e ad essi
furono riconosciuti benefici post-bellici che molto spesso permisero loro di
vivere con maggior agio riuscendo a trasferirsi dalle Little Italy in abitazioni
più lussuose.
Contemporaneamente però, in Italia, persa la guerra, le difficilissime
condizioni di vita portarono ad una nuova ondata di emigrazione verso gli
Stati Uniti che rivitalizzò I' "Italianità" ancora presente, seppure in modo
minore, in molte comunità di immigrati italo-americane».
«Provate ad immaginare - conclude - cosa sarebbe
l'Italia se il fenomeno dell'emigrazione non avesse avuto luogo e le conseguenze
che ciò avrebbe provocato alle famiglie italiane ed all'economia italiana.
Provate a riflettere sul valore dell'ospitalità che gli Italo-Americani hanno
così fortemente mantenuto. La loro storia ci illumina sulla comprensione del
fenomeno della migrazione dei popoli attraverso i differenti periodi storici.
La loro storia è la nostra storia... per non dimenticarla.»
Biografia del Prof. Dominic Candeloro
Nasce a Chicago Heights, Illinois, ed è figlio di
genitori Italiani immigrati negli Stati Uniti, Ludovico Candeloro,
originario di Casoli (CH), e di Yolanda Giannetti, originaria di
Amaseno (FR).
Ha conseguito una Laurea in Storia alla "Northwestern University"
ed un Master e Dottorato in Storia all' "University of Illinois,
Urbana-Champaign". Durante i suoi studi all'Università dell'Illinois, il
Professor Candeloro, fu spronato, dal Professor Rudolph Vecoli, a coltivare il
proprio interesse negli studi sugli Italo-Americani.
Candeloro divenne successivamente il Direttore del Programma degli "Italiani
a Chicago" fondato dal "National Endowment for thè Humanities and the
Italian American Executives of Transportation".
All'interno del Programma ha organizzato numerose mostre e raccolto un cospicuo
archivio ed oltre 100 storie di tradizione orale che ha poi utilizzato
per la pubblicazione di tre libri sugli Italiani a Chicago.
A metà degli anni Ottanta, Candeloro fu eletto Presidente dell'"American
Italian Historical Association", la stessa Associazione per la quale ha poi
lavorato come Direttore Esecutivo dal 2001. Dal 1995 al 2003 fu anche assistente
amministrativo di Angelo Ciambrone, sindaco di Chicago Heights.
Ufficialmente in pensione, ora, Candeloro ricopre la carica di Professore
aggiunto di Storia alla "Governors State University" nella periferia
meridionale di Chicago.
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PROGRAMMA:
APERTURA MOSTRA E CONVEGNO
SULL'EMIGRAZIONE |
“Casoli tra il sogno
la terra e... l’emigrazione” |
Sala Pascal del Castello
Ducale |
Sabato 28 Giugno -
mattina |
|
Ore 10.00
- APERTURA DELLA MOSTRA
“The Dream... per non dimenticare”
Documenti - Per gentile concessione dell’Archivio Centrale
dello Stato, Roma
Arte - Opere dell’artista Meo Carbone
Immagini - Raccolte dal Prof. Dominic Candeloro, “American
Italian Historical Association”.
Ore 10.15
- SALUTI
Sergio De Luca, Sindaco del Comune di Casoli
Saluti di benvenuto e presentazione
INTERVENTI:
Ore 10.30 - Preservare e diffondere una
piccola pagina di storia nel mondo
Dominic Candeloro, Docente dell’Università dell’Illinois e
Direttore dell’American Italian Historical Association
Ore 11.00 - L’emigrazione: iniziative della
Provincia di Chieti
Valerio Ursini, Dirigente della Provincia di Chieti
Ore 11.30 - Esperienza di gemellaggio
Luciano A. La Penna, Sindaco del Comune di Vasto
Ore 11.45 - Un’esperienza personale
Cr. Joe Delle Donne. JP Deputy Mayor City of Canning - Perth
(Australia)
Ore 12.00 - CONCLUSIONI
Donato Di Matteo, Presidente C.R.A.M. Regione Abruzzo
Tommaso Coletti, Presidente della Provincia di Chieti
MODERATORE:
Filippo Travaglini
DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI
|
|
CONVEGNO SULLE
"MISSIONI DI PACE" E RADUNO REGIONALE A.N.B.
Sabato 28 Giugno -
pomeriggio
Ore 17.00 - Arrivo del Medagliere Regionale
e cerimonia di accoglienza per il raduno regionale A.N.B.
Regionale Abruzzo
Ore 17.30 - Conferenza Stampa nella Sala
Consiliare del Comune di Casoli
Ore 18.00 - Convegno sulle “Missioni di Pace”
moderatore: Alberto Savelli
relatore: Gen. C.A. (ris) Agostino Pedone
Domenica 29 Giugno -
mattina e pomeriggio
Ore 09.00 - Sveglia della Città al suono delle
Fanfare e afflusso dei Radunisti
Ore 11.00 - Santa Messa nella Chiesa di
Santa Reparata
Ore 11.45
- Cerimonia di deposizione di una corona di alloro al Monumento ai
Caduti
Ore 12.00
- Ammassamento e sfilamento
Ore 18.00 - Concerto della Fanfara “A. La
Marmora” della sezione A.N.B. Sangro - Aventino di Casoli (CH) |
Area commenti di FaceBook
Ma cosa centrano i bersaglieri con l'emigrazione?
Una iniziativa solo di facciata, come quell'orribile fontana dell'emigrante.
Inserito da casolino
il 24/06/2008 alle ore 18:46:46
L'iniziativa è apprezzabile...ma per ciò che riguarda il monumento all'emigrante sinceramente neanche a me piace.
Troppo marmo, mi fa pensare più ad unopera funebre, e poi grigio e bianco, colori che dsolito vengono usati per le lapidi dei defunti.E poi fosse stata progettata con un pò di buon senso: l'acqua che esce bagna pure il marciappiede..forse il muretto della vasca contenitiva è troppo basso?...e poi mi sarebbe piaciuto vedervi qualche bell'albero o pianta in più invece di un momumento così inutile e brutto come lo sono tutti quelli dedicati all'emigrazione!!!Magari si potevano fare altri interventi con quei soldi....
questo il mio parere.
Inserito da casolicasoli
il 25/06/2008 alle ore 13:20:17
Ottima iniziativa la mostra e il convegno sull'emigrazione. La giornata e non le giornate infatti! Gli eventi sono due cose ben distinte, il raduno dei Bersaglieri poteva essere una manifestazione a parte, non c'entra nulla con l'emigrazione. Mah!
Inserito da cittadino
il 28/06/2008 alle ore 08:04:46
I Casolesi.
Inserito da casolese
il 28/06/2008 alle ore 15:39:02
evidentemente l'amministrazione comunale ha l'esigenza di soddisfare tante aspettative. Ci sono i cittadini che amano avere qualche evento/intrattenimento, ci sono i commercianti che sperano sempre che qualche festa in più porti qualche din din in cassa, ci sono i bersaglieri la cui fanfara porta il nome di casoli in giro per l'italia.
Secondo me quando si riesce a fare cultura, un po' di intrattenimento, quando si riesce a portare un po'di gente a casoli, chi amministra ha fatto bene il suo lavoro.
per me per te per i commercianti per i bar per gli emigranti eccetera eccetera. quindi bravo al sindaco e a quelli che lavorano in silenzio.
Inserito da migros
il 29/06/2008 alle ore 17:34:22
I commenti 1 e 3 dimostrano ancora una volta che quando non si ha niente da dire si farebbe moglio a stare zitti. Ho visto molte in feste affiancare ad una processione una manifestazione canora; ad un convegno una degustazione curinaria ecc.. ma non mi sono mai chiesto cosa c'entrasse l'una con l'altra. ciao a tutti
Inserito da io
il 01/07/2008 alle ore 17:01:33
In mostra per tutta l'estate il sogno degli emigrati al Castello di Casoli
I locali del Castello Ducale ospiteranno per tutto il periodo estivo la mostra "Percorsi" di Meo Carbone, pittore e scultore di Minervino Murge (Ba) e quella di immagini e di materiale fotografico sull'emigrazione "The dream... per non dimenticare".
Casoli - Le opere di Carbone sono rappresentative di fatti, vicende e momenti, storici e non solo, con il potere di evocare e stimolare nell'immaginario collettivo la creatività, l'immaginazione e soprattutto emozioni in grado di far riflettere sugli eventi della vita. La mostra "The dream...per non dimenticare" rappresenta il risultato della eccezionale collaborazione tra artisti, archivisti e storici sia in Italia che negli Stati Uniti. Un impegno per la promulgazione della storia degli emigranti italiani per far sì che la memoria delle loro imprese e sacrifici rimanga viva per le generazioni future. Molto del materiale proviene da importanti collezionisti di italo-americani residenti negli Stati Uniti ed in Italia, oltre che dall'Archivio Centrale dello Stato sull'emigrazione negli Stati Uniti.
L'emigrazione rappresenta un importante capitolo nella storia dell'Italia ed è in parte integrante della identità nazionale del popolo italiano; infatti, il numero dei cittadini di origine italiana che vivono all'estero è pari a quello della popolazione dell'Italia. (A.Masc.)
Fonte: Il Tempo del 01-07-2008
Inserito da
casoli.org
il 02/07/2008 alle ore 09:12:03
errata corrige : culinaria (curinaria errore di battitura)
Inserito da io
il 04/07/2008 alle ore 17:12:52