Le cave di Laroma
Casoli
Casoli: per la prima volta un Comitato in difesa di Piano
Laroma
Bloccato dalla Soprintendenza il progetto per l'apertura delle
cave.
di Maria C. Ricci
In Contrada Laroma di Casoli (CH), un Comitato di Cittadini
si è ufficialmente costituito per salvaguardare il territorio da aperture di
cave di inerti da parte di due società. Il Comitato teme che delle attività
estrattive, il cui iter procedurale legato alle varie richieste di
autorizzazioni del progetto presentato, non è ancora giunto alla fase
definitiva, avranno un impatto ambientale di larghe proporzioni sul
territorio, nonchè, conseguenze negative sulla sicurezza dell'attuale viabilità
e sulla stabilità e l'assetto idrogeologico del terreno che già in passato ha
destato preoccupazioni. La Soprintendenza ha temporaneamente bloccato i
progetti delle due ditte per l'apertura delle cave, poichè nella zona c'è
l'area archeologica.
Nella foto, un tratto delle mura di recinzione dell'antica
città di Cluviae
Per la prima volta, un Comitato Cittadino si è costituito in
difesa di Piano Laroma, dove è anche ubicata l'antica città di Cluviae (che la
Soprintendenza, con un'ampia operazione di rilevamento topografico, nel 1966 ne
individuò l'esatta ubicazione). In 40 anni di amministrazione, ben poco è
stato fatto per salvaguardare e rivalutare la contrada sotto l'aspetto
ambientale ed archeologico. Una politica fondata sul clientelismo ha sempre
prevaricato su una politica basata sulla cultura, spesso inesistente. Ultimo
esempio, ci viene dal nuovo PRG, che trova il massimo punto di carenza
proprio in questa zona . E' noto infatti, che ad una proposta di ampliamento di
una zona di rispetto dell'area archeologica da parte del redattore del PRG,
l'amministrazione ha risposto negativamente, per evitare di creare problemi alle
attività degli abitanti del luogo, come se, per gli abitanti di Laroma, vivere
in una zona ricca di storia e cultura fosse un problema e non un vantaggio. Pare
però, che oggi i cittadini di Laroma, siano più coscienti che mai della
bellezza e delle qualità di questo territorio che vogliono a tutti i costi
mantenere inalterato. Piano Laroma infatti, è pieno di sorgenti naturali, i
terreni hanno un ottimo grado di fertilità, inoltre, vi sono le citate
ricchezze storiche e archeologiche ancora inesplorate.
Il territorio deve essere salvaguardato da ogni tipo di
intervento che danneggi e modifichi negativamente l'attuale assetto morfologico
del terreno, soprattutto ora che la contrada è costituita da vaste zone
sottoposte alle norme per il riassetto organizzativo e funzionale della
Difesa del Suolo, in seguito alla Delibera di Giunta Regionale n.1386 del
29/12/04 (pubblicato sul BURA n. 8 del 4 Febbraio 2005). Sono previste infatti
nella "Carta della Pericolosità" della Difesa del Suolo, ampie aree
intorno a Piano Laroma contrassegnate come zone di Pericolosità Elevata
(zone gialle - P2) e zone più piccole di Pericolosità Molto Elevata (zone
rosse - P3) . In merito a queste zone, l'art. 12 delle Norme Tecniche di
Attuazione recita: "Tutte le attività estrattive in esercizio alla data
di approvazione del Piano ed ubicate nelle aree perimetrate a pericolosità
idrogeologica molto elevata (P3) ed elevata (P2) non possono essere oggetto di
ampliamento."
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