Severino non potrà votare a domicilio alle prossime elezioni
I medici della Asl che lo hanno visitato lo ritengono trasportabile
Severino non potrà votare a domicilio alle prossime elezioni
L'allontanamento dall'abitazione in cui dimora non risulta
impossibile, pur rappresentando per il disabile grave, una vera tortura ed un
rischio per l'incolumità fisica
Severino "malato immaginario con blocco
psicologico" viene trasportato da una carrozzella ad un'altra
La domanda da inoltrare al Comune e corredata da un certificato medico della
Asl e della copia della tessera elettorale, doveva pervenire entro la giornata
di ieri 18 maggio, così i medici della Asl, si sono recati proprio ieri all'ora
di pranzo da Severino per la visita ed il relativo rilascio del documento che
avrebbe dovuto certificare l'ammissibilità del loked-in al voto domiciliare, ma
le cose sono andate diversamente, poiché i medici, hanno ritenuto Severino
trasportabile e non hanno potuto dichiarare il contrario in quanto, ai senti
dell'art. 29
della legge 5 febbraio 1992, n. 104 , con l'aiuto della stessa Asl, Severino può recarsi
al seggio.
«Mi ritengono trasportabile, - dice Severino - i dottori hanno
detto che ci avrebbero pensato loro a portarmi al seggio di Casoli più adatto a
me secondo l'articolo 29. Ho risposto subito NO ed ho scritto che, secondo me,
la 46 è una legge "strana" - almeno per un lockedin informatico - e che
preferisco aspettarne una non "strana", piuttosto che andare di nuovo al seggio!
Per me queste parole della
Legge 46 "... a) il comma 1 è sostituito dal seguente: 1. Gli
elettori affetti da gravissime infermità, tali che l'allontanamento
dall'abitazione in cui dimorano risulti impossibile, anche con l'ausilio dei
servizi di cui all'articolo 29 della legge 5 febbraio 1992, n. 104,...",
forse non riguardano un locked-in, almeno come lo scrivente. Mia madre, - conlcude Severino - ha dato il mio DVD di dati, pure col
video di casoli.org, alla dottoressa di Casoli,
per mostrarle la mia... trasportabilità, poiché i medici venuti a
visitarmi, dicono che il mio è anche un blocco psicologico!!!»
Dura la reazione di Rita Bernardini, deputata radicale, membro della Commissione
Giustizia della Camera dei Deputati che ha dichiarato il nostro Stato «antidemocratico,
dotato di una macchina burocratico-amministrativa fallimentare che fa carta
straccia di una sua legge».
«Laddove si è lottato per battere ogni ostruzionismo della burocrazia statale
come a Casoli, - tuona Rita Bernardini - la ASL di riferimento ha
decretato come NON ammissibile al voto domiciliare il candidato della Lista
Bonino-Pannella Severino Mingroni, locked-in completamente immobilizzato che, in
occasione delle votazioni regionali abruzzesi accettò (per l’ultima volta!) di
sottoporsi al calvario del voto al seggio definendo quell’azione una vera e
propria tortura democratica che accettava solo per conquistare per tutti i
disabili come lui quel diritto al voto domiciliare previsto in tutti gli Stati
democratici d’Europa e del mondo. Consigliamo ai medici che hanno
visitato Severino - continua Bernardini - di guardarsi il filmato del
voto di Severino che trovano a
questo link e, magari, loro stessi stabilire quale sia il rischio
per l’incolumità fisica di Severino Mingroni recarsi al seggio elettorale. A
nulla è valso l’interessamento del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano - conclude Rita Bernardini - né la promessa di Silvio
Berlusconi quando, attraverso l’on. Valentini fece sapere a Severino che “Il
Presidente Berlusconi conosce il problema e desidera che venga risolto con
priorità".»
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