Sul web un progetto di recupero del Centro Parrocchiale
Più di un anno e mezzo fa, un progetto inerente il Centro Parrocchiale veniva segnalato ex aequo ad un concorso di idee di architettura
Sul web un progetto di recupero del Centro Parrocchiale
Si tratta del Premio Nazionale di Idee di Architettura, giunto nel 2007 alla
seconda edizione. Il Bando e gli esiti del concorso, sono pubblicati al seguente
indirizzo
culturasport.architetturaitalia.it (pagina scoperta solo alcuni giorni fa
navigando su Internet).
Il Consiglio Nazionale Architetti PPC e gli Ordini Professionali sono da
tempo fortemente impegnati nella promozione del Concorso di Idee e di
Progettazione quale efficace strumento per innalzare la qualità delle opere
pubbliche e private e far emergere nuovi talenti, nell'ambito dei principi
di interesse pubblico, qualità degli interventi e della concorrenza.
Per questo motivo dopo il successo del Primo Premio Nazionale di Idee di
Architettura dal titolo "I Sagrati d'Italia" svoltosi nel
2004,
insieme con la Di Baio Editore, è stata indetta la seconda edizione del premio,
totalmente telematica, dal titolo "Architettura Cultura & Sport"
- Progettazione e riqualificazione di spazi per attività sportive, culturali
e aggregative in aree di pertinenza degli Enti Ecclesistici Italiani. La seconda edizione del premio, ha visto il coinvolgimento attivo della
Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, della Conferenza
Episcopale Italiana (CEI), del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), e
della Societa' di Consulenza e Assistenza Impiantistica Sportiva (SCAIS).
Caratteristica fondamentale del Premio, come si evince dal bando di concorso, è
"il riferimento a scelte progettuali in risposta alle problematiche locali ed
a un contesto ambientale reale... privilegiando spazi di pertinenza degli Enti
Ecclesistici interessati presenti in aree meno conosciute, come centri minori...".
Gli esiti del concorso possono essere consultati attraverso
la
seguente pagina , dove spicca anche il progetto presentato dagli Architetti
Cinzia Carosella di Casoli (capogruppo) e Silvia Di Pietro di
Pescara, che la
giuria ha voluto segnalare ex aequo. Le tavole del concorso e la descrizione
dettagliata dell'intervento, possono essere visionate in formato Pdf entrando in
questa pagina.
Di seguito il giudizio della commissione: «Il
progetto prende in considerazione l'utilizzo di due fabbricati acquisiti dalla
Parrocchia e situati nelle immediate vicinanze. L'intervento consiste in un
restauro strutturale dei due edifici, ma che lascia intatte le parti perimetrali
esterne. La nuova destinazione d'uso dei locali è relativa ad attività ludiche -
ricreative , culturali e insegnamento. Viene data particolare attenzione alla
soluzione di necessità dei disabili tramite nuove rampe e ascensori »
«La scelta progettuale del tipo di intervento -
spiegano gli architetti nella relazione del progetto - è stata la
ristrutturazione e valorizzazione del fabbricato, piuttosto che un completo
rifacimento della struttura. Sono state conservate tutte le mura portanti,
demolendo però, alcuni solai e scale esistenti per una migliore distribuzione
delle funzioni. Nel progettare tutto ciò - continuano a spiegare i
progettisti nella relazione - si è considerato che il fabbricato si
presenta con una solida struttura in muratura portante, costituita internamente
da solai con volte a crociera e a vela, di grande fascino architettonico.
L'accesso principale all'oratorio avviene da corso Vittorio Emanuele; da qui è
stato creato un atrio, uno spazio distributivo che si ripete su ciascun piano,
una nuova scala in acciaio, l'ascensore e un bagno adibito anche a disabili. Per
poter far ciò è stata progettata una nuova struttura interna dei solai e della
scala, demolendo quelli preesistenti. Al piano terra vi è comunque la
possibilità di un accesso secondario dalla piazza, direttamente nel locale
ricreativo. Il problema del dislivello tra i piani dei due edifici è stato
risolto progettando una rampa, posizionata in corrispondenza dell'ascensore e
delle scalette. Su ciascun piano - spiegano inoltre - sono stati ricavati
tre ambienti: uno di maggiori dimensioni, che occupa tutta la particella 854
(Palazzo Pelone) e due nell'altra particella. L'ambiente più ampio, prospiciente
la piazza, verrà adibito a diverse funzioni a seconda del piano: al piano terra,
a spazio di relazione per i più giovani, con biliardini, tavoli da ping-pong e
angoli lettura; il primo piano sarà adibito a sala multimediale, per proiezioni
e discussioni sui video; il secondo piano, a sala riunioni, con un angolo
cottura e tavoli pieghevoli a disposizione dei parrocchiani; il terzo piano sarà
destinato a polo organizzativo delle attività sportive della parrocchia. Nella
particella 853, il locale subito oltre la scala è stato pensato per il
catechismo, così da avere a disposizione quattro nuove aule per i diversi
cammini da seguire, una per ogni piano. Il progetto - concludono gli
architetti - mira a realizzare un luogo di relazioni, nel quale le varie
attività e realtà parrocchiali possano tra loro integrarsi e completarsi.»
Il palazzetto della famiglia Pelone, la cui destinazione
d'uso è già diversa dalla civile abitazione (visto l'uso attuale dei
locali), non necessita di lavori esageratamente costosi per il suo recupero,
vista la buona consistenza della struttura portante. La proposta progettuale del
concorso, conforme alle previsioni del PRG, rispetta la natura dell'edificio
e, senza stravolgimenti dell'organismo murario, che potrebbe comprometterne
l'autenticità, riesce a rispondere alle esigenze legate alle varie attività
parrocchiali, eliminando allo stesso tempo, tutti i disagi legati alle barriere
architettoniche.
Il recupero delle anime è importante per una comunità religiosa, ma è altrettanto
importante per l'intera comunità, il recupero del nostro patrimonio edilizio esistente, che va
tutelato AD OGNI COSTO, affinché possa essere tramandato alle future
generazioni nella sua integrità.
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