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I dubbi dei sindaci ai commissari Asl
L’attività svolta dai commissari della Asl; il futuro dell’ospedale di Casoli e la pandemia, sono gli argomenti affrontati da tre dei 5 sindaci del comitato ristretto della Asl
Titolo
di Teresa Di Rocco
Lanciano - L’attività svolta dai commissari della
Asl; il futuro dell’ospedale di Casoli e la pandemia: sono gli argomenti
affrontati da tre dei 5 sindaci del comitato ristretto della Asl,
Filippo Paolini (Pdl, Lanciano), Sergio De Luca (Pd, Casoli) e
Francescopaolo Falconio (Pd, Villa Santa Maria) con i sub-commissari
frentani Giancarlo Barrella e Raffaele Di Nardo e il
commissario della Asl unica provinciale Tommaso Staniscia . I
commissari. Gestire la fusione con la Asl di Chieti; controllare la
funzionalità degli ospedali e continuare la gestione delle strutture e dei
servizi dell’azienda: questi i compiti dei commissari fino al 31 dicembre. «Ad
un mese dall’insediamento volevamo verificare il lavoro dei commissari -
afferma Paolini - sono in una fase di raccolta dati, stanno controllando
l’attività dei reparti ospedalieri e preparando la fusione della Asl
frentana con quella di Chieti». Una fusione in cui i sindaci non
credono. «Non sono positive le fusioni fatte a freddo - commenta
Paolini - in cui la parte in salute, la Asl frentana, deve accollarsi i
debiti di strutture mal gestite come la Asl di Chieti». Il futuro degli
ospedali. Fra i compiti della “triade” non c’è la chiusura degli ospedali: «Non
siamo stati inviati a chiudere i presidi, ma a definirne il ruolo, a
decidere sarà la Regione». Staniscia da un lato rimanda alla
politica l’ultima parola sul destino degli ospedali, dall’altro rassicura
i sindaci, in particolare De Luca (Pd), sul fatto che non ci saranno
chiusure. «Perché si continua parlare di ridimensionamento del
Consalvi? - chiede il sindaco di Casoli - La Radiologia è aperta
solo la mattina, sono diminuite le prestazioni del laboratorio
analisi e ridotto il personale». Per De Luca, visto che i conti Asl
sono in regola, i commissari devono chiedere alla Regione di potenziare i
servizi (118 e Radiologia) e di confermare il ruolo di presidio
specializzato nella Riabilitazione, come previsto nel piano industriale
dell’ex manager Michele Caporossi. Bocche cucite invece sul destino del
Renzetti, nonostante Paolini abbia ribadito che l’ospedale deve restare in
città. Pandemia. «Abbiamo avuto rassicurazioni generiche sulle
vaccinazioni contro il virus AH1N1 - conclude Paolini - che c’è un
comitato anti-pandemico che ha preparato un protocollo su come comportarsi
in caso di avvenuto contagio e altre regole da seguire per evitare di
ammalarsi. Ma sulle dosi a disposizione e i ritardi non è stata fatta
chiarezza».
Fonte:
il Centro del 11-11-2009
Area commenti di FaceBook
Il contenuto di questo articolo è veramente laconico e quindi brevemente esprimiamo un commento.Ad un mese dall'insediamento dei nuovi commissari il comitato ristretto dei sindaci,inspiegabilmente solo quelli di sinistra,vogliono verificare il lavoro dei commissari quando,bovinamente hanno preso per anni,come oro colato,tutto quello che ha fatto ingoiare loro il beneamato e tanto rimpianto manager Caporossi!Ma come nel giro di un mese l'ospedale di Casoli è passato da un ospedale funzionante come non mai ad uno con carenze tali da essere chiuso!Il Sindaco di Lanciano lotta soltanto per tenere l'ospedale in città in nome del capoluogo della Frentania ignorando che questa è una zona molto vasta ed è veramente riduttivo farla coincidere solo con gli interessi del capoluogo.Per quanto riguarda il Sindaco di Villa S.Maria sono sicuro che,una volta ultimato il raccordo con Castel di Sangro certamente si serviranno di qell'ospedale! Morale:è la zona del Sangro-Aventino che rimane scoperta dai servizi!Con la crisi occupazionale in atto e quella sanitaria in itinere non è che ritorneremo alla vecchia situazione di valle della morte? Non sarebbe il caso di abbandonare le appartenenze politiche ed i campanilismi esasperati per cercare condivisioni più serie e più giuste?Ed allora diamoci una smossa,cari politici della zona,non aspettiamo che la Regioni ci scarichi addosso un Piano Sanitario fatto a Roma da persone che forse non sanno niente delle esigenze e dell'orografia del nostro territorio.Noi,e dico noi solamente dobbiamo essere gli artefici della nostra fortuna!
Ieri l'assessore alla sanità dott.Venturoni ha dichiarato che ci sono i soldi per il nuovo ospedale di Lanciano,il Comune deve solo indicare l'ubicazione.Se questa scelta riguarda solo l'ospedale cittadino allora va bene,se invece trattasi come ospedale del territorio allora non ci va bene!Noi del territorio Sangro-Aventino vogliamo essere interpellati perchè ne abbiamo diritto!Abbiamo assistito alla distruzione dei nostri ospedali con chiusura di interi reparti,con abolizione di interi servizi per vederci,alla fine,sbattuti chissadove senza poter almeno dire una parola!Questo gioco al massacro è inconcepibile,credevamo che la nuova classe politica fosse più sensibile alle esigenze dei territori più svantaggiati...vorremmo tanto ricrederci! All'Assessore Regionale Venturoni vogliamo dare un preciso segnale:non è una questione solo tra Lanciano e la Regione,ci siamo anche noi del Sangro-Aventino che rivendichiamo pari opportunità per le nostre genti....vogliamo contare anche noi nelle decisioni importanti non solo quando si vota!Nel frattempo metteremo in atto tutte quelle disposizioni per far valere i Nostri Diritti|
un'INCOSCIENTE follia spostare un'0spedale dal centro di una cittadina di 30/40 mila abit.,e' piu' logico,ma molto di piu',lasciarlo dov'e' e rimodernarlo.Ancor piu' logico e' a livello strategico sul territorio, che casoli ed atessa facciano un presidio unico su val di sangro spostato su piane d'archi perano +-.Credo che nel giro di 10 anni ci saranno dei forti ritorni economici per le casse,per poi reinvestirli,chiaramente,in una forte spinta specialistica se non anche con branchie universitarie.Risultato crescita del territorio vera innovazione,strutture moderne e notevole risparmio. PER ORA E' GRATISE IL MIO PROG.
Inserito da C.A.
il 21/11/2009 alle ore 11:50:25
Follia per follia......la follia più grande è quella del sindaco di lanciano che,accecato da una miopia intensa,non vede oltre il suo piccolo orizzonte!Non si può rivendicare il ruolo di capoluogo della Frentania e pensare solamente ed esclusivamente a lanciano....e gli altri 30-40 comuni del comprensorio che devono fare:scomparire dalla faccia della terra?A questo punto noi diciamo:la Regione stabilisca una cifra per ristrutturare l'ospedale di Lanciano ed un'altra per fare un altro in val di sangro!
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