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Quando lo scandalo non fa più scandalo
Non c’è giorno che non si venga investiti dalla notizia di uno scandalo. Se ne affollano tanti che si fa fatica a ricordarli tutti
Quando lo scandalo non fa più scandalo
di
Ezio Pelino
Siamo ormai dentro una porcilaia. Il letame e
il fetore sono diventati insopportabili. Non c’è giorno che non si venga
investiti dalla notizia di uno scandalo. Se ne affollano tanti che si fa
fatica a ricordarli tutti. Siamo arrivati ad un tale grado di
saturazione che lo scandalo non fa più scandalo. Anche l’Abruzzo,
fino a pochi anni fa ritenuto quasi un’isola felice, lontano dalla mafia
e dalla corruzione politica, è entrato a pieno titolo nella “modernità”. Con zio Remo, con Gaspari, c’era un arcaico clientelismo
familistico, ma non il malaffare, non le cricche sanguisughe degli
appalti, delle opere pubbliche.
E’ di appena ieri l’ultimo megaladrocinio. Il
procuratore parla nientemeno di “un sistema che finanziava tutti i
partiti”. Un tizio, fino a ieri sconosciuto ai più, grazie a
tangenti e finanziamenti elettorali, aveva il monopolio dei rifiuti
in Abruzzo. Era lui che faceva i prezzi del servizio, era lui che
frenava lo sviluppo della raccolta differenziata per il futuro business
dell’inceneritore che avrebbe dovuto smaltire, senza gara di
appalto, i rifiuti della regione. Agli arresti domiciliari sono
finiti l’impresario e l’assessore regionale alla sanità, mentre due
senatori sono indagati. Questi penserà a immunizzarli il Senato, come la
Camera dei deputati per Cosentino.
Mentre scoppia l’ennesimo scandalo, la Regione
nomina il vicecommissario alla ricostruzione dell’Aquila. Fra i
tanti cittadini onesti e competenti, chi ti sceglie? Indovinate un po’?!
Un signore condannato dalla Corte dei Conti per “culpa in vigilando”
e conflitto d'interessi nell’allegra gestione della Perdonanza. A
che santo affidarsi?
Area commenti di FaceBook
Parole sante!! Solo che c'è da dire che, oltre all'arcaico clientelismo familistico, il malaffare, anche ai danni dell'ambiente, c'era pure ai tempi di zio Remo. Basta ricordare l'allora taciuta megadiscarica di Bussi e la Sagro Chimica (il centro oli che tanto voleva proprio Gaspari) il cui insediamento fu scongiurato grazie all'intervento degli ambientalisti e dei politici dell'opposizione.
Inserito da memory
il 24/09/2010 alle ore 09:22:25
il brutto è che a questi scandali, a lungo andare ci si abitua..... non desteranno piu' scalpore, quasi a far passare senza importanza le malefatte dei lestofanti....
Inserito da Delusa
il 24/09/2010 alle ore 09:48:21
Io, al malaffare e a questi lestofanti, non mi ci abituerò mai...e sarebbe quasi ora di cominciare a dare una bella ripulita a questa spazzatura che deturpa la mia Regione!
Inserito da Arturo
il 24/09/2010 alle ore 10:14:18
Ormai sia che ti volti a destra sia che ti volti a sinistra, la puzza arriva lo stesso. E' tutto un porcile, senza distinzione!
Inserito da Anonimo
il 24/09/2010 alle ore 16:34:56
Bravo....l'hai detto! Che facciamo allora? Cacciamo via loro o ce ne andiamo noi onesti cittadini?
Inserito da Giulius
il 24/09/2010 alle ore 20:23:10
Qui serve solo una rivoluzione o... una dittatura (non lo dovrei dire perché sono un democratico convinto, ma per risistemare l'Italia forse è l'unica strada rimasta).
Inserito da Anonimo
il 25/09/2010 alle ore 09:14:53
Appoggio le tue teorie progressiste...un bel sistema totalitario illuminato ci vorrebbe!! Ci costerebbe meno, alla peggio "magnerebbe" uno solo!
Inserito da Giulius
il 25/09/2010 alle ore 09:59:53
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