|
|
Di seguito gli Articoli, i Video e le Immagini pubblicati nella giornata richiesta.
"Scià bbendétte" il nuovo libro di Filippo Travaglini
"Scià bbendétte" il nuovo libro di Filippo Travaglini edito
dall'Associazione "Casulae Club" sarà presentato al pubblico domenica 11
dicembre 2011, alle ore 18,30, al Cinema Teatro Comunale di Casoli. A meno di
due anni dalla fondazione di Casulae Club, sta prendendo slancio il programma di
costituire una collezione di testi, denominata “La Biblioteca di Casulae Club”,
editi dall’associazione casolana. Scià bbendétte è il quarto volume
pubblicato dal sodalizio in poco meno di due anni: un’intrigante ricognizione
di Filippo Travaglini sui modi di dire a Casoli.
È una raccolta originale di oltre 160 forme schematiche dell’idioma atavico (per
esempio: quélle s’é ’ddurmite nghe culle; fatije gné n’èsene; é succèsse nu
stravuòje; a quènde se n’é scite; vruòcchele é fije a fóije; fatte nu becchière;
ca t’artíre lu sedóre; a l’ammurlite; l’àsene ggióvene, jètte lu mmèste;
eccettera).
Con una sola parola o un breve costrutto linguistico, tramandato oralmente in
eredità da una generazione all’altra, i casolani riuscivano a comunicare, con
estrema sintesi, significati e pensieri complessi, talvolta sottili e maliziosi,
pieni di sottointesi incamerati allora saldamente nella memoria paesana: quasi
un codice cifrato non scritto “specifico” della comunità, composto da locuzioni
dialettali autoctone o importate.
L’artefice dell’opera nella sostanza ha
formato un glossario proprio della parlata casolana. I "modi di dire" catalogati
nel volume sono ormai in via di estinzione o addirittura caduti nell’oblio a
causa di un prolungato
inutilizzo.
Questo libro costituisce un utile strumento per richiamarli alla memoria o per
scoprirli. La speranza dell’autore e del Club, infatti, è che il volume possa
trovare diffusione anche tra coloro che si approcciano alla scoperta della
glottologia casolana e regionale o che vogliano ulteriormente esplorarla.
"Welcome to green land" il nuovo album degli Anemamé
Link correlati
Il disco si compone di undici tracce che parlano di
amore, ambiente e problemi sociali. Gli arrangiamenti sono curati ma
resi più scarni, i testi mirati e taglienti e le tonalità più colorate
che mai.
Al progetto hanno collaborato anche Ugo Trevale, Mario4MXFormisano (Almamegretta)
e Andrea Castelfranato.
“Sono molto soddisfatto di questo nostro nuovo
lavoro discografico - dichiara Claudio Di Toro, voce e leader del
gruppo - soprattutto perchè abbiamo realizzato un CD seguendo, fin
dove è possibile, una logica ecocompatibile. E' il nostro piccolo
contributo alla salvaguardia del pianeta. Ho fondato, d'altronde, il
gruppo Anemamé, per portare avanti un messaggio ambientalista, cercando
di evidenziare le peculiarità più belle della nostra terra, ma anche le
sue contraddizioni”
L'album contiene le canzoni “Diversi”, “Facce
de lune”e “Welcome to the green land”.
“Diversi” è stata presentata in finale al
Palafiori di Sanremo e inserita nella “Sanremo rock compilation 2009”.
E' l'unica traccia completamente in italiano ed esalta la diversità come
un valore aggiunto, con sound moderno e impreziosito dagli scratch del
dj Cris Sonico Polleggioni.
"Facce de lune" è una ballata romantica dalle
sonorità tipiche della canzone classica napoletana. È stata presentata
alle selezioni del “Festival della canzone italiana di Sanremo 2010” e,
nel sito della Rai, è risultata essere la canzone in dialetto più votata
dal pubblico.
“Welcome to the green land” è un reggae dai
contenuti ecologisti, allegro e pieno di ironia. La canzone dà il titolo
all'album e ed è stata remixata in “Welcome in dub” Mario4MXFormisano.
Quest'ultimo si è occupato anche del mastering del CD
Altri pezzi presenti nell'album sono :"A l'Abbruzze"
in cui si celebra la nostra regione, “Massere” canzone d'amore
estiva e piena di luce, "Saltareggae" che miscela il ritmo del
reggae, dello ska e della saltarella abruzzese, “Sanghe e sudore”
che racconta l'emigrazione e “Precario” in cui si ironizza sul
precariato.
Tutte le tracce sono originali tranne “L'Acquabbèlle” che è omaggio al
letterato don Cesare De Titta e al canto popolare. E' arrangiata, nel
ritornello, in chiave ska e arricchita dalla partecipazione del coro
“Cromaticoro” di Lanciano.
Il gruppo è attualmente impegnato in numerosi concerti dal vivo sia in
Abruzzo che fuori regione, l'ultimo concerto c'è stato Venerdì scorso 2
Dicembre in Toscana, presso lo SLEBest di Pistoia.
Biografia:
Il gruppo musicale anemamé nasce nel 1999 in Abruzzo
dall’idea del cantante che, dopo aver studiato la morfologia, la
grammatica e il primo vocabolario della lingua dialettale abruzzese
(scritto nel suo paese), inizia a scrivere alcuni testi anche in
dialetto, seguendo sia la forma fonetica che la forma etimologica
riconosciute, entrambe, in gran parte d’Abruzzo. Il gruppo anemamé
miscela repertorio originale, musica popolare abruzzese delle tradizioni
arcaiche e suoni del reggae e del rock. Ha sempre avuto l’intento di
diffondere la conoscenza della musica, della lingua e della cultura
dialettale popolare abruzzese in tutte le sue forme e manifestazioni. La
musica degli anemamé ha, infatti, le proprie radici e pulsazioni nel
cuore verde della propria terra. Nei testi, sia in lingua italiana che
dialettale, il gruppo, ha sempre cercato di dare voce a chi non ne aveva
e di comunicare l’importanza della salvaguardia della natura. Il gruppo
anemamé è formato da musicisti che, sin dall’inizio, hanno scelto di
riportare alla luce anche canzoni della tradizione popolare abruzzese,
quali: Tutte le funtanelle, Vola vola vola, Ssi capille e l’Acquabbélle
del grande letterato Cesare De Titta.
Nel ricordo degli eroi di ieri l'impegno per i diritti di oggi
di
Antonio Innaurato
Link correlati
Sessantotto anni fa, il 5 dicembre 1943, nasceva a Casoli la Banda
Patrioti della Maiella. Fu Ettore Troilo, originario di Torricella
Peligna, socialista allievo di Turati e segretario di Giacomo Matteotti,
la guida politica e ideologica della formazione. A Domenico Troilo, di
Gessopalena, invece fu affidato il ruolo di comandante militare.
Entrambi sapevano che la libertà bisognava conquistarsela e, al fianco
del comando alleato, iniziarono un’avventura straordinaria che ,dalla
liberazione dei paesi montani della zona del Sangro Aventino e della
Valle Peligna, li condusse dal Chienti all’Esino e, attraverso la
battaglia di Cingoli e Montecarotto ,alla liberazione di Pesaro. A
Recanati la Banda patrioti della Maiella si trasformò in “Gruppo
“Patrioti della Maiella e arruolò nuovi volontari (1500 patrioti ).
Segui la campagna dell’Emilia Romagna con la battaglia di Brisighella,
di Monte Mauro e la liberazione di Bologna (21 aprile 1945) e di Asiago
(1° maggio 1945).
La Brigata Maiella, benché ancora poco conosciuta dalla Storia
ufficiale, ha meriti eccezionali e, nell’ambito delle formazioni
partigiane, presenta aspetti di grande originalità: è l’unica
formazione partigiana del sud Italia e, soprattutto, non si preoccupò
solo di liberare il “proprio orticello” (per usare una definizione del
Prof. Mario Pirani), ma diede il proprio significativo contributo per la
libertà di altre regioni .
I giovani che diedero vita alle prime rivolte
spontanee e si organizzarono in “Banda” provenivano tutti dai Paesi
del Sangro- Aventino e appartenevano ad una realtà sociale povera ma
dignitosa e consapevole della posta in gioco. Sapevano che era giunta
l’ora di lottare per ottenere la libertà e la democrazia ed ebbero lo
straordinario merito di rischiare la vita anche per i diritti e la
libertà degli altri, lasciandoci in eredità un modello etico di grande
spessore : il valore della solidarietà e della socialità oltre a quello
della legalità intesa come correttezza, rigore , dignità .
E’ questa la tavola dei valori su cui la nostra Costituzione è stata
fondata grazie anche al contributo di sacrificio e di abnegazione
fornito dai patrioti della Brigata Maiella. Essi ci hanno lasciato un
impegno da cui non possiamo esimerci : fare in modo che quello che loro
hanno costruito per noi non vada perduto.
I diritti, sanciti da quella Costituzione Repubblicana per cui i
Patrioti hanno lottato, devono essere difesi e rispettati: non solo
nelle grandi città, nelle realtà sociali floride e ben organizzate, ma
anche nelle zone più povere e deprivate dove è più difficile vivere ma
dove molti di noi hanno scelto di abitare per non abbandonare e
disperdere un patrimonio non comune di storia, cultura e tradizioni.
Oggi, quel Sangro-Aventino che diede i natali ai
Patrioti della Maiella , che fu teatro di gesta eroiche, che seppe
reagire all’occupazione tedesca, che non pensò solo al proprio “particulare”,
ma lottò per la libertà e i diritti di tutti, lancia il proprio grido di
dolore per non poter più usufruire di ciò che costituzionalmente gli è
dovuto , almeno dei cosiddetti “diritti essenziali. Servizi sociali,
sanità ,scuola pubblica risentono dappertutto dei tagli ,ma nel nostro
territorio gli effetti sono devastanti: significa non avere più futuro,
essere privati di opportunità ,essere destinati ad un neppure tanto
lento abbandono.
L’uguaglianza degli individui non può essere intesa solo in termini
utilitaristici o ragionieristici. Infatti gli uomini possono essere
diversi rispetto alle condizioni personali ed ambientali: l’uguaglianza
di cui abbiamo bisogno è quella delle opportunità, è rispondere alle
esigenze del territorio,perché esso possa vivere con dignità e crescere
come ci hanno insegnato i nostri padri: nulla ci deve essere regalato,
vogliamo impegnarci e lottare, come hanno fatto loro, ecco perché..nel
ricordo degli eroi di ieri, l’impegno per i diritti che ci vengono
negati oggi.
Antonio Innaurato - Presidente Comunità Montana Aventino-Medio Sangro
|
|
|
|
casoli.org è un sito pubblicato sotto
Licenza Creative Commons |
Dove non specificato diversamente, è possibile riprodurre il
materiale: non alterandolo, citando sempre la fonte e
non
traendone vantaggi economici. |
|
Riferimento
legislativo sulla privacy |
Legge 633 del 22 aprile
1941 e successive modifiche ed integrazioni
Protezione del diritto d'autore e di altri
diritti connessi al suo esercizio
SEZIONE II
Diritti relativi al ritratto.
Art. 97
Non occorre il consenso della persona ritrattata
quando la riproduzione dell'immagine è
giustificata dalla notorietà o dall'ufficio
pubblico coperto da necessità di giustizia o di
polizia, da scopi scientifici, didattici o
culturali, o quando la riproduzione è collegata
a fatti, avvenimenti, cerimonie
di interesse pubblico o svoltisi in pubblico.
Il ritratto non può tuttavia essere esposto o
messo in commercio, quando l'esposizione o messa
in commercio rechi pregiudizio all'onore, alla
reputazione od anche al decoro della persona
ritratta. |
|
Nota (ndr): per quanto
attiene il ritratto di minori, la
pubblicazione nei termini e modi indicati nel
precedente Art. 97, è vietata solo per i minori
coinvolti in vicende giudiziarie (art.13
D.P.R. 22/09/88 n.448 ed art.50 D.L. 30/06/03
n.196, che estende il divieto anche ai casi
di coinvolgimento a qualunque titolo del minore
in procedimenti giudiziari in materie
diverse da quella penale). |
|
| Torna in alto | |
|
|
Content Management System powered by
dBlog ® Open Source . Modifiche e WebDesign by
casoli.org
|
Sito aggiornato ad intervalli
irregolari in base alla disponibilita' e alla reperibilita' dei materiali,
non iscritto al registro stampa ai sensi della Legge
n.
62/2001 (Art.1 comma2)»
|
|
|
|
Utenti online sul sito: 80 .
|
|
02/08/2025 ore 01:18:52
reso in 26 ms
|
|
.
|